Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L'idea di costruire un monumento dedicato allo straccivendolo risale al 1978, ma l'opera è stata realizzata nel decennio successivo ed inaugurata il 3 settembre del 1989.
In tale data è stato, infatti, inaugurato il Monumento allo straccivendolo di Gambettola (in dialetto strazèr de Bosch), personificazione del progresso economico della città avvenuto nel secondo dopoguerra.
Tra i protagonisti dello sviluppo economico gambettolese lo straccivendolo è stato il simbolo della moderna imprenditoria nel settore della rottamazione. Per sottrarsi alla povertà, già alla fine dell'Ottocento e fino agli anni 50-60 dello scorso secolo, questi intraprendenti personaggi, in sella alle loro malridotte biciclette corredate con cesti e pianali di carico in ferro, avviarono la rinascita economica della cittadina romagnola, raccattando stracci, pelli di coniglio, vecchi attrezzi e residuati bellici.
Il Monumento allo Straccivendolo, realizzato dallo scultore Tito Neri (Villa Casone di Cesena 1913 - 2007), attraverso una sorta di verismo popolare, rappresenta un personaggio in piedi a fianco di una consunta bicicletta, nell'atto di annunciare la sua presenza e invitare le persone a consegnare vecchi oggetti di cui disfarsi. L'opera scultorea, alta 208 centimetri, è composta da tre elementi: un personaggio dalla espressiva postura eretta e una bicicletta realizzati in fusione di bronzo e lastre lavorate per le parti accessorie; una pietra miliare di recupero in materiale lapideo, che sancisce il luogo e rammenta le distanze infinite percorse sulle strade di Romagna per raccattare ogni sorta di cose passate in disuso. L'insieme scultoreo è collocato su una piattaforma in muratura. Nella parte bassa del basamento, è riportata l'scrizione in bronzo: "STRAZZ DONI OH" e, sotto, la data Gambettola 3 settembre 1989.
Informazioni sullo stato della conservazione
Stato di conservazione
Complessivamente il monumento si presenta in un mediocre stato di conservazione, anche se non si riscontrano gravi processi alterativi dovuti all'azione sinergica della pioggia, vento, luce solare e cicli di congelamento/scongelamento.
L'area di localizzazione è caratterizzata da un discreto tasso di inquinamento, dovuto alla vicinanza al parcheggio e a una via con intenso traffico veicolare, elevata umidità relativa e presenza di agenti biodeteriogeni propri delle aree verdi.
L'aumento continuo della concentrazione di inquinanti nell'atmosfera ha formato qualche deposito di particelle, incrostazioni scure, lasciando sulle superfici prodotti di reazioni secondarie. Questi fattori hanno favorito in alcuni punti la crescita di organismi microbici, alterando parzialmente il colore originale e l'aspetto dei materiali con lo sviluppo di popolazioni cellulari variamente pigmentate, aumentando così le cause del processo di deterioramento.
Superfici in bronzo (statua e testi posti sul basamento)
Le superfici risultano interessate da limitati depositi di particellato atmosferico e di aggregati di diversa natura e coerenza, parzialmente aderenti al substrato. Il precario stato conservativo del monumento indica l'alterazione di alcune parti metalliche soggette a fenomeni di ossidazione - corrosione ed altre addirittura mancanti. Si evidenzia l'assenza delle due estremità del manubrio della bicicletta appoggiata al personaggio ed alcune aste della ruota anteriore. Le cause di rottura sono riconducibili ad azioni vandaliche, ma fortunatamente i reperti sono stati conservati e potranno quindi essere reintegrati nel corso del restauro.
La superficie del monumento è deturpata in più parti da patina di corrosione stratificata e di diversa colorazione, scie di percolazione e strie geodetiche che delineano lo scorrimento preferenziale delle acque meteoriche. Inoltre si nota la presenza di alcune deiezioni di uccelli frammiste a depositi coerenti e patine di alterazione, che oltre a danneggiare esteticamente il metallo, provocano un aggravio del degrado a causa della loro acidità e salinità.
L'iscrizione fissata sul basamento è interessata da qualche alterazione cromatica e, anche se in forma meno intensa, dai medesimi fenomeni presenti sul monumento.
Superfici in muratura (basamento)
Le superfici murarie del basamento sono scurite da patine biologiche di natura prevalentemente algale e batterica, di colore verde e nero, dalla presenza di depositi superficiali di varia natura e coerenza, come polvere, terriccio e soggette in qualche zona ad alterazione cromatica dovuta alla percolazione di sostanze derivate dalla corrosione del bronzo, al deposito di particolato atmosferico e all'erosione da dilavamento localizzato.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il monumento è collocato in un giardinetto pubblico all'aperto. Pertanto è fruibile dalla cittadinanza liberamente e senza limiti di orari.