I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)
Raccolta realizzata a seguito della Risposta n. 20/2018 dell'Agenzia delle Entrate

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L'edificazione dell'Arsenale, approvata il 23 agosto 1736 da Carlo Emanuele III, prese avvio due anni dopo sotto la direzione del Capitano di Artiglieria Antonio Felice De Vincenti.
Realizzato in un isolato periferico, a ridosso del fronte bastionato meridionale e non lontano dalla Cittadella, il complesso fu impostato secondo un impianto quadrilatero. Il Palazzo inglobò, inizialmente, la fonderia realizzala a partire dal 1659 su progetto di Carlo Morello in sostituzione di quella esistente in piazza Castello e risentì dell'influenza di due progetti di Filippo Juvarra (del 1728 e del 1230 circa) che, recuperando l'ingresso realizzato da Amedeo di Castellamonte verso il 1677, già prevedevano per il complesso uno sviluppo a corte chiusa e un impianto distributivo giocato sulle diagonali.
I lunghi bracci di fabbrica, a chiusura della corte, erano destinati alle officine, laboratori, uffizi, magazzini delle materie prime e dei prodotti, alloggi di abitazione: intorno a questo nucleo centrale vi erano altre costruzioni o capannoni destinati agli altiforni, alle fonderie ed a lavorazioni speciali.
Avviati nel 1732, i lavori si interruppero bruscamente nel 1736, per riprendere nel 1738. De Vincenti rispettò il secondo progetto juvarriano; tuttavia, la scelta di realizzare il complesso "a prova", implicò la ricostruzione di tutti gli edifici sino ad allora realizzati.
A partire dagli anni '50 del 1700 iniziò l'attività di fusione dei cannoni e furono allestiti i laboratori di chimica e metallurgia. Il cantiere entrò nel vivo nel 1769 dopo numerose sospensioni e riprese, e si concluse nel 1783 con la sua inaugurazione ufficiale. Il Palazzo ospitava l'Arsenale militare e le Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortificazione, assolvendo così alla duplice funzione di fabbrica d'armi e di scuola di formazione degli Ufficiali d'Artiglieria e Genio. Il Palazzo fu anche sede del Museo di Artiglieria (le cui collezioni furono trasportate nel Mastio della Cittadella nel 1893), e del "Laboratorio di precisione", istituito nel 1861 per verificare l'accuratezza dei calibri e sperimentare nuove armi.
L'ingresso monumentale fu modificato nel 1890 su progetto del capitano del Genio Emilio Marrullier.

Informazioni sullo stato della conservazione

La pavimentazione dell'ampio Cortile è costituita da un manto bituminoso.
La rete di raccolta delle acque piovane, posta sul perimetro del cortile in corrispondenza delle caditoie, è previsto venga integralmente rifatta, utilizzando nuove tubazioni interrate di diametro maggiorato. Le porzioni di marciapiede realizzate in "vetrocemento", nella seconda metà del '900, per dare luce al piano interrato, presentano un avanzato stato di corrosione dei ferri di armatura, pertanto è previsto vengano demolite. L’attuale sistema di illuminazione a pavimento, con tecnologia alogena risulta ormai mal funzionante e con consumi eccessivi per gli standard attuali.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Attualmente il Palazzo è visitabile solo su richiesta. 
A conclusione dell'intervento, il pubblico potrà fruire dell'affaccio al Cortile e, su prenotazione, visitare le Sale auliche del Palazzo.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 660.000,00 €

 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Da tempo era maturata la convinzione che la magnificenza del "Palazzo dell'Arsenale" richiedesse un adeguato restauro conservativo della pavimentazione dell'ampio Cortile, in luogo dell'attuale manto bituminoso.
In accordo con la Soprintendenza Archeologia  belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Torino si è approntato il progetto di revisione integrale del Cortile. È stata accantonata la soluzione che prevedeva l'utilizzo dei ciottoli in pietra, suggestiva ma poco funzionale alla vocazione museale che il Comando della Scuola si propone di esporre alcuni pezzi di artiglieria; si è optato quindi per una pavimentazione del cortile in "pietra di Luserna" fiammata che, opportunamente dimensionata e posata, possa garantire durabilità in relazione al futuro utilizzo.
Una riproduzione in pietra policroma stilizzata dello storico Stemma della Scuola di Applicazione sarà collocata al centro del Cortile. La suddivisione in 4 campi, mediante le diagonali, faciliterà la creazione di una lieve pendenza (già esistente) verso l'esterno, in modo da poter raccogliere agevolmente le acque piovane attraverso un adeguato numero di caditoie in pietra di Luserna (raddoppiato rispetto al numero attuale), posizionate sul limite dei marciapiedi esistenti. La rete di raccolta delle acque piovane, è prevista venga integralmente rifatta, utilizzando nuove tubazioni interrate di diametro maggiorato.
Nell'ottica di un arricchimento dal punto di vista ambientale, anche consentendo maggiore permeabilità al terreno, il progetto prevede 4 porzioni di aree verdi il cui schema planimetrico individui un'unica linea in luogo dell'attuale sagoma del marciapiede; nel contempo si provvederebbe all'allineamento della porzione di marciapiede in corrispondenza dell'ingresso da via Arsenale, rendendo più omogeneo ciò che attualmente risulta una superfetazione del secolo scorso. Un nuovo sistema di illuminazione a pavimento, mediante l'utilizzo di lampade a tecnologia LED in luogo dell'attuale, consentirà un risparmio economico grazie ai minori consumi, ed una maggiore resa illuminotecnica.
Per poter consentire ai cittadini di fruire del grande lavoro di rifacimento del cortile, pur trattandosi di luogo militare, quindi sottoposto a procedure di sicurezza superiori alla media, il progetto prevede l'apertura al pubblico dell'androne principale in orario diurno, in modo tale da consentire l'affaccio sul cortile restaurato.
Per poter garantire la sicurezza sono previsti nell'atrio principale serramenti blindati in vetro a separazione dagli spazi non accessibili.


NOTE Intervento archiviato