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Attività principali dell'istituzione

La Fondazione per la Cultura Torino è un'istituzione voluta dalla Città di Torino per sostenere e realizzare le manifestazioni e le iniziative culturali dell'amministrazione cittadina e delle realtà del territorio. A tal fine la Fondazione svolge attività di foundraising per individare risorse a sostegno di progetti di particolare rilevanza e di grande attrattiva turistica, per favorire lo sviluppo della cultura e dell’arte nel territorio della Città di Torino e dintorni

Tra questi rientra il Festival MITO SettembreMusica che dal 2007 unisce le città di Milano e Torino in un fitto calendario di eventi musicali di cui la Fondazione è soggetto produttore per la programmazione torinese.

Dal 2016 il Festival è tematico e dedicato esclusivamente alla musica classica:  nel mese di settembre MITO SettembreMusica offre al proprio pubblico tre o più appuntamenti al giorno, con la partecipazione di artisti e complessi di levatura internazionale che si uniscono alle più importanti istituzioni musicali delle due città, dando vita a un unico, immenso palcoscenico che unisce i due capoluoghi e le aree circostanti. 

Il Festival ha due vocazioni: da un lato vuole essere un’occasione per avvicinarsi alla musica classica, e per questo tutti i concerti vengono preceduti da un'introduzione di aiuto all'ascolto a cura di un musicologo; dall’altro vuole rappresentare un momento eccezionale per i molti appassionati che già seguono la vita musicale: per questo i programmi presentati, declinando il tema di anno in anno scelto, sono per lo più originali e appositamente studiati per l’occasione con interpreti e orchestre di fama mondiale.

MITO riserva un’attenzione particolare al pubblico dei bambini e dei ragazzi. Ogni fine settimana, nel corso del festival, vengono presentati concerti e spettacoli di teatro musicale scelti tra le migliori produzioni internazionali, nella consapevolezza che la musica sia un elemento fondamentale nell’accompagnare il processo di crescita e formazione delle nuove generazioni. 

Da dieci anni inoltre il festival è arricchito dalla rassegna MITO per la Città che percorre Torino con i suoi momenti musicali allo scopo di portare la musica a tutti, completando il cartellone principale con una programmazione che tocca tutta la città, con concerti gratuiti nei luoghi di culto o a prezzi simbolici in accoglienti teatri periferici, promuovendo musica di qualità, con l’obiettivo di raggiungere anche coloro che non frequentano abitualmente le sale da concerto o che sono impossibilitati a farlo. Un’offerta di concerti che si integra ai momenti musicali in cui allievi del Conservatorio di Torino incontrano pazienti di ospedali, detenuti, ospiti di case di riposo o di centri di salute mentale...

 

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Un Festival per raggiungere tutti, ovunque. Un Festival pensato proprio per gli spazi che ha a disposizione. Un Festival che non è solo una vetrina di ciò che accade oggi nella musica italiana e internazionale, ma che interpreta in modo creativo la contemporaneità, connettendo in modo insolito mondi apparentemente distanti. MITO SettembreMusica 2024 non è quindi solo la rassegna di Milano e Torino, ma diventa un Festival che valorizza l’unicità delle due città. Unici e non replicabili sono anche gli appuntamenti della diciottesima edizione – in programma dal 6 al 22 settembre a Torino e Milano – ideati dal nuovo Direttore artistico Giorgio Battistelli: «Il Festival quest’anno propone eventi fortemente diversificati fra i due poli tra i quali si svolge, per mettere in moto gli spettatori e creare quanto più possibile un “pubblico di MITO”, con uno scambio più stretto fra le due città».  

Gioco di parole con MITO, il titolo “MOTI” non è il solo tema di quest’anno: “MITOlogie orchestrali”; “Ascoltare con gli occhi”; “Artistiche imprese”; “Puccini, la musica, il mondo”; “Musica su due piedi” sono le cinque isole tematiche attraverso le quali si snoda il cartellone 2024, «tutte abitate da creazioni contemporanee – spiega Battistelli – che spesso sono accostate a grandi classici nei concerti sinfonici o concepite (e commissionate) per progetti specialmente sviluppati per MITO. L’attenzione speciale riservata alla musica del presente, imperativo morale per un festival che si voglia pensare come contemporaneo, vuole anche riannodare un filo con il SettembreMusica delle origini attraverso le monografie dedicate a grandi figure di compositori contemporanei». 

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CITTÀ - DAL 7 AL 22 SETTEMBRE 2023

La musica classica, per sua natura, appartiene al mondo. Certo, i compositori la inventano in qualche luogo – il loro pianoforte, il loro tavolo da lavoro, sono a Vienna o a Parigi, a Napoli o a Mosca, a Praga o a New York. Ma poi gli interpreti viaggiano, fanno conoscere i brani, li diffondono e così, a un certo punto, capita che l’origine di una partitura, la sua storia, la città nella quale è nata passino in secondo piano, sbiadiscano, si dimentichino. Qualche volta, però, è bello riallacciare la relazione che ha legato un brano al territorio nel quale ha preso vita, riscoprire le tradizioni, le abitudini, gli stili, le mode tra le quali sono state create una sinfonia o un quartetto, un concerto per violoncello o una sonata; e così porre attenzione a quanto quella della musica sia stata una storia di luoghi, spesso lontani, molto diversi gli uni dagli altri dunque capaci di ispirare o guidare il lavoro dei compositori in direzioni divergenti.

Da queste riflessioni è nata l’idea di dedicare il cartellone di MITO 2023 al tema della città. Perché la vicenda stessa del festival, che quest’anno arriva alla sua diciassettesima edizione, è segnata dalla felice unione di due città, Milano e Torino, dalle quali ha tratto il proprio nome; e perché l’idea di moltiplicare l’attenzione, rivolgendola a città vere e proprie così come a linee che ne attraversano molte (penso al concerto intitolato “In volo”, con la prima esecuzione italiana del brano per il quale Tõnu Kõrvits si è ispirato all’aviatrice Amelia Earhart) si è rivelata feconda di invenzioni.

Anche quest’anno, infatti, tutti i concerti di MITO sono stati costruiti ad hoc, grazie alla collaborazione di interpreti che si sono generosamente messi al servizio del tema generale; e dunque di giorno in giorno si viaggerà da Buenos Aires a Cambridge, da Madrid a Venezia, da Dresda a Castelfidardo, dall’Australia a Votkinsk (dove è nato Cajkovskij ˇ ) e così via, rileggendo in modo inedito la storia della musica, riunendo negli stessi concerti pagine del passato e partiture fresche d’inchiostro, con molte prime esecuzioni assolute o italiane.

Dopo il successo dello scorso anno proseguirà anche la sorta di “festival nel festival” al quale sono dedicate le serate pianistiche “decentrate” e dunque altri 15 interpreti italiani di eccellenza indagheranno in modo monografico diversi autori della storia, mentre per bambini, ragazzi e famiglie, abbiamo inventato e commissionato un dittico, distribuito su due fine settimana, che farà viaggiare gli ascoltatori, guidati da due attrici d’eccezione, prima insieme a un’orchestra e poi con un coro, anch’essi costituiti da giovani e giovanissimi musicisti.

Un viaggio in giro per il mondo ci sembra un bel modo di festeggiare la forza e la bellezza della musica classica. Un’occasione per sottolinearne i dettagli, i profumi, le suggestioni. Tanto che anche quest’anno non vediamo l’ora di cominciare e, una volta di più, saremo felici di ritrovarvi in sala da concerto.


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LUCI - DAL 5 AL 24 SETTEMBRE 2022

Il cartellone di MITO SettembreMusica quest’anno esplora in modo immaginifico le relazioni tra la musica e la luce, tra l’ascoltare e il vedere. Sono relazioni talvolta rese esplicite dai compositori – indicazioni come chiaro oppure scuro o luminoso sono presenti su molte partiture, nate in epoche e luoghi diversi; in altre occasioni sono invece il frutto di riflessioni esterne, che si sviluppano durante l’ascolto. Quello che accomuna tutti i momenti di incontro, di sinestesia tra il suono e le immagini, è però il valore aggiunto, la diversa disposizione d’animo con la quale ci poniamo all’ascolto della musica (e, prima ancora, quella con la quale la affrontano gli interpreti). Pensare alle diverse luci nascoste nei brani in programma, cioè, diventa un modo per suonare e cantare con diversa consapevolezza, offrendo al pubblico una nuova esperienza d’ascolto.

L’idea di offrire al pubblico una ricognizione intensa delle pagine fondamentali della storia della musica viene esplicitata anche nel progetto speciale dedicato al quartetto d’archi, con la complicità di una formazione residente (una novità per il festival) e nei concerti distribuiti tra i quartieri non centrali delle due città: all’interno di MITO 2022 esiste infatti una sorta di “festival nel festival” con 14 pianisti tra i principali del panorama nazionale che propongono, in modo monografico, le pagine per loro più significative dei maggiori autori pianistici della storia. Ogni concerto riporta l’idea programmatica nel titolo stesso (“Il pianoforte di Beethoven”, “Il pianoforte di Chopin”…) e consente dunque un affondo nella poetica, nello stile, persino nella tecnica pianistica di un grande autore.

Una luce nuova investe poi i concerti tradizionalmente destinati ai bambini e alle famiglie: in programma per i bimbi a partire dai 6 anni ci sono produzioni in grande stile, ospitate nel cartellone pomeridiano, con tre capolavori della letteratura musicale per l’infanzia – Pierino e il lupo, Babar e Il carnevale degli animali – eseguiti insieme a tre partiture fresche d’inchiostro, due delle quali appositamente commissionate. Per i bambini più piccoli, da 0 a 5 anni, viene offerta invece la possibilità di vivere un’esperienza di immersione nella musica grazie al progetto MUSA e ai musicisti che li coinvolgeranno in un vero e proprio risveglio musicale.

In un momento difficile come quello che il mondo sta attraversando ci piace pensare che l’energia e la bellezza della musica possano fare la loro parte, riverberandosi nei cuori, nelle anime. E per questo, immaginando quanto sarà bello ritrovarci ancora una volta in sala da concerto, non vediamo l’ora di avervi con noi.


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Dall'8 al 26 settembre 2021 torna MITO SettembreMusica con la sua carica di musica, di musicisti e di idee. Torna quell'asse tra le due città di Milano e Torino inteso a valorizzare il nostro patrimonio culturale, che finalmente riprendiamo a condividere e a fruire insieme. E dopo l'edizione dello scorso anno, tutta italiana, tutta volta a valorizzare e impiegare i talenti del nostro Paese, per troppo tempo rimasti fermi a causa della pandemia, quest'anno il festival riguadagna quella dimensione e quella vocazione autenticamente internazionali che lo hanno sempre caratterizzato.

L’edizione di MITO SettembreMusica di quest’anno, consacrata al tema futuri, vuole esplorare questo movimento, questa tensione. Il modo in cui la musica classica ha pensato o ripensato sé stessa. Come Mahler imparava da Brahms, ad esempio, e come Rachmaninov rifletteva su Beethoven. Ma anche il modo in cui David Del Puerto, su commissione di MITO, ha preparato una nuova orchestrazione per i numeri finali del Requiem di Mozart e Brad Mehldau scrive Lieder prendendo a modello Schumann, Maxwell Davies rende omaggio al tema dell'addio e Unsuk Chin ripensa alcuni gesti del Romanticismo (per citare quattro delle molte prime esecuzioni assolute e italiane che abbiamo in cartellone). Nei 126 concerti del festival ascolteremo il futuro che forse spaventò Schubert mentre componeva l’Incompiuta accostato a quello che Berio gli ha regalato riunendo i suoi frammenti in Rendering; scopriremo il modo in cui Tõnu Kõrvits ha messo in musica Cesare Pavese ricoprendolo di luce (è un’altra delle nostre prime esecuzioni); ci interrogheremo sull’idea di progresso rileggendo Brahms insieme a Icarus di Lera Auerbach (prima italiana); appoggeremo le orecchie sul modo in cui Max Reger ha riscritto le Variazioni Goldberg di Bach affidandole a due pianoforti. E così via.

La quindicesima edizione di MITO SettembreMusica è dedicata a Fiorenzo Alfieri (1943-2020)


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Quella del 2020 sarà un’edizione speciale, certo. Obbligata a rispettare le contingenze. E organizzata tra molte difficoltà. Ma sarà anche un’edizione che si annuncia come emozionante sin dal fatto che la realizzazione stessa del festival MITO rappresenta un segnale importante, simbolico; forse persino un punto fermo per avviare la auspicata ripresa autunnale. Anche per gli artisti dell’ampio territorio che riunisce idealmente le due regioni, così come per le decine di musicisti italiani che sono stati inclusi nel cartellone, il festival quest’anno ha un valore particolare, di forte sostegno alla filiera musicale nazionale. 

Seppur presentando organici ridotti, senza artisti stranieri, con i musicisti distanziati tra loro come imposto dalle normative e di fronte a un pubblico necessariamente circoscritto nei numeri, il festival rispetterà la propria storia, la propria vocazione. Abbiamo infatti voluto affrontare la pandemia ripensando tutto da capo e cercando l’eccellenza, non la riduzione, anche grazie a un dialogo serrato con gli artisti coinvolti, così da cercare insieme a ciascuno di loro la formula migliore per far vivere ogni concerto.

S'intitola “Spiriti” la quattordicesima edizione del Festival MITO SettembreMusica, che si svolgerà a Torino e a Milano dal 4 al 19 settembre 2020 in una versione rimodulata e ripensata “in corsa” a seguito delle nuove regole dettate dalla pandemia, che conserva, però, la sua fisionomia e l'identità ormai consolidata. I concerti dureranno un’ora, si terranno al chiuso senza intervallo nel pieno rispetto delle misure di sicurezza: i principali concerti serali saranno replicati e proposti sia alle 20.00 sia alle 22.30, per consentire un più ampio accesso di pubblico. I prezzi dei biglietti quest'anno saranno ancora più contenuti e accessibili: quelli per i concerti serali costano 10 euro (ma chi è nato dal 2006 in poi paga solo 5 euro), quelli per i concerti pomeridiani e per i bambini 5 euro, mentre quelli per i concerti serali diffusi nel territorio metropolitano 3 euro. 

Gli appuntamenti presenteranno programmi originali costruiti appositamente attorno al nuovo tema: uno sforzo creativo effettuato anche sulla base della quantità di musicisti che possono esibirsi insieme sul palcoscenico rispettando i protocolli sanitari. Saranno programmi ricchi di musica sacra e di pagine riferibili a una dimensione spirituale dell’esistere. Tra le ulteriori novità principali di questa edizione, la presenza di interpreti tutti italiani, con un occhio di riguardo per le forze che sono espressione dei territori piemontese e lombardo, che permetterà di ascoltare le nostre eccellenze nazionali. Non mancheranno, poi, le brevi introduzioni ai concerti, ormai cifra stilistica del festival, curate da Stefano Catucci e Carlo Pavese.


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Anche nel 2019 il festival è stato costruito intorno a un tema che quest'anno sarà “Geografie”. Quello che fa MITO nel 2019 è dunque viaggiare nello spazio, avanti e indietro lungo la storia, per recuperare luoghi, tradizioni, appartenenze, lingue musicali che hanno segnato la diverse culture del pianeta Grazie alla presenza di orchestre e solisti internazionali alternati alle più prestigiose istituzioni musicali di Milano e di Torino, si esplora così la produzione delle diverse scuole nazionali, si inseguono i grandi compositori nelle loro peregrinazioni, si fa il punto su quanto accade oggi in un territorio specifico o si mettono in risalto continenti immaginari..

I nomi di prestigio che si trovano in cartellone sono molti. Tra i solisti possono essere citati Martha Argerich, Katia e Marielle Labèque, Alexander Romanovsky, Olli Mustonen, Giovanni Sollima, Daniel Müller-Schott, Mario Brunello, Rachel Harnisch, Nils Mönkemeyer, Sean Shibe, Tine Thing Helseth, Alessandro Taverna e l’ensemble Third Coast Percussion.

Tra le formazioni ospiti la Israel Philharmonic Orchestra, protagonista dei concerti inaugurali, l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e l’Orchestra Verdi di Milano.

Un’attenzione particolare e specifica viene riservata anche quest’anno alla musica corale: il festival dedica un’intera giornata ai cori, con una festosa invasione articolata in dieci concerti pomeridiani e un “open singing” finale al quale tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Anche la programmazione destinata ai bambini e ai ragazzi vuole porsi come un’occasione per scoprire modi di fare musica e teatro musicale non consueti.

Spettacoli provenienti da altri paesi – quest’anno Giappone e Olanda – si alternano a un lavoro commissionato ad hoc; e tutti sono stati scelti con lo scopo di far vivere l’esperienza musicale in modo appassionante, sorprendente, evitando qualunque forma di didascalismo o di didattica sotterranea. È il messaggio che il festival lancia verso il futuro, dove ci auguriamo di arrivare tutti con le orecchie, il cervello e il cuore pieni di musica.


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È dedicata alla danza l'edizione 2018 di MITO SettembreMusica, che per il dodicesimo anno unisce Milano e Torino nel segno della grande musica. La Danza da sempre feconda l'arte dei suoni: ecco quindi che la rassegna – in programma dal 3 al 19 settembre – diventa un'occasione per svelare le diverse espressioni della relazione tra le due arti.

A Torino sono in calendario 63 concerti, tutti con programmi appositamente ideati e proposti da formazioni e musicisti del panorama internazionale, alternati alle forze musicali torinesi e milanesi di maggior prestigio.

La serata d’apertura del festival il 3 settembre al Teatro Regio di Torino, è affidata alla Royal Philharmonic Orchestra guidata dalla direttrice d'orchestra americana Marin Alsop.

Il programma del Festival percorre un arco temporale molto ampio: dalla musica del Due e Trecento a Bach e Zelenka, da Boccherini a Beethoven e Brahms, fino al Novecento di Gershwin e Bernstein, per arrivare ad oggi, con brani di compositori viventi, come John Adams, Michael Daugherty, Steve Reich e Omar Suleyman.

Incontriamo poi le pagine di Beethoven e Stravinskij affidate alla violinista Ilya Gringolts; la Settima Sinfonia di Beethoven interpretata da Myung-whun Chung e dalla Filarmonica della Scala; il Concerto in sol di Ravel proposto dalla pianista cinese Zee Zee, rivelazione della scorsa edizione di MITO, con l'Orchestra I Pomeriggi Musicali; il rock reinventato per quartetto d'archi con il Kronos Quartet; la danza che si fa gesto con la percussionista Evelyn Glennie, che, con il movimento, disegna la musica che non riesce a percepire con le orecchie.

Tra i solisti ospiti spicca la presenza di Martha Argerich, che propone il Concerto di Schumann del quale è interprete di assoluto riferimento, ed Elisso Virsaladze, che con l'Orchestra del Regio di Torino e Vasily Petrenko, propone il concerto di Čajkovskij.

Fra gli appuntamenti più attesi c’è il Giorno dei cori: 15 cori distribuiti in dieci concerti; tutti i cantori si riuniranno a fine giornata per cantare insieme al pubblico e al Coro Giovanile Italiano diretto da Gary Graden in MITO Open Singing alle Officine Grandi Riparazioni, dove saranno distribuite gratuitamente le partiture.

Al cartellone si affianca la programmazione di MITO per la Città: un’offerta di 30 concerti, di cui 14 periferici, che si integrano ai 90 momenti musicali durante i quali 5 formazioni di allievi del Conservatorio di Torino incontrano pazienti di ospedali, detenuti, ospiti di case di riposo, di centri di salute mentale e residenze per disabili... Molti momenti sono pensati per i bambini, offrendo così al pubblico del futuro musica loro dedicata. Tra i concerti riservati all'infanzia, significative le note destinate ad un reparto maternità dell’ospedale Sant’Anna e ai piccoli pazienti del Regina Margherita.


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