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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La città fabbrica, racchiusa all’interno delle mura magonali e nucleo originario attorno al quale si è sviluppato a parte della metà dell’Ottocento l’agglomerato urbano, raggiunse l’apice della propria attività intorno agli anni Venti e Trenta dell’Ottocento per cessare la produzione siderurgica nel 1960, sebbene i primi impianti del forno fusorio e delle ferriere furono costruiti dagli Appiani, signori di Piombino, alla metà del XV secolo. La fortuna degli impianti affiancati da forni e ferriere più grandi, proseguì fino alla fine del Seicento per subire un arresto nel secolo successivo per una generale arretratezza degli impianti.

Quando il territorio di Piombino passò al Granducato di Toscana vi fu una decisiva evoluzione dello stabilimento che da quel momento poteva contare sull’approvvigionamento costante di minerale elbano.

Le bonifiche delle paludi e la sconfitta dall’imperversante malaria portate a termine da Leopoldo II di Lorena, dettero nuovo impulso alla produzione che assunse maggior continuità, portando l’impianto follonichese a divenire il maggior centro italiano di lavorazione del ferro. Con l’introduzione di sistemi industriali legati al carbon coke Follonica fu relegata a fonderia di seconda fusione per lasciare il posto, a partire dal 1960, al moderno polo siderurgico piombinese.

L'area, interamente assoggettata a vincolo D.Lgs.42/04, nel suo complesso fatto da edifici, gore, aree verdi e percorsi, <<riveste caratteristiche storico artistiche che ne fanno una imoprtantissima testimonianza nella storia dell'archelogia industriale.>> (ex Relazione storico artistica allegata al Decreto di vincolo 25.06.1992). Quello che all'interno del Programma di valorizzazione in corso di redazione, è stato denominato come "Giardino delle Idee", è uno spazio verde percorso da un sentiero pedonale e ciclabile che costeggia la gora e si trova tra il limite nord dell'area Ilva, verso il Parco Centrale ed il nucleo della "città fabbrica" già in gran parte assoggettato a recupero (biblioteca, museo MAGMA, teatro, ecc.).

Informazioni sullo stato della conservazione

Lo spazio presenta una vegetazione curata solo in parte, in prossimità delle abitazioni; l'attuale sentiero, uno dei percorsi storici interni all'area Ilva, attualmente non consente il collegamento tra il Parco Centrale (area a nord dell'Ilva) ed il centro cittadino, per  l'inagibilità del varco esistente sulle mura magonali, a causa della vegetazione infestante e della presenza di un dislivello tra l'esterno e l'interno dell'area, di difficile superamento.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Trattandosi di uno spazio esterno pubblico, è usufruibile in tutte le ore del giorno e della notte.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 70.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il “Giardino delle Idee” diverrà uno spazio destinato alla creatività ed all’innovazione in ambito musicale e culturale in senso in più ampio, si caratterizzerà come uno spazio versatile destinato al riposo ed alla sosta, ma anche ad accogliere mostre temporanee ed eventi. Data la sua posizione, che lo rende naturale collegamento tra l’interno dell’area Ilva e la zona verde esterna del Parco della Rimembranza, collegata all’area del Parco Centrale, sarà riqualificato proprio quale percorso di connessione tra l’Ilva e quella parte di città recentemente riqualificata, con la costruzione, innanzitutto, di una rampa ciclopedonale in corrispondenza di un varco esistente nel muro di confine che sarà ripristinato nella sua funzionalità. La rampa sarà realizzata tenendo conto dei materiali utilizzati nella creazione nei vicini collegamenti (ponte sul Petraia) o comunque scegliendo materiali adeguati ad essere inseriti in tale contesto di archeologia industriale ed in particolare in un ambito di verde urbano. Questa sarà dimensionata per essere percorsa da pedoni e biciclette portate a mano, nel rispetto delle normative di sicurezza ed in un imprescindibile confronto con la Soprintendenza ai beni culturali di Siena che dovrà esprimere parere in merito alla tipologia del manufatto ed alla riqualificazione dell’area verde nel suo complesso. Dall’accesso descritto, pedoni e ciclisti transiteranno lungo il giardino raggiungendo gli edifici del complesso, sulle tracce di un percorso esistente, annoverato tra i molti percorsi naturalmente createsi negli anni che sarà dotato di una pavimentazione naturale di minimo impatto in graniglia stabilizzata. Il percorso si ricongiungerà al tracciato esistente già segnato dalla percorrenza di biciclette e pedoni e rappresenterà un’importante apertura verso il resto del tessuto cittadino, favorendo l’utilizzo da parte di tutti di un’area rimasta a lungo marginale e degradata. Al percorso sarà associata una adeguata illuminazione che, sebbene di minimo impatto ambientale, assolva la funzione di rendere sicura la percorrenza del tragitto, illuminando con l’utilizzo di apparecchi bassi o a parete opportunamente direzionati, il piano strada. La riqualificazione e la restituzione alla città di questa area di verde degradata, dovrà passare oltre che dalla messa in atto di accorgimenti volti all’innalzamento del livello di sicurezza della fruizione, da una rinnovata cura del verde che vedrà oltre alla manutenzione del verde esistente, la messa dimora di nuovi arbusti ed alberature, nel rispetto della natura dei luoghi e della vegetazione presente. Al fine di favorire la sosta nell’area verde recuperata, saranno installate, oltre ad una staccionata di sicurezza, a protezione del dislivello presente verso sud, alcune sedute, cestini per rifiuti e portabiciclette.