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L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 N.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Convento di Santa Caterina è stato fondato nel 1359 dai Nobili Del Carretto quale loro chiesa gentilizia, la chiesa medioevale aveva pianta rettangolare su tre navate coperte da un tetto a capriate, scandite da arcate ogivali su colonne. Le navate si concludevano con un presbiterio e due capelle laterali coperte da volte. In una di queste, la Cappella Oliveri, si conserva ancora un ciclo di affreschi con “Storie di Maria e della Passione del Cristo”, realizzati alla fine del XIV secolo da due anonimi maestri con evidenti riferimenti alla pittura toscana del periodo. Il campanile appartiene al periodo medioevale, la cuspide è crollata a causa del terremoto del 1887 e successivamente è stata sostituita con l’attuale in cor-ten, ricreando l’originale profilo del Borgo. Alla fine del XV secolo furono costruiti dei nuovi ambienti conventuali, realizzando i due chiostri con colonnato e con i capitelli decorati in Pietra di Finale. In quel periodo la chiesa conventuale si dotò di importanti opere d’arte che dopo furono trasferite nella basilica di San Biagio sempre in Finalborgo, alcune opere d’arte andarono disperse quando nell’Ottocento fu soppressa l’attività conventuale. Nel 1864 il complesso di Santa Caterina fu destinato a penitenziario, funzione che mantenne sino al 1964, in quel periodo sono state danneggiate le parti artistiche, l’intero complesso fu pesantemente manomesso e persino la chiesa fu tramezzata e suddivisa in due grandi ambienti sovrapposti per destinarli a dormitori del carcere. Nella trasformazione la grande manica edilizia, costruita lungo le mura sul fianco medioevale della chiesa, perse la sua funzione e fu destinata alle attività lavorative del penitenziario. Il polo culturale di Santa Caterina si integra con il contiguo Palazzo Ricci, che è considerato un pregevole esempio di abitazione privata del Cinquecento, fu ristrutturato nel 1529 da Gio-Battista Ricci. Nel 1965, fu chiuso il carcere che, come già detto, per un secolo (1864 – 1964) aveva occupato gli spazi del complesso conventuale di Santa Caterina compromettendo il valore storico-monumentale, grazie all’intervento dell’Istituto Internazionale degli Studi Liguri fu evitata la cessione ai Privati da parte del Demanio, la proprietà fu acquisita dal Comune di Finale Ligure, che ha potuto destinarlo ad uso pubblico valorizzando ulteriormente il borgo medievale. Dopo un intervento iniziale di restauro nel periodo 1965 – 1969, seguirono una serie di restauri che hanno permesso il recupero dell’intero complesso, gli interventi si sono conclusi nel 2002. Nel 1973 l’Amministrazione Comunale con l’insediamento del Civico Museo Archeologico ha iniziato l’attività di polo culturale.

Informazioni sullo stato della conservazione

Le principali vulnerabilità includono:

- Problemi architettonico-strutturali limitati ma esistenti, monitorati attraverso specifiche azioni di controllo.

- Obsolescenza e inefficienza degli impianti tecnologici, in particolare per riscaldamento, illuminazione, e sicurezza.

-Mancanza di un sistema integrato di gestione impiantistica e di un adeguamento normativo completo

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

L'orario di apertura è variabile in quanto sono presenti diverse attività al suo interno:

Il Museo Archeologico: dal Martedì alla Domenica 09:00 - 12:00; 14:30 - 17;

La Biblioteca: dal Lunedì al Venerdì 09:00 - 17:30

Bistrot Laboratorio Sociale: Lunedì Chiuso, Mar - Sab 08:30 - 20:00, Domenica 08:30 - 15:00

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 240.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Manutenzione degli impianti: l'intervento è volto a migliorare la sicurezza, l’efficienza energetica e la funzionalità del complesso conventuale, rispettando al contempo le esigenze estetiche e storiche del sito.

1- Sostituzione degli apparecchi di illuminazione di emergenza nel museo, nella sala mostre e nei giardini delle mura.

2- Sostituzione degli apparecchi di illuminazione ordinaria e di emergenza nel chiostro con un nuovo sistema combinato.

3- Rifacimento dell’impianto antintrusione nel museo e nella sala mostre.

4- Rifacimento dell’impianto di rilevazione fumi e allarme incendio nel museo e nella sala mostre.

5- Rifacimento dell’impianto di videosorveglianza nel museo e nella sala mostre.

Manutenzione strutturale edile:

1- Predisposizione di linee vita:

2 - Regimentazione delle acque nel primo chiostro

3- Intervento nel compluvio fra la falda sud e nord-est e manunzione di porzione della copertura

4 - Monitoraggio dei cedimenti differenziali della colonna d’angolo, del colonnato del chiostro e capriata dell’Oratorio dei Disciplinati.