I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.

Attività principali dell'istituzione

Lo scopo statutario di Milano Musica è “realizzare una presenza nel campo della musica contemporanea e concorrere allo sviluppo di nuove forme espressive”, ovvero far conoscere il ricchissimo repertorio della musica del Novecento e contemporaneo, proponendo le esperienze che – attraverso generazioni diverse, dai maestri del Novecento storico a quelli del secondo dopoguerra, ai più giovani – hanno aperto spazi sconfinati alla creatività musicale.

Milano Musica progetta e organizza ogni anno un Festival internazionale di musica contemporanea, giunto nel 2023 alla 32° edizione, in oltre trent'anni di attività, e riconosciuto a livello internazionale tra le principali manifestazioni di musica contemporanea. Il Festival svolge un’importante funzione pubblica di sostegno alla creatività contemporanea e di apertura a nuovi pubblici, anche attraverso la commissione di nuove opere a compositori italiani, affidandone la prima esecuzione assoluta a interpreti del massimo livello. L’edizione 2023 ha superato le 7.000 presenze ai concerti a pagamento, dal Teatro alla Scala al Pirelli HangarBicocca, e con la collaborazione delle più importanti istituzioni musicali e culturali milanesi.

Milano Musica dal 2010 è rappresentante per l’Italia di Music Fund, organizzazione internazionale con sede in Belgio, che promuove la musica come strumento di sviluppo sociale, attraverso le donazioni e il restauro di strumenti musicali da inviare presso scuole di musica di paesi in via di sviluppo o in zone belliche, e il sostegno di competenze in loco per il restauro attraverso workshop di liuteria e corsi per la formazione di insegnanti di musica.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 500.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Condizione del nuovo è l’apertura e la curiosità. Nella prospettiva del Festival, questo si traduce anzitutto nella costruzione di nuovi modi di ascolto, a cui si riferisce il titolo L’ascolto inquieto. Tale obiettivo è perseguito lungo percorsi molteplici: nell’uso di spazi non convenzionali, nella scelta e nell’accostamento di repertori e autori, in acustico e con elettronica, nella preferenza per brani che innovano la relazione fra la musica e il pubblico, per la loro stessa forma e per la disposizione e gli organici strumentali.

L’arco del festival si apre con un’anteprima dedicata ai giovani, Tierkreis di Karlheinz Stockhausen nello spettacolo di teatro di figura di Luciano Gottardi con intermezzi elettroacustici al Teatro Menotti, e si chiude in Pirelli HangarBicocca e al Conservatorio G. Verdi, con due fondamentali lavori di Fausto Romitelli, le cui coraggiose scelte musicali hanno segnato la giovane generazione di compositori a livello internazionale: una nuova lettura della video-opera An Index of metals e le tre Lessons di Professor Bad Trip.

Inaugurazione del festival negli spazi del contemporaneo della Fabbrica del Vapore, con una dimensione di ascolto rafforzata dalla camera acustica già sperimentata lo scorso anno. La tradizionale formazione del quartetto d’archi, con il Quartetto Béla per la prima volta ospite del festival in una prima esecuzione di Francesca Verunelli, è messa a confronto con nuovi organici cameristici, come il quartetto di saxofoni del Sygma Project Quartet, la combinazione saxofono-percussioni-pianoforte del Trio Abstrakt o quella saxofono-fisarmonica-contrabbasso del Trio Feedback, legati a una fioritura di nuove musiche, con prime esecuzioni di autori come Franck Bedrossian, Giorgio Netti, Marco Momi, Silvia Borzelli, Helena Tulve, José Maria Sanchez Verdú, José Manuel Lopez Lopez.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 150.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Nel corso della storia, sono numerosi i mecenati che hanno affermato concretamente la volontà di sostenere la creazione di nuova musica: dal Conte Waldstein, a cui Beethoven dedica la omonima Sonata, al Principe Razumovsky, che gli commissiona i tre celeberrimi quartetti per archi op. 59, fino al direttore d’orchestra e mecenate svizzero Paul Sacher, che commissiona numerosi nuovi lavori, ormai entrati nel grande repertorio, a Stravinsky, Bartók e Richard Strauss, nonché a Birtwistle, Carter, Lutosławski, tra gli altri.

Tutto ciò è possibile anche oggi, attraverso un’elargizione liberale al Fondo per la Nuova Musica, finalizzato in particolare al sostegno dei compositori, con commissioni di nuove opere e all’organizzazione della prima assoluta o italiana dell’esecuzione in occasione delle edizioni del Festival Milano Musica.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 500.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il 32° Festival Milano Musica AZIONI FUGGITIVE riunisce autori di diverse generazioni, attivi e riconosciuti a livello internazionale. Il titolo si ispira al lavoro di Mauricio Kagel Eine Brise. Flüchtige Aktion für 111 Radfahrer (Una brezza. Azione fuggitiva per 111 ciclisti, 1996) concepito per un ampio gruppo di ciclisti, che suonano piccoli strumenti a percussione su un percorso organizzato e diretto da alcuni percussionisti professionisti. L’azione fuggitiva ideata da Kagel, messa in scena con la partecipazione di Simone Beneventi e in collaborazione con Ciclobby, ha un valore simbolico di apertura e di vitalità del Festival.
Il programma si sviluppa attorno alla personalità artistica di alcuni grandi compositori del XX secolo, come György Ligeti, Bruno Maderna, Iannis Xenakis, Tōru Takemitsu, Bernd Alois Zimmermann, messi in dialogo con compositori di oggi, di diverse generazioni, italiani e stranieri, tra cui Giorgio Battistelli, George Benjamin, Maurilio Cacciatore, Márton Illés, Enno Poppe, Salvatore Sciarrino, Martin Smolka, Dmitri Kourliandski.

Continua la ricerca tra i nuovi linguaggi della creatività contemporanea: dal 5 maggio al 10 giugno con oltre 20 appuntamenti di concerti di musica sinfonica, da camera, elettronica e video, performance dedicate ai bambini, il 32° Festival Milano Musica presenta 12 prime esecuzioni assolute e 16 prime in Italia, di cui 2 commissioni e 2 co-commissioni di Milano Musica, e tanti brani di valore che contribuiranno a formare il repertorio di domani.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 500.000,00 €

 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il 31° Festival Milano Musica  SUONI D’OMBRA Orfeo, Euridice, Hermes riunisce compositori e compositrici di diverse generazioni, attivi e riconosciuti a livello internazionale. Il titolo scelto si ispira a due versioni del mito di Orfeo, entrambe in programma: l’opera So you… (Hermes, Orpheus, Eurydice) di Alvin Lucier, grande sperimentatore di suoni recentemente scomparso, e il teatro musicale di Eurydice di Dmitri Kourliandski. Perché la musica, anche quella del nostro presente, pur nella varietà delle sue espressioni, ritorna incessantemente a questo mito, che è dialogo con le ombre e sogno di salvezza.

Le diverse voci degli artisti del festival sollecitano le possibili prospettive individuali e collettive di percezione e interpretazione del presente. Tre percorsi tracciano il viaggio degli ascoltatori all’interno del programma. La voce e l’ombra è un’esplorazione della vocalità contemporanea, da Sciarrino a Gervasoni e a Kourliandski.

L’ombra dei suoni propone indagini sulla percezione del suono, anche attraverso percorsi installativi, a partire dalla giornata interamente dedicata ad Alvin Lucier, e mette a confronto radicali ricerche sul suono acustico e su quello elettronico, da Bernard Parmegiani a Filippo Perocco, Martin Smolka e Anna Zaradny. In dialogo estende la dimensione dialogica di Dialog: Ich und Du di Sofija Gubajdulina, in prima italiana, con Vadim Repin al violino, a un confronto tra compositori di diverse generazioni, da Helmut Lachenmann a Thomas Adès e Rebecca Saunders fino ai più giovani, e già affermati in Europa, Sarah Nemtsov, Lisa Streich e Yair Klartag, per la prima volta presenti al Festival. Dal 7 maggio all’11 giugno 2022, con oltre 20 appuntamenti tra concerti sinfonici e da camera, musica elettronica e video, teatro musicale, performance dedicate ai bambini, il 31° Festival Milano Musica presenta 10 prime esecuzioni assolute e 16 prime in Italia, incluse 3 commissioni e 6 co-commissioni internazionali ad autori quali Thomas Adès, Carmine Emanuele Cella, Stefano Gervasoni, Sofija Gubajdulina, Yair Klartag, Helmut Lachenmann, Alvin Lucier, Michelangelo Lupone, Witold Lutosławski, Sarah Nemtsov, Sergej Newski, Arvo Pärt, Filippo Perocco, Stefano Pierini, Alberto Posadas, Rebecca Saunders, Salvatore Sciarrino, Martin Smolka, Lisa Streich, Fabio Vacchi, Anna Zaradny.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 500.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

In un “comune sentire”, tutti noi – artisti, appassionati ascoltatori e organizzatori – percepiamo oggi la necessità fondamentale dell’arte e della cultura. Il titolo del Festival si ispira al nuovo brano di Georges Aperghis D’un commun accord, presentato in prima assoluta dopo oltre due anni di straordinario lavoro creativo in continuo dialogo con i musicisti dell’ensemble francese L’Instant Donné. “D’un comune sentire”…estende a tutti gli ascoltatori l’unicità dei rapporti umani e musicali tra gli artisti, nel dialogo con compositori che sanno leggere il mondo con uno scarto immaginativo e critico, ciascuno attraverso il proprio originale linguaggio. Il mondo della musica contemporanea è infatti popolato da tante e diverse voci. Per festeggiare il Trentennale, Milano Musica ne coglie alcune, presentando l’una nei riflessi dell’altra, in un impulso al riconoscimento della differenza e all’attraversamento dei confini.

Il Festival amplia il suo arco temporale, con 13 appuntamenti nel mese di maggio e altrettanti in autunno. In concerti di musica sinfonica, da camera, elettronica e spettacoli di teatro musicale, la programmazione presenta 8 prime esecuzioni assolute e 9 prime in Italia, di cui 3 commissioni e 4 co-commissioni internazionali ad autori di diverse generazioni, attivi e riconosciuti a livello internazionale. Continua la ricerca tra i linguaggi della creatività contemporanea: le nuove proposte si accostano ad alcuni appuntamenti del Festival Caminantes 2020 che non era stato possibile presentare dal vivo per la sospensione delle attività di spettacolo.

La visione della musica come fenomeno vivo e in costante rinnovamento, connaturata alla lezione di Claudio Abbado, è oggi ancor più rilevante e ci spinge a ritrovarci insieme per costruirne il futuro: al centro del percorso, il Convegno internazionale Ascoltare il futuro. Claudio Abbado e il Nuovo in programma il 15 e 16 ottobre, realizzato insieme alla Fondazione Claudio Abbado e al Teatro alla Scala.

La sensibilità verso la contemporaneità, obiettivo statutario di Milano Musica e suo Festival, non può prescindere anche da atti di mecenatismo come il contributo al Fondo per la Nuova Musica, i cui apporti liberali garantiscono particolare sostegno ai compositori, con commissioni di nuove opere e all’organizzazione della prima assoluta o italiana dell’esecuzione.

Nel Trentennale, la programmazione riunisce tutte le istituzioni pubbliche e private che negli anni hanno lavorato insieme per fare cultura e apre a scenari futuri. Ancora una volta, la città si riunisce in un festival per ascoltare il presente.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 500.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il Festival Milano Musica è riconosciuto a livello internazionale tra le principali manifestazioni di

musica contemporanea ed è realizzato in collaborazione con il Teatro alla Scala.

Dal 2017 il Festival ha ulteriormente consolidato questa collaborazione nel segno di una forte

convergenza di scelte artistiche: la programmazione è stata coordinata con le rappresentazioni

di opere del Novecento e contemporanee della Fondazione (2017, Salvatore Sciarrino; 2018,

György Kurtág; 2019, Luca Francesconi). Questa «virtuosa collaborazione», rinnovata nel 2018

con la dedica del Festival a György Kurtág in occasione della prima assoluta di Samuel Beckett:

Fin de partie al Teatro alla Scala, è stata riconosciuta dalla giuria del XXXVIII Premio Abbiati,

assegnato all’opera del maestro ungherese: «Milano Musica ha programmato un festival

monografico coinvolgente e imprescindibile intorno alla storica “prima”».

Con rinnovato impegno nella missione di sostegno e promozione della creatività contemporanea

Milano Musica progetta la 29° edizione del Festival, dal titolo CAMINANTES, in collaborazione

con il Teatro alla Scala, rimodulata rispetto alla situazione attuale e oggi prevista dal 15 ottobre

al 23 novembre 2020.

«È il mare sul quale si va inventando, scoprendo la rotta». Luigi Nono commenta così, in

occasione di un’intervista con Enzo Restagno nel 1987, il motto «Caminantes, no hay caminos,

hay que caminar» (Viandanti, non ci sono vie, si deve camminare) scritto sul muro di un chiostro

di Toledo e tratto dalla poesia di Antonio Machado. Il rifiuto della strada segnata e la

conseguente incessante ricerca di nuovi percorsi hanno accompagnato sin dall’inizio la

personalità artistica di Nono, che ha scelto il testo di Machado come titolo per la sua penultima

pagina sinfonica.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 500.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Dopo il successo dell’edizione 2018, coronata dal Premio Abbiati per lo spettacolo del Teatro alla Scala Fin de partie di György Kurtág, il Festival Milano Musica torna, dal 2 ottobre al 25 novembre, con 22 appuntamenti che esplorano la rigorosa libertà d’invenzione del compositore milanese Luca Francesconi. Legata al Festival la ripresa al Piermarini di uno dei suoi più grandi successi: l’opera Quartett, anch’essa premiata con l’Abbiati nella prima assoluta scaligera del 2011 e da allora rappresentata più di settanta volte in tutto il mondo.

Come i compositori della sua generazione, nati tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, Luca Francesconi si forma attraverso la musica di Stockhausen, Berio, Boulez e Nono, ma intraprende un cammino di ricerca verso una propria estetica originale, che non disdegna il suono di Jimi Hendrix, Sting, Frank Zappa e Jim Morrison. Premiato, tra gli altri, con l’Ernst von Siemens Musikpreis nel 1994 e scelto come direttore della Biennale di Venezia dal 2008 al 2011, è amato soprattutto per la sua «intrepida voracità creativa, in cui tutta la storia della musica - "dal silenzio al rumore" - diventa materia prima per le sue avventure musicali» (Guardian).

Il Festival presenta otto brani in prima assoluta e dodici in prima italiana, coinvolgendo la città in un programma di concerti sinfonici, cameristici e di musica elettronica. Le erogazioni liberali sono destinate in particolare al Fondo per la Nuova Musica, finalizzato al sostegno dei compositori, con commissioni di nuove opere e all’organizzazione della prima assoluta o italiana.

Il Festival s’inaugura insieme alla stagione sinfonica dell’Orchestra Sinfonica Giuseppe Verdi di Milano: Michele Gamba dirige laVerdi in due capolavori di Mahler, Blumine e Ich bin der Welt abhanden gekommen, che incorniciano Etymo II e Das Ding singt di Francesconi.

Il secondo appuntamento sinfonico è con la Filarmonica della Scala diretta da Brad Lubman al Piermarini. La violinista Leila Josefowicz è interprete di Duende. The Dark Notes, che Francesconi le ha dedicato nel 2013, seguito da Le Sacre du Printemps di Stravinskij. L’OSN Rai è ospite del Festival al Teatro alla Scala per la terza volta, guidata da Juraj Valčuha, e impegnata nell’esecuzione di Macchine in echo di Francesconi, accostato a L’Oiseau de feu di Stravinskij e la suite L’amore delle tre melarance di Prokof’ev.

Stockhausen compare in programma con il monumentale HYMNEN, eseguito dall’Orchestra del Conservatorio di Milano con Pedro Amaral; con Oktophonie; e con brani del ciclo KLANG, accostati a Tracce di Francesconi.

Protagonisti del Festival anche le Percussions de Strasbourg, Sentieri selvaggi diretto da Carlo Boccadoro, il Jack Quartet e AGON acustica informatica musica. All’ensemble in residenza ZAUM_percussion è affidata la prima assoluta della nuova commissione a Claudio Ambrosini. L’ensemble dell’Accademia Teatro alla Scala presenta la prima assoluta di ZEROFORMULA II di Francesconi.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 650.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il Festival Milano Musica György Kurtág. Ascoltando Beckett sviluppa – dal 20 ottobre al 26 novembre 2018, in 22 concerti/spettacoli e un’anteprima che coinvolge le periferie milanesi – tre linee principali: il dialogo di Kurtág con grandi compositori del passato e del Novecento (Schubert, Bartók, Stravinskij, Ligeti, Castiglioni); la presenza di tematiche capitali del moderno (l’idea di fine, di voce, di parola) nell’opera del compositore ungherese, con particolare riferimento all’universo beckettiano; le risonanze che il pensiero di Beckett provoca nell’immaginario di autorevoli compositori di oggi.

L’alleanza di Milano Musica con il Teatro alla Scala si rinnova e si amplia – grazie alla collaborazione con il Piccolo Teatro e importanti istituzioni musicali culturali milanesi – in un grande progetto Beckett–Kurtág. Alla prima assoluta di Fin de partie di Kurtág su testi di Beckett, commissionata e prodotta dal Teatro alla Scala in coproduzione con De Nationale Opera, Amsterdam, in scena dal 15 novembre 2018, si accosta Finale di partita di Beckett con Glauco Mauri e Roberto Sturno al Piccolo Teatro Grassi.

Tra i protagonisti, la Filarmonica della Scala, diretta dal giovane talento ungherese Madaras; l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, al Teatro alla Scala dopo il successo del debutto nello scorso Festival, diretta da Holliger con il pianista Pierre-Laurent Aimard. Al centro del Festival, Samuel Beckett: What is the word di Kurtág con l’Orchestra Sinfonica G. Verdi di Milano diretta da Sylvain Cambreling. Per la musica da camera e vocale, il Quartetto Prometeo, l’Ensemble Orchestral Contemporain, in due concerti diretti rispettivamente da Andrea Pestalozza e Daniel Kawka, Les Cris de Paris con l’integrale dei brani a cappella di Kurtág, omaggiato anche da Antonio Ballista e Bruno Canino.

Ai concerti sinfonici, cameristici e di musica elettronica del percorso What is the word – dall’omonimo brano di Kurtág Samuel Beckett: What is the word – si alternano le incursioni di Games, játékok, giochi, ciclo dedicato a scatole sonore e strumenti meccanici, circo contemporaneo, teatro musicale, giovane pubblico e giovani interpreti.

Dal Teatro alla Scala al Pirelli HangarBicocca, attraverso sedi classiche, luoghi di interesse artistico, spazi teatrali, il Festival propone esperienze uniche: capolavori di raro ascolto e nuovi brani, nei luoghi più adatti e nelle migliori situazioni acustiche, affidati all’impegno e alla profondità interpretativa di artisti di rilievo internazionale.

Una città che si riunisce in un festival di nuova musica per fare cultura e aprire a nuovi pubblici, a partire dall’anteprima con Secret public – scatole sonore in spazi urbani, micro-concerti in container diffusi nelle periferie milanesi e interamente dedicati al repertorio per percussioni.

Nel complesso il Festival presenta 9 prime assolute, 7 prime italiane, 5 commissioni.

I concerti sono registrati e trasmessi in diretta o in differita da RAI Radio3.