I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il chiostro piccolo della Chiesa di Santa Caterina a Formiello, tra le più importanti chiese rinascimentali napoletane, fa parte dell’omonimo complesso monumentale del Convento di Santa Caterina ubicato nel Centro Storico di Napoli, nell'area di Porta Capuana.

Nell’ 800 il complesso venne requisito ai monaci da Giocchino Murat e successivamente trasformato da Ferdinando di Borbone in opificio per la produzione di lana e di divise militari. Da quel momento il Chiostro e l’area, successivamente denominata Lanificio, cambiano destinazione d’uso da luogo di culto a fabbrica: l'intero comparto arriva ad impiegare – a pieno regime – oltre quattrocento persone, segnalandosi tra gli esempi virtuosi del “programma d’industrializzazione” dell’epoca. Nella parte centrale del chiostro piccolo viene costruita, nella stessa epoca, una capriata lignea destinata all’essiccazione delle lane, che - perfettamente conservatasi - oggi conferisce allo spazio un carattere di unicità, conservando insieme elementi rinascimentali e di archeologia industriale ottocentesca.

Nel 1861, con l’Unità d’Italia e l’avvento di casa Savoia, vengono sospese le ordinazioni di divise e il Lanificio fallisce. Rapidamente, quel che era stato uno dei più importanti monumenti dell’arte rinascimentale e poi un insediamento industriale virtuoso, diventa un’area “dismessa” ed inizia un progressivo ed inesorabile degrado. Il chiostro piccolo negli anni è stato frazionato in diverse proprietà che hanno utilizzato gli spazi per le attività più disparate (garage, lavaggio auto, falegnameria, deposito), modificandone illegalmente la destinazione oltre che che la struttura. 

Informazioni sullo stato della conservazione

Da questa condizione di degrado è partito il lungo progetto di restauro e riconversione da parte della Fondazione Made in Cloister, che ne ha ripristinato la spazialità ottocentesca, eliminando tutti gli abusi, per realizzare al suo interno un centro espositivo e performativo aperto alla città. L’essiccatoio ligneo borbonico, al centro dello spazio, è diventato cuore pulsante delle attività della Fondazione e simbolo del progetto.

Al restauro degli affreschi ha collaborato l’Accademia di Belle Arti di Napoli e gli studenti della classe di restauro che hanno riportato alla luce gli affreschi narranti la storia di S. Caterina D'Alessandria.


Il chiostro ha ancora bisogno di lavori di conservazione, restauro e manutenzione per migliorarne la fruizione da parte del pubblico e della comunità artistica.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

la Fondazione utilizza lo spazio con un programma pluriennale di mostre di arte contemporanea site-specific, performance, incontri e concerti.

Gli orari di apertura sono dal martedì al sabato dalle 10 alle 18.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 80.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Le caratteristiche architettoniche, strutturali e dimensionali del Chiostro di Santa Caterina a Formiello hanno reso necessari numerosi approfondimenti in termini di tecniche e materiali da utilizzare per l’intervento, in modo da individuare una soluzione compatibile con gli obiettivi della Fondazione e le necessità di conservazione del bene.

Il progetto di climatizzazione studiato per il Chiostro quindi risponde all'obiettivo di garantire le migliori condizioni climatiche per la conservazione degli affreschi cinquecenteschi recentemente restaurati con il supporto dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Di seguito una sintetica esposizione dell’intervento previsto:

L’impianto sarà di tipo VRF con 4 unità interne del tipo canalizzato e due esterne selezionate in base alla tabella di carico termico in regime estivo/invernale definita come ottimale.

Le unità interne sono state dimensionate per garantire una adeguata circolazione e il benessere ambientale nelle condizioni di progetto, mentre le unità esterne si sono dimensionate considerando una contemporaneità di carico del 90%. 

L’adozione di inverter consente la flessibilità di funzionamento della macchina in funzione dei carichi (diversi affollamenti e contemporaneità di utilizzo, diverso carico termico a secondo degli orari di utilizzo nell’arco della giornata) e consente l’adeguamento dei consumi elettrici alle effettive richieste degli ambienti da trattare.  

Il grafico nelle immagini descrive l'installazione delle unità anche se il posizionamento definitivo potrà variare in funzione di eventuali ottimizzazioni architettoniche da discutere in fase di realizzazione del progetto con la competente Soprintendenza. 


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 38.000,00 €

 slide
 slide
 slide
 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

ripristino dei basoli in pietra lavica all'ingresso del chiostro, rifacimento della pavimentazione del chiostro e del porticato e ristrutturazione dei basamenti delle colonne in piperno delimitanti il porticato