Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L'Ex Carcere Sant'Agata è un complesso architettonico di origine monastica situato nella parte nord-ovest della Città Alta di Bergamo, in un contesto soggetto a vincolo paesaggistico (D.M. 04/01/1957) e ad elevato rischio archeologico. L'area è caratterizzata da vestigia di epoca romana e altomedioevale, tra le quali gli "avanzi di mura" su via del Vagine. Le prime notizie relative a un edificio religioso risalgono al IX sec. Il Convento viene fondato dai Padri Teatini tra fine XVI e inizio XVII sec trasformando la chiesa preesistente e gli spazi ad essa collegati. In seguito alla soppressione dell'Ordine nel 1798, il monastero viene convertito a carcere nel 1802 su progetto di Leopold Pollack, allievo del Piermarini. La funzione carceraria cessa nel 1978.
Sant'Agata si struttura attorno al cortile a "C": la parte nord è profonda 14 m elevandosi 4 piani fuori terra mentre la parte est ha una profondità di 6 m, per uno sviluppo di 3 piani fuori terra. Il fronte nord del cortile presenta una composizione di matrice classica: al PT pilastri tuscanici sostengono un architrave completo di regio e cornice, al di sopra del quale si stagliano lesene ioniche a doppia altezza. I pilastri tuscanici sono uniti da archi a tutto sesto con chiave di volta in forma di voluta, oggi tamponati, che fino alla fine del '700 costituivano un portico aperto. Il prospetto è connotato da lessico manierista riconoscibile nella lavorazione delle cornici in arenaria dei tre ordini di aperture allineate e inquadrate da lesene stilizzate a tutta altezza. L'ultimo piano si presenta come volume cieco separato da quelli sottostanti da una cornice lapidea. Sul lato est sono presenti tracce di decorazioni pittoriche. Qui i portali al PT, oggi tamponati, collegavano il cortile con una cappella coperta da una volta a botte, sulle cui pareti sono presenti decorazioni pittoriche databili fine XIX sec. Il piano al di sopra della cappella, è scandito internamente da una sequenza di lesene tuscaniche; l'ultimo piano mantiene la suddivisione a celle di detenzione.
Gli ambienti interni, frazionati in seguito alla realizzazione delle celle, conservano gli orizzontamenti originari, costituiti da un ricco campionario di strutture voltate, a botte, a crociera, lunettate. Il prospetto esterno su via del Vagine ha un carattere austero con portali architravati e cornici in arenaria rigata. Nelle strutture murarie sono inseriti conci di pietra di Zandobbio, indirizzo di riuso di materiali di epoca romana. Le grandi arcate a sesto acuto presenti all'interno del piano terra, databili XIV sec, testimoniano l'elevata stratificazione storica.
L'Ex Carcere Sant'Agata, per i suoi riferimenti alla storia locale, per la qualità formale e la stratificazione architettonica delle sue parti costituisce un edificio di primaria importanza nel contesto urbano di Bergamo.
Informazioni sullo stato della conservazione
L'intero complesso è stato abbandonato a fine anni '70, con il conseguente degrado delle facciate e degli spazi interni. Tra gli anni '80 e gli anni '90 del secolo scorso il piano sopra la cappella ha ospitato temporaneamente gli uffici comunali e alcuni ambulatori, venendo pertanto ristrutturato e sistemato. Negli stessi anni l’archivio del Tribunale di Bergamo e il deposito dalla biblioteca Angelo Maj sono stati posti all'interno della cappella.
I principali degradi sono visibili sui prospetti che si affacciano sul cortile interno: distacco di intonaco, sfaldamento dei mattoni e dei giunti di malta, umidità, percolazione, piante che si sono fatte spazio tra gli interstizi delle facciate, muschi e licheni, ossidazione ed erosione superficiale.
Il prospetto su via del Vagine è interessato da un meccanismo di flessione verticale dovuto al cedimento delle catene di una volta a padiglione che produce un'eccessiva sollecitazione muraria e alla realizzazione di un sopralzo murario che ha contribuito a un aumento dei carichi sul muro. Un meccanismo di ribaltamento è in atto sul prospetto ovest del corpo nord, dovuto ad una scarsa qualità delle partizioni murarie. La costruzione degli ultimi due piani ha portato anche alla formazione di fessure dovute a schiacciamento al piano terra.
Nonostante l'analisi sopra citata, il Comune ha dichiarato agibile lo spazio e l'ha inserito in un progetto di riuso architettonico per parti.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Nel 2015 grazie all'Associazione APS Maite, l'Ex Carcere Sant'Agata viene riaperto permettendo alla cittadinanza di ri-abitarlo. Attualmente vi è un patto di collaborazione tra il Comune e l'Associazione Maite, inserendo lo spazio nel "Regolamento Beni Comuni" affinchè riviva secondo 5 linee guida: Spazio Artistico, Luogo Associativo, Bene Culturale e Turistico, Contenitore di mostre e performance, Luogo di incontri-dibattiti-conferenze.
Il progetto culturale portato avanti ribattezza il complesso ExSA (acronimo di Ex carcere Sant'Agata) e sviluppa all’interno di Sant'Agata proposte multidisciplinari che spaziano in ambito artistico e culturale, rispettando il concetto di bene comune, pubblico e aperto.
ExSA tende sempre più ad essere “incubatore di comunità” rispondendo alle necessità dei residenti di Città Alta, divenendo luogo dinamico di ritrovo, spazio che risponde alle esigenze e ai bisogni delle persone. Di fronte ad un quartiere che rischia di essere fagocitato dal turismo e di perdere la sua identità di luogo dove poter vivere e costruire relazioni, ExSA si delinea come spazio “domestico” all’interno del tessuto urbano.
Attualmente non vi sono orari di apertura fissi, ma lo spazio viene aperto in occasione di eventi, laboratori, visite guidate mirate a far riscoprire lo spazio alla città e a coprire l'interesse di un pubblico intergenerazionale.