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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Le pitture all'interno della Chiesa agostiniana furono eseguite da maestranze di ambito fiorentino di assoluto rilievo e rappresentano un importante testimonianza di pittura tardo gotica e rinascimentale. Le molteplici modifiche strutturali fatte nel corso degli anni hanno provocato la perdita della pittura e le parti che possiamo vedere sono i pochi frammenti rimasti.  

Il frammento di affresco relativo al S. Ivo, così identificato dal  nel 1948 dal Salmi, che lo attribuì a Masolino, venne alla luce sotto lo scialbo, durante i lavori eseguiti dal Procacci nel 1943. L’affresco venne staccato nel 1958, e partecipò a diverse mostre fiorentine dedicate agli affreschi recuperati dopo la guerra.  Il ciclo di decorazioni che riguardano questa parte del Transetto, faceva parte di una serie di interventi eseguiti in parte da Masolino, presente a Empoli nl 1424, come da contratto con i confratelli della Compagnia della Croce per i quali dipinse ad affresco la Cappella di S. Elena, situata in fondo alla chiesa. 

Secondo Emma Micheletti (1959) Masolino in questa opera (manifesta con maggiore evidenza che in altre opere la propria ideale discendenza da Giusto de’ Manabuoi e da Giovanni da Milano). Il Salmi (1948) collegò questo frammento al ciclo documentato dell Cappella di S. Elena datandolo al 1424.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il frammento faceva parte di una scena molto più grande andata perduta e presenta le tipiche caratteristiche delle pitture dell'artista con grande ricercatezza e definizione dei volti e dei dettagli. 

Si presenta alquanto offuscato dalla polvere e dal nero fumo lasciando intravedere la gamma cromatica dai delicati toni pastello. 

La pittura è stata ripotata su un supporto di masonite  di circa 4 mm sostenuta da intelaiatura cellulare in legno di abete. 

Lo stacco è stato eseguito dal noto restauratore Dino Dini fra il settembre del 1959 e il febbraio del 1960. 

Il supporto in masonite conferisce una maggiore fragilità alla pittura e soprattutto una forte sensibilità nel confronti dell'umidità escludendo i più tradizionali metodi di pulitura ad impacco. 

 

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

La Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani fa parte del percorso museale della vicina Pinacoteca Parrocchiale, di cui segue gli orari di visita. Inoltre è visitabile su appuntamento. In determinati periodi dell'anno la Chiesa viene regolarmente officiata.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 5.200,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Spolveratura con pennelli morbidi su tutta la superficie .

Pulitura  delle superfici pittoriche con sola acqua deionizzata al fine di rimuovere il nero fumo depositatosi nel tempo. Operazione da svolgersi in modo diretto a tampone o mediante applicazione a pennello di fogli di carta giapponese con acqua deionizzata e successiva pulitura a tampone. 

Preconsolidamento del colore con iniezioni a tergo delle scaglie  sollevate di caseinato d'ammonio al 10% e acqua di calce in parti uguali oppure con aquazol al 7% in acool isopropilico ed acqua sempre tramite iniezioni.  

Tamponatura con acqua demineralizzata tramite carta giapponese con piccole  spugne naturali. Schiacciamento e riadesione al supporto. Asportazione della carta giapponese e rimozione con spugna umida del consolidante rimasto sulla superficie del film pittorico. Si prevede un minimo utilizzo di acqua durante l'operazione. 

Pulitura  delle superfici pittoriche con sola acqua deionizzata al fine di rimuovere il nero fumo depositatosi nel tempo . Operazione da svolgersi in modo diretto a tampone o mediante applicazione a pennello di fogli di carta giapponese con acqua deionizzata e successiva pulitura a tampone. 

Eventuale applicazione di nevek, gel derivante dall'argar che non rilascia acqua libera in profondità tramite carta giapponese sulle macchie che risultano più tenaci, rimozione dell'impacco e pulitura con pennelli e tamponi di ovatta di cotone appena inumiditi.  

Stuccatura  delle lesioni mediante applicazione di malta di grassello composta da grassello di calce stagionato da almeno cinque anni e sabbie di fiume lavate e setacciate, di varie colorazioni e granulometrie, ad imitazione della superficie materica originale con aggiunta di resina acrilica al 3% .