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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Torna a vivere nella sua austera bellezza e nell'essenzialità della sua architettura la Chiesa di San Francesco.

Spogliata e deturpata durante le soppressioni napoleoniche e destinata ad uso carcerario è stata data in concessione alla Diocesi di Parma nella primavera del 2018.

Il recupero di questo monumento all'uso liturgico si arricchisce di una evidente valenza artistico - culturale. La presenza della comunità francescana si apre ad attività sociali e caritative, come pure all'assistenza pastorale della vicina Università, che potrà usufrure, come la città, dei nuovi spazi recuperati.

L'impegnativa opera di restauro si affida - com'è stato nel corso della sua costruzione - alla generosità dei parmigiani e di tutti coloro che condividono le ragioni dell'arte, della salvaguardia e valorizzazione del patrimonio storico come pure dei valori cristiani che hanno reso possibile in passato la realizzazione di ques'opera.

Informazioni sullo stato della conservazione

L'immobile ex Chiesa di San Francesco è costituita da un fabbricato a 3 navate, 3 absidi e cappelle laterali. Al fabbricato è annesso anche il campanile, posto a fianco dell'abside sud.

Attualmente l'immobile risulta in cattivo stato di conservazione: all'interno del pavimento sono presenti degli scavi archeologici ancora aperti, le strutture presentano alcune lesioni dovute a cedimenti a causa dei terremoti che si sono verificati nel passato, le volte degli absidi presentano macchie di due infiltrazioni di acqua delle coperture. La copertura sopra all'abside sud è crollata nell'inverno del 2014, le finestre sono prive di serramenti e le superfici dei paramenti interni delle pareti e delle colonne sono parzialmente scrostate o annerite dal tempo.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Allo stato il bene non è fruibile.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 6.500.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto è finalizzato ad adeguare l'edificio all'apertura e fruibilità da parte della città.

Il pavimento verrà ripristinato in cocciopeto di calce e polvere laterizia di granulometria assortita come quello anteriore alle demolizioni. Una stesura di cocciopesto simile nella consistenza materiale e nell'aspetto a quella reperita nel frammento rilevato nell'abside, una stesura povera come quella che ben si addice alle cheise francescane medioevali.

Il nuovo pavimento assumerà la quota riasalente all'ultima fase della chiesa.

Le navate e le cappelle saranno restaurate procedendo nell'opera di scoprimento delle stesure d'intonaco decorato o affrecato esistenti. Gli intonaci di epoca carceraria (protrattasi per circa 150 anni) nascondono finiture di pregio (murature lavorate per essere lasciate in vista, scialbature decorate, intonaci dipinti, ecc.).

La facciata tornerà a filtrare la luce meidiana attraverso le monofore antiche. Le finestre carcerarie saranno occluse con muratura leterizia in modo che ne resti traccia leggibile sulla stesura muraria.

L'accesso alla Chiesa avverrrà dai due portali del prospetto principale e dal portoncino del prospetto laterale, riaperto nella sua posizione originaria.

Sedute ed illuminazione sono state presidsposte per asssecondare la funzone celebrativa e gli usi non liturgici, accademici e culturali di varia natura che vi si potranno svolgere.

Nell'ala del chiostro si distingue un piano terreno con celle voltate ed i piani superiori completamente ricostruiti nel primo dopoguerra. Il progetto prevede al piano terreno di ricavare la sacrestia (e spazi di servizio). Al 1' piano si prevede una sala studio e una polivalente oltre alcune camere per ospitalità studenti. Al 2' piano la zona di abitazione per i frati francescani.