Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La cappella Salviati (o di sant’Antonino) è situata all’interno della basilica di San Marco e rappresenta l’elemento di maggior pregio artistico all’interno dell’edificio ecclesiastico. La chiesa è parte di un ampio complesso che include gli ambienti ancora oggi ad uso dei padri domenicani e il Museo di San Marco, cui si accede da un ingresso laterale rispetto alla Chiesa e che comprende gli spazi che si affacciano sul chiostro di sant’Antonino e le celle dei monaci e la biblioteca posti al piano primo.La cappella Salviati, posta a sinistra della cappella Maggiore, è stata realizzata a partire dal 1580 su progetto del Giambologna ed assume una posizione di particolare importanza in relazione alla struttura della chiesa, se consideriamo l’elevato pregio artistico ed architettonico che scaturisce dalla composizione d’insieme e dalla ricchezza e qualità dell’apparato decorativo.
Inoltre, al momento della sua costruzione, introdusse elementi che finirono per essere estesi a tutto il resto della chiesa, indirizzando e avviando una ristilizzazione complessiva ben più pervasiva di quella dovuta agli interventi di Michelozzo. Infatti le tre edicole poste all’interno della cappella, una con timpano semicircolare (quella dietro all’altare) e due con timpano triangolare, furono prese come modello per i più tardi altari allineati lungo i lati della monoaula che le replicarono con diverse proporzioni: gli altari infatti hanno alternativamente timpano a triangoli e a semicerchio spezzati, con capitello quasi identico a quello delle edicole della cappella Salviati.
Inoltre fu eretta dietro committenza dei fratelli Antonio ed Averardo Salviati per accogliere le spoglie di sant’Antonino (1389-1459) dell’Ordine dei Predicatori, iniziatore del Convento, arcivescovo e compatrono della diocesi di Firenze, oggi effettivamente custudite al di sotto dell’altare al centro della Cappella: in tal senso risulta fondamentale anche dal punto di vista religioso, poiché luogo di culto per l’intera realtà cattolica fiorentina.
La cappella è dunque il fulcro generatore dell’attuale aspetto della Chiesa e come tale non può che essere il punto di partenza per una generale riqualificazione del complesso: il restauro della cappella Salviati assume dunque un ruolo sostanziale al fine del miglioramento della ricettività turistica, poiché lo stato attuale di conservazione della stessa presenta numerose problematiche, fra cui, il più evidente deriva dalla presenza di una patina superficiale che ricopre quasi tutte le superfici e gli affreschi e impedisce di apprezzare la ricchezza decorativa e la qualità degli splendidi marmi policromi che rivestono pareti, paraste, architravi e modanature.
Informazioni sullo stato della conservazione
Da un’analisi preliminare dello stato di conservazione della cappella è stato possibile rilevare alcune situazioni di criticità che richiedono un immediato intervento al fine di non aggravare ulteriormente il livello di degrado attuale:
INFILTRAZIONI ILTRAZIONI ACQUA PIOVANA
Tramite l’osservazione diretta e la documentazione fotografica ravvicinata è stato riscontrato un problema di sfarinamento e distacco dell’intonaco e degli affreschi in corrispondenza della sommità della cupola, causato da infiltrazioni di acqua piovana. Dall’estradosso della copertura si nota un infisso della lanterna la cui sigillatura non risulta completa, non più in grado di garantire dunque la sua funzionalità.
Oltre al danno causato agli affreschi, il rischio è anche che, per tali infiltrazioni, possano arrugginire o arrugginiscano in un futuro prossimo le zanche che ancorano gli elementi in materiale lapideo di rivestimento della cappella.
Inoltre alcuni coppi della copertura risultano danneggiati, ed è dunque necessaria la loro sostituzione.
DEGRADO APPARATO DECORATIVO DECORATIVO
L’intero apparato decorativo della cappella, scultoreo e pittorico, presenta diffusi fenomeni di degrado: si riscontra la presenza di una patina superficiale e aree con evidente alterazione cromatica; inoltre è presente un generale annerimento delle superfici, legato probabilmente al fumo prodotto dai ceri nel corso degli anni. Il fenomeno più evidente è connesso alle superfici affrescate, che hanno perso la vividezza dei colori e risultano anch’esse ricoperte da una patina che le rende di difficile lettura.
IMPIANTO ILLUMINAZONE
L’illuminazione naturale della cappella risulta estremamente flebile, probabilmente per la sporcizia delle superfici vetrate e non è tuttavia compensata da un adeguato impianto di illuminazione artificiale: attualmente sono presenti faretti alogeni e a led in misura ridotta, che non consentono di apprezzare la ricchezza e la qualità dell’apparato decorativo; la cupola è completamente in ombra e anche le pale d’altare, di cui soltanto quella centrale risulta parzialmente illuminata.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Dal lunedì al venerdì: ore 8.15 – 13.50. La biglietteria chiude alle 13.20
Sabato, Domenica e festivi: 8.15 - 16.50. La biglietteria chiude alle ore 16.20
Chiusura: 1a, 3a, 5a domenica e il 2° e 4° lunedì di ogni mese; 25 dicembre, 1 gennaio.