Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Tempio di Santo Stefano alla Vittoria: Eretto tra il 1569 e il 1572, è una delle opere architettoniche più importanti attribuite a Giorgio Vasari.
Il Tempio Sacrario di Santo Stefano della Vittoria è stato voluto ed edificato da Cosimo de’ Medici, Duca di Firenze, a perenne ricordo della vittoria ottenuta dall’esercito fiorentino comandato da Gian Giacomo Medici, marchese di Marignano, su quello senese, comandato da Piero Strozzi, nella battaglia cosiddetta di Scannagallo (conosciuta anche come battaglia di Marciano) che segnò la sconfitta dell’esercito senese e la definitiva sottomissione della Repubblica di Siena al dominio fiorentino. Il tempio è dedicato a S. Stefano, papa titolare della festa del 2 agosto, giorno della battaglia (2 Agosto 1554). Eretto tra il 1569 e il 1572, è una delle opere architettoniche più importanti attribuite a Giorgio Vasari.
Il 6 Novembre 1561, Cosimo de’ Medici in memoria di questo giorno vittorioso, istituì l’ordine equestre a carattere monastico-militare titolato a tale Santo, sotto la regola di S. Benedetto, al fine di difendere le acque del Tirreno dai Barbareschi. Tra il 1569 e il 1572 fu costruito il Tempio-Sacrario insieme ad alcune Fattorie granducali in Valdichiana e donato a detto ordine equestre di S. Stefano. Nei primi del ‘600, i Cavalieri di S. Stefano cedettero la chiesa alla Fraternita di S. Maria di Foiano, con l’obbligo di mantenere un cappellano per officiarvi messe in certi giorni e in modo particolarmente solenne. In particolare un officio funebre il 28 Luglio di ogni anno, in onore dei morti foianesi, durante la conquista di Foiano da parte di Piero Strozzi nel 1554. Conseguentemente alla soppressione della Fraternità in seguito delle disposizioni di Pietro Leopoldo (1785) la chiesa passa al Comune di Foiano. Il tempio, per molto tempo e senza alcuna prova documentaria, è stato attribuito a Bartolomeo Ammannati, dal Bucchi nel 1909 e successivamente dal Venturi e dal Salmi.
Nel 1961, Ugo Procacci in occasione del Convegno di Storia dell’Architettura ad Arezzo, attribuì i disegni della costruzione a Giorgio Vasari, attestati da alcuni scritti giacenti nell’Archivio della casa aretina dell’artista. Non è comunque da escludere, visti alcuni particolari costruttivi, la collaborazione dei due illustri artisti citati. Il tempio fa parte di un progetto più vasto, teso a commemorare la vittoria sulla Repubblica Senese, un progetto celebrativo condotto dagli stessi Ammannati e Vasari.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il bene in oggetto presenta un deterioramento diffuso dei paramenti in pietra serena e laterizio con distacchi ed esfoliazioni diffuse che attualmente si registrano nella metà inferiore del manufatto ( la parte superiore risulta in buono stato grazie ad interventi di stuccatura, microstuccatura ed imperneazione dei conci, precedentemente effettuati).Sono inoltre evidenti, nella parte esposta a nord, attacchi parassitari e presenza di muschi diffusi. Nei precedenti interventi sono state eliminate, attraverso la realizzazione di uno strato di cocciopesto, delle copiose infiltrazioni di acqua piovana presenti nel cornicione superiore della zona a tamburo. Pur avendo eliminato temporaneamente tali infiltrazioni, le lavorazioni si considerano non concluse avendo in programma l'inserimento di lastre modellabili in piombo, in accordo con l'esistente materiale di copertura presente nella cupola. Tali infiltrazioni sono ancora ben visibili nei paramenti interni che non sono stati trattati. Si registra un lieve abbassamento del camminamento perimetrale che causa un ristagno di acqua con leggera risalita capillare evidenziabile nelle murature interne.
Non si registrano problemi strutturali evidenti
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Attualmente il bene è intercluso al pubblico. Dopo una prima fase di lavorazioni che si considerano non conclusi, il bene è rimasto chiuso con opere provvisionali e ponteggio fisso in opera, in attesa di reperire altri fondi al fine di eliminare qualunque problema dovuto al distacco di materiale e caduta di frammenti dall'alto.