Attività principali dell'istituzione
L'Accademia dei Concordi nasce nel 1580 come istituto privato, nel centro storico di Rovigo, e rappresenta tuttora un istituto unico in Italia per i beni che custodisce. Dal Seicento i cittadini più sensibili al bello e alla cultura hanno raccolto manoscritti, incunaboli, cinquecentine e altri testi preziosi, quadri, stampe, mappe, reperti egizi, preromani e romani che poi hanno ritenuto di donare alla città per “amore del pubblico bene”, come scriveva Gerolamo Silvestri nel 1772. A far data dal 1836, Accademia e Comune di Rovigo stabiliscono una relazione sancita da un rapporto di comproprietà (regolato dal Contratto Gnocchi del 1836, dalla Convenzione Zorzato- Romanato del 1968 e dall’Accordo Interpretativo Gaffeo-Boniolo del 2019) riguardante il patrimonio librario e quello pittorico. Ne consegue l’unico caso nazionale in cui la biblioteca civica è in comproprietà fra pubblico (Comune) e privato (Accademia), la cui gestione è affidata proprio a quest’ultimo.
L’Accademia dei Concordi è oggi costituita da:
La pinacoteca, nata ufficialmente nella prima metà del XIX secolo, ha tratto le sue origini dalla collezione di ritratti di personaggi illustri che già nel XVIII secolo i soci dell’Accademia commissionarono ad artisti del calibro di Giambattista Piazzetta, Giambattista Tiepolo, Giuseppe Nogari e Alessandro. Nella seconda metà del XIX secolo la collezione si arricchisce, grazie ad altre generose donazioni, con opere del XIV al XVIII secolo. Dal 1982 l’Accademia ospita anche la Pinacoteca del Seminario Vescovile, che annovera oltre duecento opere. Dal 2005 è locata nel rinascimentale Palazzo Roverella, che si affaccia sempre su Piazza Vittorio Emanuele II. Dal 2010 vi è una convenzione fra Accademia dei Concordi, Comune di Rovigo e Fondazione Cariparo per la sua gestione, affidata alla Fondazione Cariparo stessa.
- Le collezioni archeologiche comprendono più di 700 pezzi di epoca pre-romana e romana. Vi è, inoltre, una collezione egizia composta da più di 500 pezzi di piccole dimensioni e da due
- La biblioteca, aperta al pubblico dal 2 maggio 1840. Due i fondi più importanti che la caratterizzano: Silvestriano e Concordiano. Il Fondo Silvestriano è la biblioteca privata della famiglia Silvestri donata all'Accademia nel 1858 dagli ultimi discendenti. Il codice più conosciuto è un volgarizzamento delle Epistole a Lucilio di Seneca della metà del secolo XIV. Il patrimonio della biblioteca si può sintetizzare nei seguenti dati: 301.222 unità documentarie, di cui 292.186 relativo ai Settori moderno e di conservazione e 9.036 relativo alla Sezione Ragazzi. Per quanto riguarda il materiale antico (circa 505 documenti) le tipologie documentarie più rilevanti e consistenti sono volumi, incunaboli, manoscritti, autografi, pergamene, archivi storici, stampe, carte geografiche, topografiche, mappe e piante.
Il Palazzo Accademico costituisce testimonianza di architettura neoclassica rodigina disegnata dall'architetto Sante Baseggio (disegno 1803).