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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L’Università di Padova, fondata nel 1222, acquisì il Palazzo del Bo nel 1493. I primi interventi di ristrutturazione e ampliamento dell'edificio hanno inizio nel 1522, ma è nella seconda parte del secolo che il palazzo acquisisce la forma che oggi conosciamo. E' probabilmente l'architetto bergamasco Andrea Moroni, figura allora dominante nella scena padovana, l'ideatore del complesso antico del Bo. A lui si deve la realizzazione del Cortile Antico, la cui struttura prevede, sulla base della pianta di un chiostro monastico, un doppio loggiato attorno al quale si aprono le aule che ospitavano le lezioni.

Tra l'Ottocento e la prima metà del Novecento, Palazzo del Bo viene ampliato e riceve l'assetto definitivo. Dall'iniziale complesso dell'Hospitium Bovis, l'Università si allarga fino a occupare tutto l'isolato compreso tra le vie Cesare Battisti, Otto Febbraio, San Francesco e riviera dei Ponti Romani. L'area più nuova di Palazzo Bo viene realizzata a partire dal 1932. Le figure chiave di questo cambiamento sono da individuare principalmente in Carlo Anti, rettore tra il 1932 e il 1943, e negli architetti Gio Ponti e Ettore Fagiuoli. In particolare, l'architetto milanese Gio Ponti chiamò a collaborare con sé alcuni tra i maggiori artisti italiani del Novecento. Tra questi Arturo Martini, Filippo De Pisis, Achille Funi, Ferruccio Ferrazzi, Gino Severini.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il palazzo è periodicamente oggetto di restauri per mantenere e valorizzare il suo straordinario patrimonio storico-artistico. Tra i più impegnativi degli ultimi anni, l'intervento di pulizia e restauro del Cortile antico, le librerie dell'Archivio antico, gli arredi di Aula Magna e rettorato progettati da Gio Ponti, tele e labari di Sala dei Quaranta. Nei prossimi anni saranno realizzati altri interventi, in particolare nella parte novecentesca.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Le visite a Palazzo del Bo sono disponibili ogni giorno dell'anno ad eccezione di: 24, 25, 31 dicembre e 1° gennaio. In concomitanza di eventi istituzionali di particolare rilievo i tour potrebbero essere sospesi.

Palazzo del Bo - Giro storico: Percorso disponibile dal lunedì al venerdì che prevede l’accesso solo con accompagnamento guidato
Palazzo del Bo e il '900 di Gio Ponti: Il sabato, la domenica e nei giorni festivi è possibile effettuare il tour in autonomia servendosi degli audio QRcode, posti lungo il percorso, utilizzando il proprio dispositivo. È inoltre possibile accedere con visita guidata nei turni a partenza fissa

Per informazioni e prenotazioni

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 7.800,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

All'interno della Sala di Medicina si conservano numerosi ritratti di medici e anatomisti illustri. Tra questi anche quello di Giovanni Battista Morgagni.
Morgagni -"Sua Maestà anatomica", come era chiamato in Europa - si laureò in Filosofia e medicina a Bologna nel 1701 e divenne poi docente a Padova prima di Medicina Teorica (nella cattedra che fu di Vallisneri) fra il 1711 e il 1715, e poi di Anatomia fino al 1771, anno in cui morì. È considerato canonicamente come il fondatore dell'anatomia patologica.

Il ritratto, un olio su tela dell'ultimo quarto del XVIII secolo, raffigura Morgagni in abito accademico, secondo un’iconografia tradizionale. In mano e nello scaffale i volumi della sua opera Adversaria anatomica, summa delle sue ricerche anatomiche.

Il dipinto risulta in condizioni di conservazione non ottimali. L'intervento di restauro andrà a ripristinare una corretta lettura dell'opera, omogeneizzando la percezione dell'insieme in confronto agli altri ritratti presenti in Sala recentemente oggetto di restauro. 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 31.500,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

In Sala dei Quaranta sono stati a lungo conservati 7 labari delle Facoltà. Per i festeggiamenti del settimo centenario dell'Università, nel 1922, comitati di "signore e signorine" in diverse città raccolgono fondi per creare dei labariper le 6 Facoltà dell'epoca. A questi sei labari si aggiungerà successivamente quello della Facoltà di Magistero. I labari di seta, ricamati in oro e alcuni anche dipinti, oltre al colore e al simbolo della Facolt portano in alto a sinistra lo stemma della città che lo ha donato.

Dopo avere condotto le necessarie prove sulle parti dipinte e ricamate, i labari sono stati puliti con il sistema più consono alla delicatezza e fragilità sia dei supporti che delle parti ricamate e pittoriche. Le fodere sono state scucite e pulite a parte.

Le fodere completamente rovinate sono state sostituite con fodere dello stesso colore delle originali, e sono stati consolidati i supporti, sia originali che nuovi. Le lacerazioni sono state risarcite cucendo con fili di seta e ripristinando l’integrità dei labari. Risarcite anche le asole rotte e restaurate le aste metalliche che sostengono i labari.

Il valore del restauro di un singolo labaro è di 4.500 euro 


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 172.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

 Sala dei Quaranta, antistante la storica Aula Magna, prende il nome dai 40 dipinti lì conservati che coprono quasi interamente le pareti. La sala è stata pensata, nel suo aspetto attuale, dal designer Gio Ponti e ospita anche la cattedra di Galileo.

I 40 dipinti ritraggono altrettanti personaggi internazionali che sono passati per le aule dell'Università di Padova, come studenti o insegnanti. Le loro storie raccontano come l'Ateneo sia sempre stato un centro di diffusione del sapere, in tutti i campi: sono rappresentati giuristi, umanisti, medici, botanici, naturalisti, poeti, vescovi, provenienti da diverse zone geografiche, a ricordare la vocazione internazionale dell'Ateneo. I ritratti furono commissionati dall'allora rettore Carlo Anti a Gian Giacomo Dal Forno. Il pittore, catanese di nascita ma milanese di adozione, studiò e si formò a Milano, dove frequentò l'Accademia delle Belle Arti di Brera. 

Le tele sono state realizzate negli anni Quaranta utilizzando la viscosa, materiale reperibile con minor difficoltà durante il periodo bellico. Oltre a ciò la viscosa fu scelta per le sue caratteristiche di morbidezza con l'intento sperimentale di trasmettere «movimento e flessuosità». Le fibre di viscosa sono però particolarmente delicate e nel corso degli anni le tele hanno lentamente ceduto in diversi punti.

Il restauro su viscosa è un intervento particolarmente difficile e consiste nel rintelare ogni singola tela mantenendo il carattere originale di flessuosità e movimento dato da questo materiale. E' stata inoltre eseguita una pulitura della pellicola pittorica di tutte le tele in quanto risultava essere piuttosto ingrigita da depositi di sporco superficiale.

Il valore del restauro di una singola tela è di 4.300 euro.


NOTE Intervento archiviato