Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La costruzione della Fonte risale, secondo gli Annali di Monte Santo (Potenza Picena) al 1432. Il nome Galazzano, di origine greca, deriva dal colore lattiginoso dell'acqua del fosso omonimo, il cui corso scorreva vicino alla Fonte. La sorgente che alimenta la Fonte, invece, si trova poco lontano, al di sopra della strada. L'acqua è raccolta in una cisterna e convogliata alla Fonte per caduta libera sfruttando il declivio naturale.
Dalle mappe settecentesche si può osservare che la costruzione originale era a due vasche: la prima riceveva l'acqua dalla cisterna e la seconda, più grande, era utilizzata come abbeveratoio per gli animali. Il prospetto era formato da una parete in mattoni, conformata ad arco a tutto sesto, con tondo centrale la cui traccia è ancora leggibile. Il tondo era sicuramente affrescato con inciso l'anno di costruzione, come rilevato in altre fonti. Le due vasche laterali sono aggiunte ottocentesche, mentre, quella più grande, centrale, utilizzata come lavatoio e la copertura risalgono ai primi del novecento, come si può osservare dal tipo di mattoni utilizzati e dal calcestruzzo. Nel bordo della prima vasca a destra, sono stati infissi dei chiodi per impedire che in essa venisse lavata la biancheria sporca, come proibiva l'editto del 1819, il quale consentiva l'uso delle fonti solo per fornire l'acqua per bere, per cucinare e per abbeverare gli animali.
Informazioni sullo stato della conservazione
Attualmente la Fonte di Galiziano si presenta in stato di abbandono. E' caratterizzata dal degrado generale della struttura in muratura e dalla presenza di vegetazione infestante. Tutto il paramento murario presenta lacune e depositi superficiali causati dal tempo e dall'esposizione alle intemperie.
Si rende necessario un intervento di recupero totale del manufatto facendo essenzialmente opere di restauro conservativo, al fine di restituire un pezzo di storia ai cittadini.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il manufatto è situato all'aperto, all'incrocio con Contrada Mandolino e la strada provinciale per Montecanepino. E' difficilmente fruibile per mancanza di un sentiero di accesso e per le piante infestanti.