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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda si erge su un promontorio circondato dal fiume Adda, posizione strategica già intuita secoli prima dai longobardi e diventato, nei secoli, un palcoscenico di storia. In questo ambito si inserisce Federico I°, detto il Barbarossa, che qui costruì la sua fortezza nel XII secolo. Un complesso fondamentale nello scacchiere medioevale del nord Italia, tanto da essere il punto di partenza di molte cruente spedizioni tedesche nel territorio: spina nel fianco di Milano, da qui partirà, ingrossata dai comuni filo imperiali, anche la spedizione che vedrà proprio Milano rasa al suolo. Leggenda vuole che il tesoro del Barbarossa si trovi ancora nel castello.

Nei due secoli successivi cambiano attori e copione: in scena vanno le guerre di fazione, scontri tra guelfi e ghibellini, fino ad arrivare alle battaglie tra Torriani e Visconti per il controllo di Milano.
Tra il 1370 e il 1377 venne edificato, sui ruderi del Barbarossa, il Castel Nuovo voluto da Bernabò Visconti, signore di Milano. Caposaldo militare e residenza signorile al tempo stesso, dello storico maniero sono giunti fino ai giorni nostri i sotterranei, la torre e la spalla dell’ardito ponte a due livelli che, con una sola arcata, scavalcava il fiume. Bernabò Visconti morì qui il 19 dicembre 1385 prigioniero e avvelenato, secondo la tradizione, con un piatto di fagioli, dal nipote Gian Galeazzo che ambiva al potere. Durante un assedio nel 1416 il ponte che collegava alla sponda bergamasca fu distrutto: ancor oggi si possono osservare i resti del ponte nella parte milanese.
La torre che domina i resti del Castello, a pianta quadrata e alta 42 metri, permetteva allora il controllo del territorio circostante e ancora oggi, dopo i recenti restauri, permette ai visitatori di ammirare uno dei più suggestivi panorami della Lombardia spaziando dalla pianura alle prealpi, da Milano alle colline di Bergamo, mentre il borgo di Trezzo si adagia ai suoi piedi.

Il centro storico conserva ancora alcuni resti di fortificazione medievali e le casematte del Castello (Torre dei Mazzi, Porta Santa Marta, Cascina Rocca e Cascina Colombara).

I secoli di storia segnano la rovina del Castello, scaduto al rango di caserma già a partire dal ‘500 di marca spagnola, fino all’intervento dell’esercito napoleonico.

Dopo tante vicissitudini e disavventure, il Castello Visconteo sta ora tornando al centro di interessi culturali e turistici di Milano e della Regione Lombardia. Elemento di eccellenza del territorio e bene culturale di inestimabile valore, il Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda è divenuto negli ultimi anni oggetto di numerose iniziative di carattere culturale, finalizzate all’incentivazione e promozione del turismo nell’area del medio corso dell’Adda.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il Castello Visconteo attualmente risulta drasticamente rimaneggiato rispetto alla struttura originaria, i diversi corpi di fabbrica che lo costituivano sono stati smantellati in larga parte nella prima metà dell’Ottocento per il reimpiego dei pregiati blocchi di ceppo d’Adda in altre costruzioni.

Il Castello oggi ci appare come complesso caratterizzato da un marcato grado di frammentarietà, contraddistinto dalla presenza di notevoli “emergenze” architettoniche come quelle dell’imponente mastio o delle splendide casematte incastonate sotto la scoscesa riva orientale dell’Adda, e di precari lacerti murari risparmiati dallo scempio ottocentesco per la loro tessitura mista in laterizio e pietra, fortunatamente meno remunerativa.

Proprio questo carattere frammentario ed episodico regala tuttavia al complesso un fascino particolare, al quale contribuiscono la splendida cornice ambientale e paesaggistica e la parsimoniosa cura dell’attuale proprietà.

Per far fronte alle situazioni più critiche il Comune di Trezzo sull'Adda negli anni ha provveduto alla realizzazione di interventi provvisionali di emergenza ed all’installazione di presidi protettivi temporanei, che vincolano e limitano fortemente i percorsi aperti al pubblico, al fine di tutelarne l’incolumità.

Contemporaneamente, a partire dal 2005, l’Amministrazione ha dato avvio ad una campagna conoscitiva di ampio respiro, volta all’individuazione delle effettive condizioni di conservazione del Castello, finalizzata ad un quadro complessivo ed organico di intervento di restauro, recupero e rifunzionalizzazione, da attuare tramite una serie di interventi programmati sulla base di una gerarchia di priorità, ed in funzione delle risorse economiche a disposizione

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

La visita ai resti del Castello Visconteo di Trezzo sull’Adda offre l’opportunità di un excursus storico sul promontorio a picco sulla doppia ansa del fiume Adda. Dalla torre è impagabile la vista del fiume e del territorio circostante, a perdita d’occhio dalle Prealpi alla pianura.

Il Castello Visconteo è aperto al pubblico tutto l’anno, dal martedì alla domenica – dalle ore 8,00 alle ore 18,00 in inverno e dalle ore 8,00 alle ore 21,00 in estate.

E’ possibile effettuare visite guidate, a cura dell’Associazione Proloco Trezzo, senza prenotazione - da marzo a ottobre - nelle giornate di domenica e festivi, dalle 15,00 alle 17,00 – mentre, su prenotazione, una guida formata è disponibile tutto l'anno. La durata della visita guidata è di circa 1 ora e 30 minuti e comprende tomba longobarda, sotterranei, corte e salita alla torre.

Per informazioni e tariffe contattare la Proloco Trezzo al seguente indirizzo: prenotazioni@prolocotrezzo.com

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 200.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Significativa ed interessante appare la costituzione di un percorso di visita “ad anello” attorno alla Torre viscontea, nelle sue adiacenze esterne, che possa dare completezza ed evidenza agli interventi già eseguiti e consentire contestualmente di salvare dalla rovina alcuni preziosi segni della storia del Castello. In questa zona sono infatti ancora presenti alcune superfici affrescate su intonaco all’interno dei nicchioni della parte retrostante del Bastione Ovest che di fatto costituiscono le ultime parti rimaste dei cicli decorativi interni del Castello.

Lo spoglio dei paramenti murari esterni in Ceppo e Granito di molte parti ha lasciato quelli che originariamente erano i paramenti interni delle strutture murarie, più irregolari e incoerenti, all’azione incessante degli agenti atmosferici: i fenomeni più preoccupanti si registrano sulle pareti Est e Nord della Posterla, caratterizzate da estesi fenomeni di infiltrazione d’acqua ed erosione dei paramenti costituiti da ciotoli e mattoni in una matrice di malta di calce. Sono rilevabili su tutte le superfici murarie ampi segni di deterioramento avanzato che stanno progredendo con una accelerazione preoccupante.

La notevole e persistente azione di degrado causata dall’acqua e dalla vegetazione infestante sta determinando in alcune zone dei fronti Nord e Est  della Torre un grave fenomeno di disgregazione profonda delle malte di allettamento ed un conseguente svuotamento del tessuto connettivo che determina il frequente distacco e la caduta di blocchi lapidei anche di notevoli dimensioni dalle pareti.

Il progetto degli interventi nella zona delle adiacenze alla Torre prevede innanzitutto la realizzazione di alcune opere mirate alla messa in sicurezza e al restauro delle porzioni di struttura muraria maggiormente dissestate e a rischio di crollo, al fine di poter salvaguardare i manufatti e garantire le necessarie condizioni di sicurezza per l’accesso al pubblico in occasione delle future visite guidate.

Gli interventi di restauro sul corpo della Posterla saranno finalizzati alla messa in sicurezza delle strutture murarie degradate e ad una corretta regimentazione delle acque meteoriche che attualmente si infiltrano nei corpi murari. Si prevedono sinteticamente:

  • Sbancamento estradossale per la rimozione dei consistenti riempimenti in terra presenti
  • Impermeabilizzazione del piano di copertura
  • Formazione di struttura metallica orizzontale di ritegno delle parti sommitali delle murature
  • Ricarico dell’invaso di copertura mediante ghiaia
  • Formazione di copertine di protezione dei coronamenti murari con malta idraulica
  • Interventi di restauro conservativo a livello dei paramenti murari perimetrali
  • Formazione di dreni sub-orizzontali per il deflusso delle acque di infiltrazione accumulate nelle masse murarie retrostanti