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Descrizione relativa all’oggetto

Prima dell'attuale collocazione, il vecchio teatro era stato eretto nel palazzo municipale negli anni 1790-1795 e venne demolito quasi un secolo dopo a seguito della constatata impossibilità di praticarvi le opere ritenute necessarie alla pubblica sicurezza (1887): con deliberazione consiliare dell'8 maggio 1890 il Comune concedeva in uso perpetuo alla nuova Società de Palchettisti l'antica chiesa di S.Erasmo di sua proprietà, parzialmente cadente e in parte adibita a magazzino, da utilizzare per far sorgere il nuovo Teatro sociale che vediamo oggi.

L'edificio, sopraelevato sul piano stradale con una gradinata a quattro alzate, presenta una facciata tardo-neoclassica; la facciata marapiano complessa e aggettante è la cerniera fra la parte inferiore a bugnato piatto e dagli accessi archivoltati e la parte superiore dalle finestre analogamente arcuate, poste in asse e dotate di parapetti e balaustri in impasto cementizio, formati a stampo.

Ulteriore caratterizzazione della facciata è costituita dalla presenza nei due piani delle lesene ioniche che inquadrano le finestre e sono delimitate da membrature orizzontali tridimensionali. Quattro elementistatuari, raffiguranti maschere della commedia dell'arte, illeggiadriscono la linearità della cornice di gronda contro il cielo.

Durante i primi anni Cinquanta del secolo scorso, il complesso, cessando di funzionare per spettacoli teatrali, è stato usato come cinema, subendone i conseguenti adattamenti.

Sul fianco destro sporge, superstite per progetto, l'elegante abside di S. Erasmo, un'antica chiesa asolana costruita in epoca costantiniana sulle rovine di un tempio di Giove, più volterimaneggiata, scampata alle distruzioni subite da Asola nel 1125 e nel 1403 ma non allo scempio di fine Ottocento che la ridusse appunto a teatro.

Con la vecchia plebs, costruita prima del Mille su proprietà della chiesa (a est della fortezza) e distrutta nel 1564 quando fu definitivamente abbandonata, la chiesa di S. Erasmo (vescovo campano che pare si trovò a predicare nell'asolano ai tempi di Diocleziano) era una delle chiese più antiche della cittadina: lo si vede anche dalla posizione all'infuori del centro degli attuali fabbricati, ma centrale rispetto al nucleo che in epoca medievale andava man mano fortificandosi cominciando dai lati più vulnerabili, quelli di Nord-Est (ex contrada Castello) dato che il Chiese, con le sue acque e acquitrini provvedeva alla difesa a Sud-Ovest.

Informazioni sullo stato dell'oggetto

Immobile attualmente chiuso al pubblico - inagibile.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 1.250.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto esecutivo per i lavori di restauro del teatro Sociale di Asola, muove dalla volontà di restituire un contenitore culturale alla città idoneo per ospitare spettacoli lirici, di prosa, di danza, concertistici ed eventi culturali importanti, possibili in considerazione delle potenzialità offerte dall’ampio palcoscenico e più in generale dall’insieme di spazi: sala e spazi comuni.

La scarsità delle fonti storiche e cartografiche disponibili sul teatro progettato dall’Ing. Ottaviano Clerici Bagozzi sul finire del ‘800 ci induce a un’interpretazione dell’impianto tipologico-distributivo originario basato sulla conoscenza delle narrazioni dei cronisti dell’epoca e sulla verifica in sito delle diverse stratificazioni ancora visibili sia all’interno che all’esterno del teatro. E’ comunque certo che l’impianto originario era costituito da un foyer caratterizzato da ampie scale, una platea, tre ordini di palchi, anch’essi oggetto di modifiche dopo gli interventi del 1953-1954. Precisato che la filosofia che ispira il recupero della permanenza è finalizzata alla valorizzazione degli elementi architettonici più significativi e all’interpretazione critica delle opere di trasformazione degli anni ‘50, la vocazione del teatro Sociale non può che essere quella di rispondere alle esigenze più attuali degli edifici destinati allo spettacolo. Pertanto il progetto intende dotare gli spazi tuttora fondativi dell’opera degli apparati scenici andati perduti o fatiscenti e di una serie di servizi quali: camerini degli artisti, sala, magazzini e locali tecnici indispensabili per assicurare un corretto funzionamento della macchina teatrale.

Il progetto di restauro è indirizzato a ottenere una struttura in grado di ospitare rappresentazioni ed eventi di varia entità e tipologia a offrire una capienza ottimizzata rispetto agli spazi esistenti. Oltre al numero di posti che influisce sull’importanza delle rappresentazioni, si è scelta una proposta la più possibile attrattiva e aperta alla popolazione e al territorio; è in questa prospettiva che si propone una struttura polifunzionale.

L’idea progettuale consiste nel trasformare il teatro in un contenitore culturale aperto tutto l’anno, anche quando non sono in corso le rappresentazioni, in grado di captare l’attenzione della città verso la propria attività, un luogo d’incontro e scambio d’idee, un condensatore sociale.

http://halleyweb.com/c020002/zf/index.php/bandi-di-gara/bandi-di-gara/bando/sezione/attivi/cigBando/744038826A/serialBando/1160