Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il Teatro Francesco Torti è inserito all’interno dell’antico Palazzo dei Consoli il quale si affaccia sulla piazza principale di Bevagna, Piazza Filippo Silvestri. La facciata è costruita a blocchetti di travertino e arenaria ed è illuminata da un duplice ordine di bifore ad arco acuto. Il palazzo poggia su una loggia che si apre sulla piazza principale con tre grandi archi gotici ed un quarto più piccolo, ed è a 4 navate coperte da volte a crociere di mattoni che poggiano su pilastri di travertino. L’altra facciata del palazzo, davanti alla Chiesa dei S.S. Domenico e Giacomo, è a blocchetti irregolari di arenaria ed è caratterizzata da una grande scalinata che dà accesso al primo piano attraverso una porta ad arco a sesto acuto. L’architettura del palazzo è attribuita al maestro Prode, lo stesso che nel 1270 costruì quello di Spello. Il Teatro Comunale Francesco Torti è uno dei teatri più piccoli dell’Umbria, con soli 250 posti a sedere, ha una pianta a ferro di cavallo con tre ordini di palchi ed una loggia. Le caratteristiche principali del teatro sono due: il palcoscenico e i parapetti dei palchetti. Il palcoscenico è profondo quanto la platea, mentre i parapetti dei palchetti, costituiti da colonnine in ghisa, sono in quattro stili differenti: il primo ordine è ispirato allo stile barocco, il secondo allo stile gotico, il terzo al romanico ed il loggione allo stile neo-classico. Il plafone è opera del pittore Mariano Piervittori, pittore di Tolentino che nel 1885 fu incaricato di realizzare la decorazione del plafone e di affrescare le sale da gioco e da ballo. Nel plafone sono rappresentate le Muse, simbolo delle arti, che danzano insieme ai cherubini, uno di questi tiene tra le mani una maschera, allegoria e simbolo stesso del teatro. Sopra al palco si trova lo stemma di Bevagna, raffigurante una croce con dietro due chiavi incrociate su un fondo rosso, donato nel 1360 dal Papa Innocenzo VI alla città di Bevagna, come simbolo della sua fedeltà alla Chiesa, infatti sul braccio orizzontale della croce è riportata la sigla latina O.S.F., ovvero Ob Servatam Fidem, “per aver mantenuto e conservato la fede”. Il sipario originale fu dipinto nel 1866 da Domenico Bruschi e vi era rappresentata sullo sfondo l’antica Mevania con Properzio che additava al Torti la sua patria insieme ad altri illustri personaggi come il pittore Camassei, probabilmente lo studioso Fabio Alberti e un soldato, ad indicare ai molti bevanati che si erano distinti nell’arte delle armi; mentre sulla destra era rappresentato il dio Clitunno che versava l’acqua nel sacro fiume. Nel 1994 il pittore bevanate Luigi Frappi realizza un nuovo sipario il quale rappresenta una veduta del fiume Clitunno alle prime luci del giorno come la immagina l’artista, ambientato all’epoca romana come testimonia la raffigurazione del cippo poetico e del Tempietto del Clitunno.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il bene necessita di attività specifiche rivolte alla manutenzione ordinaria e straordinaria dell'immobile:
- consolidamento della graticcia di legno del palcoscenico al fine di permettere la realizzazione di alcuni spettacoli che richiedono attrezzature importanti che attualmente il sistema non è in grado di supportare;
- rifacimento di tutti i tendaggi, con materiali ignifughi al 100%, presenti all'interno del Teatro. Non solo quindi del sipario ma anche dei tendaggi delle altre sale presenti all'Interno del Teatro Francesco Torti ovvero:
- del Foyer, monumentale e raffinata sala d’ingresso, di cui particolare è il lampadario di Murano con fiori dorati ed argentati;
- della Sala Bar, composta da due sale contigue decorate con una cornice che ripropone il tema delle maschere;
- della Sala Gialla o Saletta da Gioco, finemente decorata dalle pitture dell’artista Domenico Bruschi, tra cui l’immagine di due cherubini, uno che tiene in mano una cornucopia con del denaro e l’altro che gira una ruota;
- della Sala di passaggio detta anche Sala dei Castelli o Sala del Caffè, stanza a pianta rettangolare con due ingressi sui lati corti, il cui soffitto a volta è affrescato con una cornice che corre lungo tutto il perimetro e ad ogni lato è raffigurata l’immagine di un castello. La raffigurazione dei quattro castelli della cornice si ispirano ai quattro castelli di Bevagna: Castelbuono, Gaglioli, Limigiano e Torre del Colle.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
E' possibile visionare o utilizzare il Teatro Comunale "Francesco Torti" prendendo un appuntamento con il gestore e/o partecipando agli eventi,spettacoli o iniziative che si svolgono durante tutto l'anno.