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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Fiorente municipium romano, Laus Pompeia fu distrutta per ben due volte dai Milanesi, nel 1111 e nel 1158, per essere poi oggetto di un capillare spoglio per la costruzione della nuova Lodi. Successivamente la piccola città  lombarda ha avuto complesse vicende di sopravvivenza, spoliazione e demolizione, culminate nel XIX secolo con l'abbattimento dell'antica e maestosa Cattedrale di Santa Maria. La ex cascina della Corte Bassa è stata dichiarata di interesse storico, artistico e archeologico nel 2014. I fabbricati insistono su un'area di interesse archeologico. L'area, posta a margine del Foro dell'antica Laus Pompeia, è occupata da un importante edificio di età  romana sul quale si impostò, a partire dall'epoca tardo antica, la Cattedrale di Santa Maria. Uno dei pilastri dell'antica chiesa è inglobato nel cascinale. L'edificio di culto sopravvisse alla distruzione del centro e subì una serie di modifiche e ampliamenti, venendo affidato nel XV secolo ai canonici di Sturla, ai quali si deve la costruzione del convento, e, nel XVII secolo, alle Orsoline che ristrutturarono gran parte del complesso. Nonostante la violenta distruzione del complesso avvenuta nel 1879, i fabbricati conservano resti di questa importante stratificazione storica. A tante dolorose perdite si collegano e si intrecciano tuttavia le affascinanti e controverse vicende del recupero, delle ricerche e degli scavi delle antiche testimonianze, grazie ai quali Lodi Vecchio ha riacquistato il suo antico volto. La proposta oggetto del presente documento verte su iniziative finalizzate alla messa in sicurezza, alla gestione e al completamento del complesso del Parco Archeologico di Laus Pompeia, che rappresenta il sito che restituisce alla collettività  larga parte delle testimonianze archeologiche, monumentali e documentali delle complesse vicende della città.

Informazioni sullo stato della conservazione

Analisi del degrado Casa Padronale (ex Sede Vescovile) e colonna absidale della Basilica di Santa Maria:

  • avanzato stato di degrado della copertura nei suoi strati di tenuta originali in coppi e nelle strutture lignee con forti deformazioni e crolli
  • deterioramento del paramento murario

  • precarietà degli elementi di chiusura mobili (persiane, porte)

  • deterioramento e impraticabilità delle strutture orizzontali intermedie

  • deterioramento del paramento murario nei giunti ed

    estesa aggressione da parte di essenze vegetali

  • deterioramento degli stati in conglomerato di protezione

    al piede della colonna

  • strato fessurativo all'interfaccia con le strutture in elevazione della casa colonica

  • diffuse nelle strutture orizzontali e verticali, precarietà  di elementi lignei e dei paramenti murari tali da pregiudicare

    la fruibilità dello spazio aperto circostante

  • crolli nel secondo e terzo corpo di fabbrica e con rischi per la fruizione degli spazi aperti adiacenti all'immobile

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Orari apertura Museo:

1° e 3° domenica del mese

dalle 15:00 alle 18:00

 

Per gruppi e scolaresche apertura straordinaria su appuntamento

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 120.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

  • Verifica statica e sismica del paramento murario con analisi dei materiali e del loro stato conservativo
  • Progetto di intervento di consolidamento della muratura e di ripristino dei vincoli orizzontali elaborato sulla scorta delle indagini effettuate
  • Messa in sicurezza del manufatto attraverso rimozione parziale o completa delle coperture
  • Demolizione di parete libera della stalla di recente costruzione
  • Ponteggio strutturale provvisionale per l'esecuzione delle operazioni di consolidamento in sicurezza
  • Protezione della sommità  della muratura ed interventi di cucitura delle macro-lesioni
  • Intervento di controventatura orizzontale delle strutture verticali in corrispondenza dei solai intermedi e in copertura con utilizzo di telai metallici
  • Rimozione della vegetazione infestante sulla colonna
  • Intervento di ripristino e integrazione dello strato di protezione superficiale del piede della colonna
  • Rimozione dei serramenti precari