Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La costruzione, risalente al 1862, nasce come residenza privata dell'imprenditore Angelo Valerio, originario di Motta di Livenza, su progetto dell'Architetto Feliciano Vittori. Si tratta di una casa padronale sitauta vicino alla Fabbrica di Cioccolato di proprietà della famiglia Valerio dal 1853, sul Monte Fiascone.
In seguito al dissesto della società Valerio e varie vicissitudini, la villa viene acquistata nel 1934 dalla Baronessa Penelope Sevastopulo, nata Baronesa Ralli, prendendo così la denominazione di Villa Sevastopulo. La proprietaria richiede una serie di modifiche di cui si trova traccia nei documenti conservati presso l'archivio tecnico dell'Università degli Studi di Treiste. I documenti sono datati 1936 e vi fanno parte le piante della cantina, del piano terra, del primo e del secondo piano e confermano la struttura compositiva perimetrale della Villa che ritroviamo oggi.
Nel 1957 la proprietà si estende ad altri membri della famiglia fino a Paola Sevastopulo e consorte, che nell'aprile 1962 vende la Villa all'Università di Trieste; nell'autunno dello stesso anno vi vengono collocati gli Istituti Biologici della Facoltà di Scienze e Farmacia.
Nel 2010 l'edificio viene sismesso e cade lentamente in rovina.
La Villa si sviluppa su un'area di circa 547 mq ed è formata da un corpo rettangolare su sui si innestano due torri a pianta ottagonale. i tre lati aperti verso la valle presentano un'architettura ricca di spigoli con torrette, contrafforti, merlature regolari, fori ritmati con archi rotondi di carattere tipicamente neogotico; il lato a monte presenta uno stile più sobrio, pur mantenendo il motivo delle scansioni orizzontali e verticali. Domina ad un angolo una delle due torri, più alta di un piano rispetto all'intero edificio, diventandone simbolo visivo.
L'ingresso originario della Villa, sulla facciata principale lato mare, è contraddistinto da una quinta sopraelevata e turrita che scandisce la facciata in due parti simmetriche. In asse con l'ingresso si trova la scala di accesso esterna su cui si apre il grande salone in doppia altezza con il soffitto affrescato e, lungo le parti, balconcini in ferro batturo accessibili dal secondo piano attrraverso porte vetrate e istoriate con fiori e personaggi policromi. Le pareti del salone sono completamente dipinte: da un lato un panorama della città di Treiste e dall'altro una veduta suggestiva di Monte Valerio con la Villa ed il parco.
- Numero di piani: 5
- Altezza Massima: 17,60 m
- Superficie coperta: 547 mq
- Superficie totale: 1.687 mq
- Volume totale: 6.735 mq
Informazioni sullo stato della conservazione
Il Castelletto risulta fortemente degradato negli ambienti interni, soprattutto nell'ultimo piano e in quello interrrato.
Il piano terra presenta varie forme di degrado dovute alla noncuranza e al grande afflusso di utenti cui era sottoposto l'edificio. I pavimenti alla veneziana presenti al piano terra, nella parti non coperte da PVS, presentano per lo più mancanze, fessure dovute anche a cedimenti strutturali e presenze di deposito superficiale.
Ai vari piani gli intonaci sono macchiati dalla presenza di umidità, soprattutto al secondo dove compaiono anche fessure su varie partizioni interne.
I serramenti, tutti piuttosto deteriorati, presentano distacco della vernice, alterazione cromatica e, in alcuni casi, deformazione.
L'ultimo piano della torre ottagonale è completamente abbandonato ed è indubbiamente quello peggio conservato.
Il tetto, realizzato in latero-cemento, è in buono stato di conservazione fatta eccezione per alcune zone dove sono presenti i pluviali che hanno provocato la formazione di macchie.
L'edificio, pur presentandosi estrnamente ben conservato, nasconde nei suoi ambienti interni un livello di degrado che necessita indubbiamente di recupero e restauro.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Dall'autunno del 1962 fino al 2010, nel Castelletto hanno trovato sede gli Istituti Biologici della Facoltà di Scienze e Farmacia.
Attualmente chiuso al pubblico, dopo le opportune opere di rifunzionalizzazione e restauro, l'edificio verrà adibito ai più opportuni usi istituzionali e reso fruibile indicativamante dalle 8.00 alle 18.00.