Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Parte integrante dell'imponente monastero femminile benedettino fondato in epoca normanna in un'area extra muros, la chiesa di San Biagio ad Aversa custodisce numerosi tesori d'arte tardo cinquecentesca, testimoni del profondo rinnovamento che l'antica fabbrica subì nell'età della Riforma Cattolica.
Lungo l'unica ampia navata dell'edifiicio di culto si aprono sei cappelle, ognuna arricchita dalla presenza di una grande pala d'altare.
Le opere scelte ai fini del restauro mediante elargizione liberale si caratterizzano per essere tra le più significative dell'arredo della chiesa aversana.
La prima cappella destra accoglie la tavola raffigurante l'Adorazione dei Magi (cm 230x320), di ignoto artista attivo in Campania intorno alla metà del XVI secolo; pertinente ad una cultura più specificamente legata alla maniera del pittore toscano Marco Pino da Siena, di stanza a Napoli nel terzo quarto del Cinquecento, la grande tavola con il Martirio di San Biagio (cm 260x400) svetta sull'altare maggiore della chiesa aversana.
Informazioni sullo stato della conservazione
Entrambi i dipinti versano in uno stato di conservazione non ottimale, ragion per cui si avverte l'esigenza di effettuare un restauro, il cui obiettivo è la restituzione di una completa leggibilità delle opere, ripristinandone l'integrità materiale e formale, e il miglioramento degli aspetti legati alla fruizione da parte del pubblico. Sulla superficie pittorica di entrambe le tavole sono evidenti diffusi depositi di pulviscolo atmosferico che ne compromettono la lettura, e che provocano variazioni in termini di luminosità, saturazione e tonalità delle cromie originali.
- Adorazione dei Magi:
Gli strati preparatori e pittorici mostrano problemi di decoesione nonché numerose perdite della pellicola pittorica originale, con emersione in più punti della preparazione. Specie nella parte inferiore della tavola si rilevano estese crettature, ed in particolar modo nelle zone caratterizzate da colore scuro. I sollevamenti della pellicola pittorica sono numerosi, e varie cadute di colore interessano l'intera superficie.
Le cromie originali sono diffusamente offuscate, e compromesse in alcuni punti facilmente visibili a occhio nudo, a causa della reazione di una serie di sostanze sedimentatesi nel corso del tempo, quali polvere, nero-fumo, residui di sostanze organiche, vernici ossidate.
- Martirio di San Biagio:
Strati di depositi di polvere e sporco superficiale, oltre ad uno strato protettivo di colore leggermente alterato, pregiudicano la corretta leggibilità e la lettura cromatica dell'opera. La superificie presenta piccoli sollevamenti di pellicola pittorica e diverse abrasioni. Le vernici protettive sono scure e ingiallite, e in alcuni punti sono evidenti cadute pittoriche.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
La chiesa di San Biagio è aperta ogni domenica dalle 9 alle 13.