Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il complesso monumentale, posto nel centro storico fra Via Vinzaglio e Piazza Indipendenza, fu costruito a partire dagli ultimi decenni del XVI secolo per sostituire il più antico convento di Santa Chiara, posto nei pressi del Bastione Garibaldi (in origine detto “delle Monache”) che era stato distrutto durante la costruzione delle Mura difensive ad opera dei Medici.
Il piano terra del convento, nella nuova localizzazione, era concluso e abitato nel 1585. Il complesso rimase però incompiuto a lungo: la costruzione del convento poté riprendere solo nel 1620, con l'edificazione del secondo piano, il rialzamento (o la costruzione) del muro dell'orto (coincidente con Piazza Indipendenza) e, nel 1633-4, l'allestimento del chiostro e la consacrazione della chiesa. Fra il 1662 e la fine del secolo fu poi acquisita la casa Fanucci che fu messa in collegamento con il nucleo originario del convento tramite il corridoio e l'arco che ancora scavalcano il Chiasso delle Monache. In seguito furono edificati l'ultimo piano con il loggiato e l'altana sul tetto. Nel 1692 fu nuovamente consacrata la chiesa a seguito di una ristrutturazione che le diede l'aspetto attuale.
Successivamente si registra l'impoverimento e la decadenza del convento. La soppressione è del 1785-87, su sovrano ordine del Granduca. Le proprietà delle suore erano state già alienate e disperse negli anni precedenti; gli edifici monastici passarono all'Ospedale della Misericordia, che il Granduca Pietro Leopoldo in quegli anni fece ampliare e ristrutturare. Il convento subì modifiche per adeguare gli spazi alle nuove funzioni: fu costruito un collegamento sospeso (la 'galleria degli infermieri') su via Ginori che metteva in collegamento il corpo centrale dell'ospedale con l'ex convento.
Il ponte su via Ginori, documentato da rare fotografie, fu demolito intorno al 1929. In quell'anno fu sopraelevato il corpo di fabbrica lungo Piazza Indipendenza, oggi riportato all'altezza di un solo piano. Sono documentati lavori anche nel 1940 su progetto di E. Ganelli. Nel 1995, con lo svincolo dalla destinazione sanitaria l'ex convento, così come il vecchio Ospedale, fu assegnato al Comune di Grosseto.
Informazioni sullo stato della conservazione
Nel 2002-2003 l'ex convento fu completamente restaurato su progetto dell’arch. Marco Jodice. L'edificio ha ospitato per alcuni anni il Corso di laurea in Conservazione e Gestione dei Beni Archeologici (Università di Siena, sede di Grosseto). La trasformazione in appartamenti per il personale ospedaliero e lo spostamento delle scale interne hanno cancellato l'originaria divisione degli spazi, con l'eccezione del chiostro, della chiesa e poco altro. Il recente restauro ha eliminato, ove possibile, gli interventi novecenteschi. Particolare attenzione è stata data al chiostro dove sono stati riaperti gli archi tamponati e restaurato il pozzo, costruito con colonne romane di spoglio.
Ad oggi l'immobile si compone di tre piani, con una superficie calpestabile di circa 900 mq, oltre ad un chiostro ed un cortile interno accessibile da Piazza Indipendenza/Piazza San Francesco.
La pregevole Chiesa dei Bigi, unica testimonianza dell'arte barocca in città, oggi sconsacrata anche se ancora di proprietà della Diocesi, è concessa in gestione convenzionata all'amministrazione comunale che la usa come spazio da riservare, a pagamento, a chiunque ne faccia richiesta. La Chiesa dei Bigi e l'edificio delle Clarisse non sono attualmente collegate, se non per un ballatoio che si affaccia sull'interno della Chiesa e al quale si accede dal primo piano dell'edificio.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Oggi l'edificio dell'ex Convento delle Clarisse, ubicato in via Vinzaglio 27 nel centro storico di Grosseto, è un polo culturale. Al piano terra si colloca lo spazio per le startup culturali con anche spazi espositivi per mostre temporanee, attività e opportunità per i nuovi talenti, eventi, workshop e corsi.
"Clarisse Arte", al primo piano, è uno spazio espositivo, un centro di documentazione e una collezione aperta al pubblico di opere selezionate dalle raccolte d’arte del Comune e della Provincia di Grosseto. Ospita anche una sala conferenze, una biblioteca specializzata in arte locale, una mediateca e un’emeroteca. Inoltre, il centro promuove manifestazioni culturali periodiche e ospita una sezione didattica per sensibilizzare all’arte adulti e bambini. "Clarisse Arte" offre la possibilità di visita guidata con prenotazione, così come la possibilità di consultare la Biblioteca specializzata in arte locale, l'archivio degli artisti maremmani, il catalogo generale delle opere d'arte comunali. Possibilità di consultare l'Archivio Digitale.
Quando non sono allestite mostre temporanee gli uffici, la biblioteca, l'archivio e la mediateca sono aperti solo su appuntamento. Gli spazi sono accessibile per disabili. Il secondo piano è destinato alla “Collezione Roberto Ferretti” (patrimonio etnografico) allestita con il contributo del Museo archeologico. Sempre al secondo piano trova spazio anche il “MuseoLab”, il museo-laboratorio nato a seguito degli scavi di archeologia urbana della città di Grosseto (tra il 1998 e il 2003), che è stato riorganizzato e rafforzato con le sue acquisizioni scientifiche, le grandi ricostruzioni grafiche di scene di vita e i nuovi panelli dedicati ai più recenti ritrovamenti. Il tutto con la collaborazione del Polo universitario grossetano e dell’Università di Siena. Il "MuseoLab" è ad ingresso gratuito, visitabile senza prenotazione dal lunedì al venerdì: 9,00-13,00 / 15,00-18,00.
Gli uffici, la biblioteca, l'archivio e la mediateca sono aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 15 alle ore 17.