Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La Certosa di San Giacomo a Capri custodisce, con trenta dipinti e cinque sculture, una delle più consistenti e pregevoli collezioni pubbliche dedicate all’ artista tedesco Karl Wilhelm Diefenbach (Hadamar 1851 – Capri 1913).
Nel 1897 K.W. Diefenbach aveva fondato ad Himmelhof nel quartiere di Ober St. Veit, alla periferia di Vienna, la comune chiamata “Humanitas”, basata sulla condivisione dei beni, sul naturismo e vegetarianismo e sul culto devozionale della natura, nella quale la pittura, scultura e musica erano attività abituali.
K. W. Diefenbach si stabilì a Capri alla fine del 1899, e vi rimase sino alla sua morte. La presenza sull’isola di una comunità teosofica promossa dall’artista ha rappresentato una tappa significativa di quel processo che portò Capri a trasformarsi da un povero centro marginale del golfo di Napoli, a un luogo iconico, una sorta di Arcadia primigenia, sospesa tra memoria dell’Antico e primitività mediterranea.
Definito spesso come un pittore visionario, K. W. Diefenbach riuscì “a dare del paesaggio caprese una sua visione titanica, primigenia, drammaticamente suggestiva”, molto diversa da quella prevalente nell’opera dei tanti pittori che prima e dopo di lui si sono confrontati con l’isola.
Alla sua morte le opere prodotte a Capri furono in parte portate via dagli eredi, molte vandalizzate e disperse, ma un nucleo superstite fu donato nel 1971 dal nipote, F. F. von Spaun, allo Stato. Nel 1974, grazie all’opera di Raffaello Causa, allora Soprintendente, fu aperto al pubblico, nella Certosa di San Giacomo, il Museo dedicato all’artista tedesco.
Attualmente il Museo espone tutte le opere della collezione, ad eccezione di sei dipinti e due sculture, fino ad oggi custodite in deposito e in attesa di restauro per essere per la prima volta mostrate al pubblico in un nuovo complessivo percorso espositivo.
Informazioni sullo stato della conservazione
Numerose sono le criticità che interessano la conservazione della collezione K. W. Diefenbach:
- il particolare contesto microclimatico dell’isola con climi estremamente umidi d’inverno e temperature estive elevate, con la costante presenza della salsedine;
- la natura sperimentale della tecnica utilizzata dall’artista che, per conferire maggiore corposità ed effetti materici alle immagini, i colori a olio sono mescolati a bitume, sabbia e pietrisco solo in alcune zone delle tele;
- le grandi dimensioni delle tele montate su telai spesso sottodimensionati, a volte integrate nelle dimensioni con elementi lignei incollati sul retro;
- i precedenti restauri, che hanno affrontato le cause del degrado con interventi parziali, quali stuccature di materiale non idoneo, reintegrazioni pittoriche sopra vernici già alterate e toppe incollate sui supporti lacerati, che compromettono la corretta fruizione delle opere;
- le cornici, ideate dall’artista per essere parte integrante dell’opera, hanno subito deformazioni nei vari elementi della carpenteria e delle parti decorate a rilievo.
Ne deriva che, nel complesso, quasi tutte le opere soffrono di gravi problemi di tensionamento, deadesioni e decoesioni degli strati pittorici, deformazioni e fratture dei telai, alterazioni della cromia originale della pellicola pittorica, strappi e lacerazioni lungo i bordi, grinze e cretti particolarmente deturpanti.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
da gennaio ad aprile: 10.00 - 15.00;
da maggio a giugno: 10.00-16.00;
da luglio a settembre: 10.00-18.00;
da ottobre a dicembre: 10.00-16.00;
chiusura settimanale: lunedì