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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il pannello in cotto decorato è posto sulla facciata laterale di un edificio in angolo tra via Caracciolo e via Mazzini nel centro storico di Sicignano degli Alburni. Prodotto dalla ceramica d'arte “Tre Felci” di Salerno nella seconda metà del '900, firmato in basso a destra misura cm 240 di altezza per 180 cm di larghezza ed è composto da 165 mattonelle di cm 15 x 15 e da una cornice di 52 elementi di cm 15 x 7,5 più quattro angolari. Le mattonelle in cotto sono dipinte a mano.

La scena dipinta raffigura una famiglia in campagna con sullo sfondo i monti: il papà suona la fisarmonica mentre la mamma solleva tra le braccia l'ultimo nato attorniata da un girotondo di cinque bambini (quattro femmine e un maschio) altri due bimbi, un maschio e una femmina, sono seduti nel prato ai piedi dei genitori con accanto loro una capretta e una palla a spicchi colorati. La rappresentazione di una serenità semplice che testimonia usi e costumi del secolo scorso.

La ceramica d'arte “Tre Felci"' è stata una manifattura per la produzione di ceramica artistica e d'arredo fondata a Salerno da Mario De Rosa nei primi anni ‘50 del Novecento e gestita da Diodoro Cossa, Mario Carotenuto e Giannino Esposito nell'ultimo quarto del secolo scorso. Molti furono gli artisti che collaborarono con “Tre Felci”, e pezzi prodotti nella metà degli anni ‘50 sono firmati da Guido Gambone e Renato Guttuso. La “Tre Felci” realizzava anche una produzione di “riggiole” mattonelle da pavimentazione e rivestimento tipiche della tradizione napoletana.

Informazioni sullo stato della conservazione

L'opera mostra i segni di un degrado grave e diffuso imputabile sicuramente in buona parte alla sua esposizione all'aperto (forti escursioni termiche, piogge, gelo, sole) ma non da meno sono da prendere in considerazione anche le modalità di applicazione e cottura dei rivestimenti che possono influire sulla formazione di difetti nello strato di rivestimento stesso. La formazione di piccoli crateri, la presenza di bolle, la probabile presenza di cristalli non fusi, specialmente per ciò che riguarda gli smalti, non costituisce di per sé una vera e propria causa di degrado ma favorisce lo sviluppo dei processi di alterazione. La zona di interfaccia tra il supporto e lo smalto è la sede favorita di tali fenomeni. La solubilizzazione e cristallizzazione dei sali, a cicli ripetuti più e più volte nel tempo ha dato origine a:

  • fenomeni di fessure e fratture dello smalto
  • sollevamenti e cadute di rivestimento
  • esfoliazione e polverizzazione del supporto

A parte la sua azione di trasporto e migrazione dei sali solubili le acque meteoriche hanno veicolato anche la sporcizia dell'aria favorendo la formazione di depositi superficiali e l'insediamento di batteri, alghe e funghi. Questo processo di deterioramento, iniziato con un rigonfiamento e il successivo distacco delle superfici smaltate, ha coinvolto successivamente aree sempre più vaste della mattonella interessata. Il pannello è leggermente aggettante rispetto alla parete su cui è collocato ed è probabilmente adeso a questa tramite malta e un supporto metallico nella parte bassa. La malta sembra essere di grossolana granulometria e per materiale costituente igroscopica si da rendere possibile un attacco biologico riscontrabile anche sulle zone di confine della parete su cui l'opera insiste.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Sempre fruibile perché esposto all'aperto su strada pubblica

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 3.890,61 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

I criteri metodologici ed operativi di restauro che dovranno essere concertati con l'organismo preposto al controllo (Soprintendenza di Salerno), saranno impostati al rispetto del principio di salvaguardia e conservazione dell'opera e alla sua valorizzazione dal punto di vista estetico e materico, nonché al rispetto delle tracce che il tempo-vita del manufatto ha inciso su di esso. La fragilità dei materiali, le patologie di degrado diffuse sia a livello materico che strutturale rendono l'intervento delicato e complesso.

 METODOLOGIA E TECNICHE DI LAVORO GENERALI

  • Pulitura della superfice con pennelli morbidi;
  • Velinatura tramite carta giapponese delle parti in fase di distacco;
  • Consolidamento delle scaglie di materiale ceramico e del cotto di supporto mediante infiltrazioni con siringhe o contagocce di silicato di etile e/o resine organiche termoplastiche;
  • Trattamento biocida su tutta la superficie;
  • Pulitura delle superfici dello sporco incoerente e coerente (incrostazioni calcaree e/o altro tipo di incrostazioni più o meno tenaci) mediante spazzolini, matite a fibre di vetro, bisturi;
  • Estrazione di Sali solubili eseguita mediante l'applicazione di compresse di polpa di carta saturata con acqua deionizzata e/o di sepiolite, posta su strato di carta giapponese, lasciata essiccare a contatto con la superficie;
  • Eliminazione delle vecchie stuccature inadeguate dal punto di vista materico, distaccate, fessurate, decoese;
  • Smontaggio di elementi in fase di distacco rifacimento di malta di allettamento e riadesione;
  • Stuccatura dei bordi delle crepe, delle fessurazioni e dello strato di finitura eseguita con malta di calce e cariche idonee per granulometria e colore;
  • Integrazione pittorica di abrasioni e lacune con tecnica mimetica e/o riconoscibile;
  • Protezione superficiale del manufatto con resina organica e trattamento preventivo con biocida;
  • Protezione su stuccature e fughe con prodotto idrorepellente.


NOTE Intervento archiviato