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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Negli antichi inventari della Galleria il personaggio qui ritratto era stato identificato con il duca Alessandro Farnese, e di conseguenza quello del suo pendant con la moglie Maria d’Aviz di Portogallo (inv 303). Per le peculiarità stilistiche squisitamente fiamminghe era stata proposta unanimemente un’attribuzione a Frans Pourbus il Giovane. Una più recente analisi iconografica (2019) ha invece riferito i due ritratti non più a Luigi Sanvitale e alla consorte Corona Cavazzi Somaglia, bensì ai principi di Stigliano Luigi Carafa e Isabella Gonzaga, figlia di Vespasiano, signore di Sabbioneta, nonché cugina del Sanvitale. Tale ipotesi è stata avanzata sulla base di un’immagine incisa e di una descrizione biografica del principe pubblicata nella Historia genealogica della famiglia Carafa (1691), in cui sono state individuate delle corrispondenze fisiognomiche con quelle del ritratto del Complesso della Pilotta: la fulva capigliatura, il viso allungato, la fronte ampia, il taglio degli occhi e il naso regolare.

Il ritratto di Luigi Carafa ha una qualità pittorica estremamente raffinata: nell’impaginare il soggetto, rappresentato a mezzo busto e ruotato di trequarti, il pittore, attraverso uno studiato gioco di luci, mette in particolare evidenza il viso, probabilmente annotato dal vero, e si sofferma a indagare in maniera quasi lenticolare ogni dettaglio dell’ abito da cerimonia, restituendo, con un’abilità che rasenta il virtuosismo e con un prezioso cromatismo, i decori della seta, l’impalpabile leggerezza delle trine che rifiniscono la gorgiera morbidamente incannucciata. La mancanza dell’onorificenza del Toson d’Oro ottenuta da Luigi Carafa nel 1605, consente di datare i due ritratti, sicuramente realizzati per un’occasione importante, agli anni compresi tra 1599 – 1602.

Il ritratto di Isabella Gonzaga costituisce evidentemente il pendant del Ritratto di gentiluomo (inv. 297), con il quale condivide tutte le vicende storiche e critiche. Il fatto che le tele siano concepite ed eseguite da un unico artefice per essere abbinate lo dimostrano le dimensioni analoghe, la stessa raffinatezza esecutiva, il sontuoso abbigliamento e la posizione dei due effigiati, che si guardano come avviene nei ritratti sponsali.

L’alta qualità e la raffinatezza esecutiva dei due dipinti confermerebbe l’attribuzione a Frans Pourbus il Giovane, attivo alla corte mantovana dal 1599 al 1609. La presenza dei due dipinti nella collezione Sanvitale si spiegherebbe per i legami fra la corte mantovana e la famiglia comitale di Fontanellato.

Informazioni sullo stato della conservazione

I due dipinti  si presentano in discreto stato di conservazione. Si segnala tuttavia la presenza di depositi incoerenti superficiali, forse sostanze sovrammesse di varia natura, di restauri effettuati in tempi remoti e con materiali e trattamenti inadeguati.

Anche i dipinti su tela presentano uno stato conservativo non ottimale, caratterizzato da fenomeni di deformazione e alterazione del supporto di tela. Le principali cause di degrado sono da attribuirsi alle variazioni termoigrometriche cui sono state in passato sottoposte le opere nell’ambiente espositivo e in alcuni casi la cattivo tensionamento su un telaio inadatto. Tali deformazioni hanno portato alla formazione di crettature e di cadute di colore nei punti di maggior debolezza della superficie pittorica. Si rileva, in alcune opere, la presenza di antiche ridipinture arbitrarie e di vernici ossidate che hanno prodotto ispessimenti e alterazioni cromatiche della superficie pittorica, compromettendone la conservazione e la piena leggibilità.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

I due dipinti sono esposti nel percorso di visita della Galleria Nazionale, nella sezione della Pittura Fiamminga.

Orari di apertura: da martedi a domenica 10.30 - 19.00; Lunedì chiuso.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 5.300,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento riguarderà innanzitutto, il consolidamento del supporto delle opere, ritensionando le tele e sostituendo i telai non regolabili, che ne hanno favorito la consunzione. Si procederà successivamente con il restauro conservativo della superficie pittorica per la messa in sicurezza degli strati di preparazione e colore e a mettere in evidenza le qualità stilistiche delle opere spesso offuscate dagli spessi strati di vernici alterate nel tempo e da antiche ridipinture arbitrarie pertanto lo scopo di restituire la forma estetica e la consistenza materiale dell'opera originale, mediando scientificamente con l’istanza storica intervenuta successivamente alla produzione del manufatto.

 I lavori prevedono:

- smontaggio dipinti dalla cornice

- ripristino e verifica funzionalità telaio di supporto

- trattamento biocida supporto tessile

- rimozione meccanica mediante leggera aspirazione e pennelli morbidi recto/verso

- revisione del tensionamento della tela

- leggera rimozione chimica recto previe prove di pulitura

- consolidamento localizzato recto

- pulitura e messa in sicurezza superficie pittorica - integrazione pittorica

- verniciatura

- revisione del sistema di ancoraggio del dipinto alla cornice