I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

I Castelli dei Marchesi Tapparelli D’Azeglio di Lagnasco si presentano come un complesso castellato che ingloba tre diversi edifici nati sul finire dell’ XI° secolo e sviluppatisi fino al XVIII°. La costruzione ebbe inizio intorno al 1100 per opere dei Marchesi di Busca, i quali costruirono un fortilizio difensivo corrispondente all’attuale manica centrale. Nella prima metà del XIV° secolo, in un epoca caratterizzata da continue lotte territoriali e che vide come protagonisti anche gli Angiò, il primo nucleo dei Castelli venne ampliato e riorganizzato da Manfredo IV di Saluzzo. Dimora ufficiale della signoria dei Tapparelli a partire dalla seconda metà del 1300, i Castelli videro nel XVI° secolo il periodo di maggior rinnovamento architettonico ed artistico grazie al volere di Benedetto I° Tapparelli, figura eclettica e raffinata, giudice in Saluzzo durante il dominio francese di re Francesco I. Sul finire del XIX° secolo Emanuele D’Azeglio Tapparelli, ultimo discendente della signoria, riportò sotto il suo controllo l’intero complesso negli anni condiviso con altre famiglie nobili. Alla sua morte, avvenuta nel 1890, i Castelli e le terre vennero messi a disposizione della comunità, rispettando il volere di un uomo nobile di spirito oltre che di rango.

Informazioni sullo stato della conservazione

Dalla morte di Emanuele Tapparelli i Catelli furono utilizzati, come da lascito, ad uso residenziale per gli ex mezzadri della proprietà e dopo la guerra destinato ad altre categorie disagiate. Grazie ad un accordo quadro per il recupero del Bene, tra Ministeri, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Comune di Lagnasco, Fondazione CRT, Fondazione CRC e Compagnia di San Paolo, prendono avvio nel 1998 i lavori di riqualificazione del complesso che durarono fino al 2008, riportando alla luce un inaspettato scrigno di meraviglie e splendida testimonianza di evoluzione artistica ed architettonica plurisecolare. Nel 1998 viene stipulato un contratto di comodato d'uso tra l'Opera Pia Tapparelli (proprietaria del bene per volere testamentario del suo fondatore) ed il Comune di Lagnasco, che ne diventa proprietario il 2 dicembre 2010 grazie ai finanziamenti delle Fondazioni CRT, CRC e CRS. Il recupero parziale del complesso è avvenuto attraverso 7 interventi di restauro tra il 1998 e il 2015, a seguito dei quali risulta utilizzabile circa il 30% degli spazi. La maggior parte degli spazi al secondo e terzo piano e nel sottotetto presentano, oltre a necessità di restauro, delle difficoltà di accesso e percorrenza.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

L'intervento di adeguamento completato nel 2023 ha consentito l'acquisizione del certificato di prevenzione incendi del competente Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.

Gli spazi del percorso di vicita sono tornati ad essere visitabili https://www.castellidilagnasco.it/

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 200.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il complesso dei dei Castelli dei Marchesi Tapparelli D’Azeglio necessita di opere su impianti meccanici, di rilevazione incendi, elettrici e di natura edile per l’adeguamento del percorso di visita museale alle vigenti disposizioni in materia di sicurezza di prevenzione incendi – Attività 72.1/C del D.P.R. 151/2011 - Edificio sottoposto a tutela ai sensi del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i., per il quale è stato acquisito il parere favorevole del competente Comando provinciale Vigili del Fuoco – Ufficio di Prevenzione con prot. n. 0013574 del 31/08/2021, ai fini della gestione della sicurezza antincendio e del numero massimo di visitatori per gruppo, della formazione del personale in ordine alla prevenzione incendi, alla lotta antincendio ed alla gestione delle emergenze per livello non inferiore al rischio “medio” secondo gli allegati IX e X del DM 10/03/1998 e del parere della commissione di vigilanza per altro evento di pubblico spettacolo ai sensi del TULPS - art. 80.
Per tale intervento si prefigge l’osservanza dei criteri generali di sicurezza antincendio, tramite l’individuazione dei pericoli di incendio, la valutazione dei rischi connessi e la descrizione delle misure di prevenzione e protezione antincendio adottate per tutelare l’incolumità delle persone, salvaguardare i beni e ridurre il rischio d’incendio in merito all’edificio tutelato destinato a contenere un percorso museale. Per l’adeguamento antincendio dell’attività si sono applicati i criteri di progettazione di cui al D.M. 3 agosto 2015 “Approvazione di norme tecniche di prevenzione incendi, ai sensi dell’articolo 15 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139 – Codice di prevenzione incendi” e successive modifiche ed integrazioni, oltre alle misure antincendio della regola tecnica orizzontale (RTO), ove presenti sono state applicate le indicazioni complementari o sostitutive previste dalla regola tecnica verticale. In particolare l’edificio tutelato ai sensi del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, rientra nel campo di applicazione della regola tecnica verticale “V.10 – Musei, gallerie, esposizioni, mostre, biblioteche e archivi in edifici tutelati” così come approvata dal D.M. 10 luglio 2020


NOTE Intervento archiviato