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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La Chiesa di San Bernardino, facente parte dell'omonimo complesso architettonico ora chiamato Centro Civico San Bernardino, ma edificato come convento, viene costruita a partire dall'anno 1472, come il resto del convento, e consacrata nell'anno 1489. Esternamente la chiesa presenta una facciata molto semplice, come di consueto per le chiese francescane, di tipica struttura gotico-lombarda. All'interno la chiesa si presenta divisa in due parti: la prima destinata ai fedeli è composta da un'unica navata, con tetto in capriate nascoste da un pregevole soffitto a cassettoni, datato 1684, e con tre capelle lungo il lato sinistro, dipinte in epoche più recenti. Un tramezzo divide questo spazio dalla zona dedicata al clero. Dal punto di vista architettonico, la compagine tardo-quattrocentesca è sostanzialmente intatta nelle sue parti strutturali e murarie ed anche nelle decorazioni. L'interno della chiesa possiede ancor oggi gran parte delle ricchezze artistiche originali: tra gli affreschi e i decori spiccano decisamente le opere del Fermo Stella, datate tra il 1515 e il 1531, anno cui è attribuito il ciclo della Passione di Cristo. Oltre a questo sono presenti opere di Nicola Moietta ed altri autori, tra i quali Federico Ferrari e i Fratelli Galliari. Le opere di maggiore interesse si concentrano nella navata destinata ai fedeli. Tra queste la più significativa, che colpisce ed incanta chi si affaccia nella chiesa, è la grande e drammatica scena della crocefissione, ad opere del Fermo Stella, che, con le altre scene componenti il ciclo della Passione di Cristo, occupano tutta la parete posta sopra l'altare che divide la parte riservata ai fedeli da quella (che era) riservata ai monaci.

Informazioni sullo stato della conservazione

La chiesa, pur se a prima vista si mostra in condizioni decorose, presenta diverse criticità e patologie dovute in parte, oltre al degrado dovuto al tempo e all'umidità di risalita, anche a fenomeni di infiltrazioni di acque piovane dal tetto, che hanno dato origine al degrado di alcune zone delle superfici murarie e ad episodi di deterioramento di alcune parti decorative. Per questo motivo, prima di procedere con il restauro degli affreschi e degli ornamenti, nell'anno 2015, con fondi dell'Amministrazione Comunale, è stata completamente rifatta la copertura, mantenendo l'aspetto consono all'importanza dell'edificio ma inserendo anche elementi strutturali metallici. Successivamente, nell'anno 2017, grazie a Pianura da Scoprire - Associazione per la promozione socio turistica della Media Pianura Lombarda, il Comune ha ricevuto un contributo della Fondazione Cariplo il quale, integrato da fondi dell'Amministrazione Comunale, ha consentito di avviare l'intervento di restauro della facciata della chiesa. Con ulteriore intervento, già finanziato da mecenati tramite Art Bonus, si procederà al restauro degli affreschi del Fermo Stella e del fregio perimetrale presente sulla parte alta di tre pareti.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

La chiesa di San Bernardino si trova a Caravaggio (BG), posta lungo il Viale Papa Giovanni XXIII.

La chiesa, di proprietà comunale, può essere visitata esclusivamente mediante visita guidata su prenotazione. L'unico momento di accesso libero è durante le funzioni religiose.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 27.500,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Delle tre cappelle che interessano il lato nord dell’aula “dei laici” della chiesa ex conventuale di San Bernardino, la centrale è storicamente la più importante. Dedicata anticamente a San Bartolomeo, fu fatta erigere nel 1487 dall’importante famiglia Cattaneo.

Il recente complessivo restauro dei preziosi dipinti murali e risanamento di tutto lo spazio, invita ora al completamento dell’opera tramite la valorizzazione del grande altare settecentesco.

Si tratta di un altare ligneo, gessato, dorato e parzialmente dipinto, provvisto di elementi ornamentali ad alto rilievo.

Sopra l’ampia predella è disposta una mensa a cassa con paliotto dipinto, sul retro un ricco polittico architettonico che si sviluppa in altezza fin quasi alla volta di copertura. Nella nicchia centrale è collocata una grande statua lignea policroma del santo titolare.

La struttura architettonica dell’ancona è costituita da una parte basamentale in parte gradonata, dipinta a riquadri geometrici. Sopra tale zoccolatura si hanno, ai lati, doppie lesene plasticamente ornate: putti/cariatidi che reggono il ricco timpano spezzato con fastigio. La specchiatura centrale, più quieta, presenta un portale centinato e timpanato che inquadra la nicchia del santo.

 Il progetto d’intervento si basa su metodiche già concordate con gli Enti di tutela, in particolare si procederà preliminarmente con operazioni di preconsolidamento, dato lo stato di grande degrado presente dove si evidenziano sollevamenti anche pericolanti di pellicola pittorica, per evitare nuove perdite di materiale.

Si proseguirà con la pulitura sulle diverse categorie di materiali: verranno eseguiti dei saggi di prova e stratigrafici con campionatura mirata su ogni singola superficie, dorata o policroma. L'operazione di pulitura sarà selettiva e rispettosa in base al tipo di finitura.

Dove risultassero visibili attacchi biologici si interverrà con un trattamento biocida preventivo tramite un prodotto antiparassitario, a seguire una operazione di consolidamento del legno.

Successivamente si interverrà con la stuccatura delle mancanze di preparazione e pellicola pittorica per ripristinare la continuità degli strati costitutivi per consentire la realizzazione degli interventi di reintegrazione pittorica.

Ultimo passaggio sarà l’integrazione pittorica, Intervento finalizzato a ridurre il disturbo visivo causato dalle lacune di colore o doratura, contemperando le esigenze estetiche e di lettura filologica dell'opera.

Per le dorature l’intervento di reintegrazione contemplerà l’abbassamento di tono con doratura a guazzo tradizionale o con applicazione di lamina in oro su preparazione a bolo; per le policrome verranno utilizzati colori ad acquerello stesi con tecniche a puntinato o rigatino.

 Il recupero di quest’opera d’architettura lignea lombarda rappresenterà un ulteriore tassello per la completa valorizzazione del complesso monumentale di San Bernardino, obiettivo che sta impegnando l’amministrazione comunale da alcuni anni.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Procedure di Gara

IMPORTO 74.800,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Attorno alla metà del Settecento la chiesa quattrocentesca di San Bernardino subisce la riforma della sua parte più riservata ed importante: il presbiterio. È qui che la comunità conventuale svolge i principali suoi atti. È una riforma nel segno del gusto: la decorazione tardo rinascimentale lascia il posto al barocchetto lombardo, soprattutto per quanto attiene al fastoso altare. Trattasi di opera lignea policroma riccamente ornata, gessata, pigmentata a finti marmi con dorature. Il prezioso manufatto è provvisto di tutte le canoniche parti: si erge sopra una predella di tre gradini e si articola in mensa, dossale, tabernacolo. La mensa è a cassa con paliotto intagliato e dorato; molto ricco il dossale provvisto di doppia alzata con riquadrature finto marmo incorniciate. Al centro è posto un elegantissimo tabernacolo architettonico, con porticina dorata e crocifisso sopra il fastigio. Un insieme di grande impatto visivo, meritevole di un’azione di valorizzazione tramite un attento restauro conservativo che preveda: disinfestazione, consolidamento, pulitura delle superfici pigmentate e no, risarcimento di quanto alterato. Il salvataggio di questa insigne opera d’architettura lignea lombarda rappresenterà un momento di particolare importanza nel recupero del complesso monumentale di San Bernardino, giunto quasi al termine. Ne sarà anzi il sigillo. Il progetto d’intervento si basa su procedure già consolidate con gli Enti di tutela, in particolare si procederà preliminarmente con operazioni di preconsolidamento, dato lo stato di degrado dove si evidenziano sollevamenti di pellicola pittorica, così da evitare nuove perdite di materiale. Si proseguirà con la pulitura sulle diverse categorie di materiali: verranno eseguiti dei saggi di prova e stratigrafici con campionatura mirata su ogni singola superficie, dorata o policroma. L'operazione di pulitura sarà selettiva e rispettosa in base al tipo di finitura dorata o policroma. Dove risultassero visibili attacchi biologici si interverrà con un trattamento biocida preventivo tramite un prodotto antiparassitario, a seguire una operazione di consolidamento del legno. A seguire s’interverrà con la stuccatura delle mancanze di preparazione e pellicola pittorica per ripristinare la continuità degli strati costitutivi e consentire così la realizzazione degli interventi di reintegrazione pittorica. Ultimo passaggio sarà l’integrazione pittorica, Intervento finalizzato a ridurre il disturbo visivo causato dalle lacune di colore o doratura, contemperando le esigenze estetiche e di lettura filologica dell'opera. Per le dorature l’intervento di reintegrazione contemplerà l’abbassamenti di tono con doratura a guazzo tradizionale o con applicazione di lamina in oro su preparazione a bolo; per le policrome verranno utilizzati colori ad acquerello stesi con tecniche a puntinato o rigatino.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

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FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 58.500,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L’ex chiesa conventuale di San Bernardino presenta nella parte est una vasta cappella (presbiterium) riservata ai frati, detta “chiesa dei religiosi”.

Era la parte più intima e spiritualmente intensa dell’intero complesso conventuale.

La sua architettura è un pregevole esempio del cosiddetto “modulo bernardiniano”. L’intervento restaurativo vuole riportare questo spazio al centro di tutto il complesso monumentale.

Si tratta di consolidare e descialbare tre grandi pareti e la volta a crociera (un vano a base quadrata di mt. 11x11 ca. alto mt. 10 ca.) al fine di conservare e valorizzare tale antica architettura francescana tardomedievale.

L’intervento proposto ha lo scopo d valorizzare, unitamente  originali intonaci da riportare a vista, anche alcuni localizzati dipinti murali (Galliari 1759). Tale intervento è utile ed importante in quanto renderà pure possibile la ricollocazione di nove grandi ovali (cm.240x170) di Federico Ferrario (1714-1802) con le storie di San Giovanni da Capestrano, interessante ciclo pittorico ora negato alla pubblica fruizione.

Quanto sopra proposto comporta le seguenti fasi operative:

  • montaggio/smontaggio di adeguati apprestamenti operativi;
  • bonifica, in profondità delle lesioni presenti (strutturali e superficiali;
  • descialbo degli antichi intonaci, compresi i costoloni della volta;
  • pulitura e restauro delle parti pittoriche;
  • fissaggio e protezione di tutte le parti.

L'intervento è stato pazialmente finanziato, per un importo pari a 3.461,00 €, con erogazioni residue dagli interventi Pala della cvappella della MADONNA, Restauro della lunetta del portale della chiesa, restauro della cappella di san bonaventura, restauro dele superfici intonacvate del protiro della chiesa


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 70.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il lato settentrionale e occidentale della chiesa è caratterizzato dalla presenza di una fascia di terreno inerbato che è veicolo di umidità fin dentro le cappelle e la chiesa. Questa situazione genera l’ammaloramento di muri, intonaci e affreschi. Indispensabile pertanto un’operazione di risanamento dalle acque stagnanti, che intaccano le parti fondali del monumento.

E’ questa un’operazione importante perché conterrebbe notevolmente l’azione devastante dell’umidità all’interno della chiesa, in particolare nella parte inferiore dei muri.

Si tratta di agire su uno spazio prativo da mantenere a sobrio giardino “francescano” pertinenziale alla chiesa.

Tra le opere principali da considerare vi sono:

- la realizzazione, in fregio alle cappelle e alle altre strutture della chiesa, di intercapedine aerata atta a limitare l’umidità dei muri e convogliare altrove le acque stagnanti;

- provvedere ad una razionale rete di raccolta delle acque, sia meteoriche, che sorgive, che stagnanti, al fine di drenare e allontanare quanto esiziale alla conservazione del monumento e per una fruizione corretta dell’area. Acque da convogliare nella rete pubblica di smaltimento, unitamente a quelle dei pluviali;

- formare un giardino fruibile, a nord della chiesa, con il tracciamento di alcuni percorsi funzionali alla visita del monumento.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

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FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 10.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La pala d’altare raffigurante la Madonna Immacolata si trova su di un altare di gusto settecentesco, della prima cappella, a sinistra, detta appunto della Madonna.

Trattasi di dipinto a olio su tela, di epoca XVII sec. da indagare, con le seguenti misure: 2,35 x 1,68 cm.

L’interpretazione iconografica dell’Immacolata proposta nel quadro è quella tradizionale che vede Maria con ampio manto blu ritratta in una mandorla di luce mentre, accompagnata da angeli, incede su di una mezzaluna calpestando il serpente, simbolo del demonio. Il quadro è dotato di una cornice profilo dorata, in pessime condizioni.

Già oggetto, in passato, di un intervento di foderatura, il quadro ha subito un cambio dimensionale con un allungamento nella parte inferiore, testimoniato da vecchi segni di chiodi.

La lettura delle superfici è pregiudicata da numerose abrasioni e cadute di colore e da uno sbiancamento della vernice protettiva. Ridipinture sono estese soprattutto in corrispondenza del serpente, del globo e del drappo dell’angelo sulla sinistra.

L’insieme è tuttavia ancora omogeneo, nonostante i guasti del tempo.

Sono da prevedersi le seguenti fasi operative:

preconsolidamento, rimozione e ricollocazione dell’opera, intervento di pulitura delle superfici pittoriche, smontaggio del telaio e pulitura del retro, revisione del telaio, consolidamento della tela e dello strato pittorico, trattamento delle deformazioni del supporto tessile, stuccatura, verniciatura, integrazione pittorica.

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

L'importo residuo delle erogazioni, pari ad € 1.620,00 è stato utilizzato per finanziare l'intervento di restauro del presbiterio della Chiesa di San Bernardino, dell'importo di € 58.500,00, che è stato interamente finanziato dall'Amministrazione Comunale, non avendo ricevuto erogazioni liberali ad esso dedicate, con somme derivanti da "avanzo di amministrazione"


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FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 2.500,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Sotto il cosiddetto portichetto antistante la facciata quattrocentesca della chiesa di San Bernardino in Caravaggio, è sito l’unico ingresso “del popolo” alla chiesa, che si realizza tramite un semplice portale in cotto.

La sovrapporta è costituita da una lunetta arcuata cieca adorna di un affresco. Tale opera è attribuibile al pittore caravaggino Nicola Moietta e databile al 1521. Rappresenta la scena della Natività.

Il dipinto è fortemente deperito e ritoccato, pertanto è necessario, dopo un’approfondita e completa ispezione della superficie affrescata, procedere con le seguenti fasi operative:

preconsolidamento, pulitura preliminare della superficie, fissaggio dei frammenti di pellicola pittorica sollevati o in fase di distacco, consolidamento in profondità dei distacchi d’intonaco, assorbimento dei depositi e delle concrezioni saline, pulitura della superficie affrescata, stuccatura e integrazione pittorica.

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

L'importo residuo delle erogazioni, pari ad € 550,00, è stato utilizzato per finanziare l'intervento di restauro del presbiterio della Chiesa di San Bernardino, dell'importo di € 58.500,00, che è stato interamente finanziato dall'Amministrazione Comunale, non avendo ricevuto erogazioni liberali ad esso dedicate, con somme derivanti da "avanzo di amministrazione"


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Raccolta chiusa

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FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 10.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il restauro del portone centrale e del confessionale in essenza di noce, entrambi risalenti al XVIII secolo, mira a riportare in buone condizioni estetiche e di conservazione i manufatti in questione e a ripristinare le caratteristiche strutturali in modo che, oltre che un buon aspetto visivo, sia possibile una buona fruizione delle loro funzioni principali, cioè la una buona chiusura della chiesa stessa per quanto riguarda il portone e l’utilizzo per funzioni religiose per il confessionale.

 Il restauro seguirà il principio fondamentale della massima conservazione delle parti originali e della leggibilità dell’intervento di restauro.

L’intervento prevederà un trattamento antiparassitario, pulitura e asportazione dai depositi organici, sostituzione o integrazione delle parti mancanti o corrose, consolidamento delle zone degradate, stuccatura dei fori e delle lesioni, levigatura, revisione cromatica delle integrazioni lignee e lucidatura con impregnanti, gommalacca e cera d’api. Saranno anche oggetto di pulizia e registrazione gli elementi in ferro presenti sui due manufatti (cerniere, chiavistelli, serrature) .

Le integrazioni delle parti lignee saranno eseguite utilizzando le medesime essenze con cui sono realizzati i due manufatto e con le tecniche e regole utilizzate dall’artefice delle opere.

Il portone sarà restaurato in loco, mentre il confessionale sarà smontato e trasportato in laboratorio, dove si effettuerà l’interventi di restauro.


NOTE Intervento archiviato


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FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 21.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Sotto le arcate del tramezzo con la grande crocifissione, vi sono due piccole cappelle aperte verso la navata tramite archi a tutto sesto chiusi da inferriate.

La cappelletta di destra contiene tuttora la decorazione originale sulla parete frontale, sotto la volta con il trigramma di San Bernardino è presente un affresco votivo cinquecentesco: Madonna in trono con il Bambino tra i santi Bernardino e Bonaventura con devoto.

L’architrave della porta laterale reca la data 1506. Malgrado sia stato ripreso, l’affresco conserva una certa arcaicità d’impostazione. Curiosamente i volti di San Bernardino e del donatore sono identici. Certamente un fatto voluto.

La corrispondenza dei volti, e del colore dell’abito, tra San Bernardino e l’offerente farebbe pensare che questa fu la cappella della famiglia Secco, cofondatrice del convento. Autore dell’affresco potrebbe essere Cristoforo Ferrari dé Giuchis o altro pittore caravaggino operante all’inizio del XVI secolo.

Inizialmente dedicata e San Bonaventura, la cappella fu poi “donata” alla Madonna.

La cappella, nonostante i guasti del tempo e le ridipinture delle altre pareti può essere ben recuperata e valorizzata.

E’ previsto il restauro complessivo delle pitture murali: operazioni da eseguire secondo l’ordinaria prassi di bonifica dei supporti, di consolidamento, pulizia e restauro pittorico; la manutenzione dell’altare oltre alla cancellata in ferro.

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

L'importo residuo delle erogazioni, pari ad € 946,00, è stato utiizzato per finanziare l'intervento di restauro del presbiterio della Chiesa di San Bernardino, dell'importo di € 58.500,00, che è stato interamente finanziato dall'Amministrazione Comunale, non avendo ricevute erogazioni liberali ad esso dedicate, con somme derivanti da "avanzo di amministrazione".


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FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 48.427,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La seconda cappella che troviamo sul lato sinistro della chiesa è quella dedicata inizialmente a san Bartolomeo. Di forma poligonale, con volta a crociera gotica costolonata, si presenta interamente decorata. Le pareti minori sono ornate con alto zoccolo geometrico, le due principali con un ricco tendaggio che inquadra iscrizioni. Al di sopra angeli e festoni dipinti da Ferruccio Baruffi (1944).

La volta presenta, nell’interspazio dei costoloni, i quattro evangelisti. Sono dipinti di qualità molto alta (uno attribuibile allo Zenale). Il resto della decorazione è invece vistosamente più tarda, pienamente cinquecentesca: sotto il San Giovanni appare la data 1576. A questo intervento è da assegnare anche i dipinti del sott’arco.

Tale cappella viene realizzata due anni prima della consacrazione della chiesa da una famiglia benefattrice (Bartolomeo Cattaneo), destinandola a luogo di sepoltura per i propri discendenti.

L’altare ligneo è un’opera del XVIII secolo e presenta all’interno una scultura lignea ottocentesca di Sant’Antonio con il Bambino. L’altare vero e proprio è decorato con motivi floreali settecenteschi e con il simbolo francescano delle due braccia e la croce.

 

Nel suo insieme la cappella può essere ben recuperata nel suo impianto decorativo, nonostante la perdita delle decorazioni originarie delle pareti.

E’ previsto il restauro complessivo delle pitture murali: operazioni da eseguire secondo l’ordinaria prassi di bonifica dei supporti, di consolidamento, pulizia e restauro pittorico; la manutenzione dell’altare; la revisione delle finestre (in legno con vetri piombati) oltre alle inferriate e cancellate in ferro.


NOTE Intervento archiviato


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FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 40.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La cappella è situata nell’aula della chiesa di San Bernardino subito a sinistra, dopo l’ingresso. Di forma poligonale, con volta a crociera gotica costolonata, si presenta tuttora con la decorazione antica.

Un alto zoccolo a finto marmo percorre la parte inferiore dei muri. Nelle pareti laterali sono rappresentate alcune scene del ciclo mariano e cristologico.

A destra l’Ascensione, la Pentecoste e l’Assunzione.

A sinistra la Natività, l’Adorazione dei Magi, la Resurrezione.

Gli affreschi si presentano rovinati, ma sono di notevole importanza. Sono di fattura quattrocentesca (ottavo-nono decennio), di stile arcaizzante, che si accordano con la struttura e l’insieme della cappella.

Questi affreschi rappresentarono il primo cantiere di decorazione della chiesa, d’esempio anche per le altre cappelle.

Lo stesso si può dire per la decorazione nella volta. I costoloni dividono lo spazio formando sei vele dove sono affrescati, in nove tondi, santi e beati francescani. Al centro della volta l’Agnus Dei e attorno l’Empireo.

Nel sott’arco d’entrata alla cappella sono rappresentati otto martiri. Davanti alla parete frontale emerge l’altare ligneo policromo, con la pala dell’Immacolata, altare di gusto settecentesco.

L’insieme della cappella è ancora omogeneo e nonostante i guasti del tempo può essere ben recuperata.

E’ previsto il restauro complessivo delle pitture murali: operazioni da eseguire secondo l’ordinaria prassi di bonifica dei supporti, di consolidamento, pulizia e restauro pittorico; la manutenzione dell’altare; la revisione delle finestre (in legno con vetri piombati) oltre alle inferriate e cancellate in ferro.


NOTE Intervento archiviato


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FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 7.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il cosiddetto portichetto, antistante la facciata quattrocentesca della chiesa di San Bernardino in Caravaggio, è in realtà un protiro che anticipa e protegge l’unico ingresso “del popolo” alla chiesa.

Si dispone in asse tra due finestre allungate, è di foggia alquanto semplice, come di consueto nell’architettura francescana, anche se riconducibile al secondo periodo di vita del convento, quello dei Riformati (post 1543).

L’opera viene genericamente riferita al ‘700 ma più probabilmente è del primo Seicento. Di sapore ancora tardo-rinascimentale è costituita da una semplice copertura a crociera, aperta da archi a pieno centro e appoggiata alla facciata della chiesa. E’ sostenuta da due esili, ed eleganti, colonnine in pietra poste su alti piedestalli.

Il tetto, a mezzo padiglione, è coperto da manto in coppi. Le superfici murarie si presentano, oggi, semplicemente intonacate.

 Gli interventi da effettuare consistono nel restauro complessivo del manufatto, vale a dire: 

- indagini sulle parti intonacate al fine di rintracciare superstiti lacerti di decorazioni pittoriche o cromie sottostanti mediante esecuzione di saggi e controlli con battitura;

- trattamento delle superfici in essere al fine di un migliore loro inserimento nel contesto generale;

- consolidamento e pulizia delle superfici intonacate e delle parti litiche (piedestalli e colonne);

- verifica e trattamento dei tiranti;

- velatura finale su tutta la superficie con acqua e calce pigmentata.

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

L'importo residuo delle erogazioni, pari ad € 345,00, è stato utilizzato per finanziare l'intervento di restauro del presbiterio della Chiesa di San Bernardino, dell'importo di € 58.500,00, che è stato interamente finanziato dall'Amministrazione Comunale, non avendo ricevuto erogazioni liberali ad esso dedicate, con somme derivanti da "avanzo di amministrazione"


RACCOLTA FONDI

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Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 45.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento è mirato ad adeguare l'impianto di riscaldamento della chiesa per renderlo più efficiente dal punto di vista energetico e più adatto al contesto architettonico ove si trova. L'impianto attuale (risalente ad alcuni decenni or sono) è del tipo a diffusione d'aria e combustibile a gas. In impianti del genere, viste le tipologie di costruzione oramai superate, il decadimento dei materiali utilizzati, le perdite dovute ai rendimenti dei generatori ed alle dipersioni di calore delle condotte riducono di molto la resa dell'impianto e la relativa economicità. Inoltre si viene a creare il fenomeno della stratificazione, con aria più calda nella zona alta dell'ambiente e più fredda nella parte bassa, contrariamente alle necessità. Essendo la chiesa ancora attiva, con regolari funzioni religiose, il funzionamento dell'impianto solo nei giorni festivi (mentre per il resto della settimana, pur essendo la chiesa aperta ai visitatori, rimane spento) comporta notevoli sbalzi termici, fenomeni deleteri per le delicate superfici affrescate, che risentono anche in modo decisamente negativo dei fastidiosi movimenti dell'aria (masse d'aria calda e fredda in contrasto tra loro) indotti dalla ventilazione forzata.

Per ovviare a questi aspetti, sia dal punto di vista del risparmio energetico (e quindi economico), del comfort ambientale, che della conservazione e salvaguardia delle opere d'arte presenti nella chiesa, oltre alla necessità di installatre un impianto il meno possibile invasivo (quindi con opere murarie limitate al minimo) e ad alta efficienza energetica, si è previsto di realizzare un sistema di riscaldamento completamente reversibile, cioè che abbia la possibilità di essere rimosso e reinstallato ogni qualvolta ce ne sia la necessità. Il sistema che si adotterà è quello delle pedane termiche. Si tratta di doghe modulari in alluminio dello spessore di soli 24 mm, comprensive di adeguato isolamento termico, semplicemente da appoggiare al pavimento, con finitura superiore in legno massello, all'interno delle quali sono alloggiati dei piccoli tubi collegati tra loro in modo da creare un circuito chiuso entro il quale fare circolare acqua riscaldata da una caldaia ad una temperatura costante non superiore ai 35° C. e mantenuta in movimento da una pompa di ricircolo. Per ridurre al minimo l'impatto visivo le pedane saranno collocate sotto i banchi dei fedeli e sotto l'altare (ove è già presente una pedana in legno con la sola funzione di rialzo). Non da meno il decoro della chiesa non potrà che trarre giovamento dallo smantellamento dell'attuale aerotermo che, oltre che vetusto, è decisamente antiestetico.

 

Aggiornamento dic. 2018

Dato che con la raccolta fondi non si è riusciti a comprire il costo dell'intervento, essendosi fermata a d € 20.00,00, per poter procedere all'affidamento dei lavori il Comune di Caravaggio ha stanziato al somma di € 25.000,00 con mezzi di bilancio.


NOTE Intervento archiviato