Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
La balena fossile ribattezzata" Brunella" è stata scoperta nel territorio di Montalcino (loc.Poggio alle Mura ) nel 2007 ed è considerata dagli esperti come uno degli esemplari pliocenici meglio conservati nel Mediterraneo. Sulla base dell'esame del cranio, la lunghezza di questo misticete è stimata in circa 7-8 metri, corrispondente negli esemplari attuali a un peso di circa 5000 Kg. L'esame del contesto di ritrovamento ha rivelato la presenza di microfossili in grado di collocare stratigraficamente il repeto nel Pliocene inferiore ( Zancleano ) e di attribuire quindi alla balena una datazione approssimativa compresa tra 4.5 e3.7 milioni di anni fa. Il reperto è attribuito alla famiglia Balaenopteridae e poichè quasi tutti i balenotteridi pliocenici italiani risalgono a un periodo compreso tra 3.5 e 1.5 milioni di anni fa, il reperto di Poggio alle Mura rappresenta uno degli esemplari pliocenici più antichi. Esso pertanto potrebbe essere di notevole aiuto sia per ricostruire la storia evolutiva dei balenotteridi mediterranei, sia per meglio decifrare il processo di ripopolamento del Mediterraneo dopo l'estinzione tardo-miocenica corrispondente alla crisi messiniana di salinità collocabile tra i 5.9 e i 5.7 milioni di anni fa.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il cetaceo fossile si trova anatomicamente suddiviso in 18 blocchi con i resti ancora parzialmente inglobati nel suo sedimento, conseguenza della scelta operata dai responsabili al momento dell'intervento di recupero eseguito nel 2007. I reperti sono stati recuperati mediante stacchi e in parte inglobati in camicie di gesso; le porzioni più voluminose ( cranio e cassa toracica ) sono state racchiuse, rivestite di poliuretano espanso, in casse lignee e gabbie metalliche di tubi Innocenti. Questa è la condizione in cui si trovano tuttora. I blocchi nn.1-10 si trovano esposti senza alcuna protezione. Sulla superficie fossile si nota il caratteristico Paraloid B72, utilizzato al momento del recupero nel 2007 e che allo stato attuale, completamente ossidato, conferisce un colore marrone scuro alla superficie ossea; vista l'esposizione continua a cicli climatici, in alcune parti sono presenti microfratture longitudinali della superficie fossile e stacchi di sedimento dovuti al ritiro. La cassa contenente il cranio è stata aperta nel 2016 per valutare lo stato di conservazione, in base al quale è stato possibile programmare l'intervento di preparazione dell'elemento anatomico.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il bene non è al momento fruibile. Nel quadro del progetto sono ad ogni modo previste specifiche azioni finalizzate alla fruizione del bene sia da parte di studiosi e studenti universitari, sia di scuole di ogni ordine e grado. Nel periodo di svolgimento il cantiere di restauro sarà inoltre aperto, previo appuntamento, al pubblico. L'obiettivo è dunque quello di creare un percorso di fruizione pubblica del bene fin dalle fasi iniziali dell'intervento, nell'attesa che, terminati i lavori direstauro, la balena possa trovare una adeguata sistemazione museale.