I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 22 gennaio 2004 N.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio).

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La Chiesa ed il Convento di S. Francesco di Pescia esercitano, senza dubbio un fascino particolare sull'intera Val di NievoleLe antiche fonti sono concordi nel confermare che il convento di S. Francesco di Pescia è sorto per precisa volontà del Santo; in ordine cronologico la sua fondazione segue quella del convento francescano di Firenze e precede quella dei conventi di Lucca, di Pisa e di S. Miniato. San Francesco, nei suoi viaggi in Toscana nel 1211, fu ospite a Pescia, verso la fine di ottobre, nella casa di Venanzio Orlandi, in via Pomi, dietro via Cairoli. Quando, dopo quindici anni dalla morte di S. Francesco avvenuta nel 1226, Gregorio IX innalza Francesco sugli altari, Venanzio Orlandi costruisce una chiesa grandiosa a lui consacrata: la Chiesa di S. Francesco. La cappella originaria rimane incorporata nella nuova costruzione e costituisce la cappella degli Orlandi tuttora esistente. La chiesa di San Francesco nasce così con due navate di larghezza differenti: la navata centrale e la navata di sinistra comprendente l'antica chiesetta.

ll sec. XVI fu un periodo di espansione per il convento di S. Francesco, i chiostri furono completati a più riprese alla fine del secolo: con un contratto del 1686 i frati convennero con gli scalpellini Carli Antonio e Giuseppe per la lavorazione di 18 colonne, di cui 9 di braccia 5 e 9 di 3 braccia ciascuna. A quale chiostro servissero queste colonne non è chiaro, certo è che i due chiostri hanno le colonne a piano terra quasi della stessa altezza, e nel chiostro più piccolo, quello interiore, esisteva un loggiato ora tamponato perimetralmente, ma non è appoggiato su colonne.

Il governo napoleonico, con decreto 9 Aprile 1808 soppresse i conventi e ne confiscò i beni. Nel 1812 il convento, confiscato dal potere politico, fu locato ad Agostino Magnani, che poi lo acquistò nel 1816. Irrilevanti sono i lavori di restauro di questo periodo. Attraverso una serie di cessioni ereditarie e di donazioni, il convento divenne proprietà della famiglia Gerini-Pacelli; Gerini, marchesi di Firenze, Pacelli, principi romani dello stesso casato di papa Pio XII.

Negli anni ‘80 sono stati realizzati importanti interventi di restauro al complesso conventuale, per permetterne l’utilizzo come sede del tribunale locale e a cavallo del nuovo millennio sono stati effettuati lavori di restauro e ristrutturazione del chiostro grande.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il giorno 01 agosto 2018, nel chiostro grande dell’ex Convento di San Francesco di Pescia, si è verificato un distacco parziale di una delle colonne che sorreggono gli archi della parete perimetrale del chiostro stesso. La natura del materiale e l’esposizione nei secoli agli agenti atmosferici hanno determinato la fessurazione della colonna in pietra arenaria e il conseguente distacco parziale. La serialità strutturale del chiostro, che ne determina un corpo unico, ha impedito che, malgrado il distacco di parte della colonna abbia determinato un mancato appoggio al capitello per almeno un 70%, anche le imposte degli archi e la struttura soprastante subissero crolli conseguenti. Il Comune di Pescia, proprietario dell’immobile ha tempestivamente provveduto a comunicare, con documento del 10/08/2018, prot. 27442, alla Soprintendenza competente, la messa in sicurezza dei luoghi, ai sensi dell’art. 27, D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, Codice dei beni culturali e del paesaggio, con un intervento di puntellamento della zona oggetto del distacco della colonna. Lavoro effettuato e concluso il 20 agosto 2018

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

L’Ex Convento di S. Francesco, per quanto attiene la porzione di proprietà comunale, risulta attualmente destinato a sede di associazioni cittadine, nonché sede della Stazione Carabinieri Forestali di Pescia e del Gruppo Comunale di Protezione Civile (C.O.C.). L’ingresso al pubblico è libero e consentito dalle ore 8:00 alle ore 19:00.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 106.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto ha  preso in esame il restauro e il risanamento conservativo di tutto il complesso dei chiostri dell’ex Convento, al fine di prevenire gravi problematiche degli stessi, così come avvenuto nell’agosto del 2018, con il distacco parziale di una delle colonne. In particolare sono due i chiostri all’interno dello storico complesso edilizio ed hanno un impianto analogo, con pianta sostanzialmente quadrata, con corte interna libera aperta e corridoio perimetrale coperto con solaio a volte a crociera, sorretto da colonne collegate da archi a tutto sesto sul perimetro della corte e muratura all’interno del corridoio stesso. I due chiostri si differenziano per dimensioni e perché il più grande ha uno dei lati tamponati lungo il perimetro colonnato, con le colonne stesse ormai interne alla muratura.

Nello specifico il progetto prevede i seguenti interventi:

Chiostro A:        

  • sostituzione completa della colonna che ha subito il distacco parziale del materiale (fattura e materiale del tutto simile a quella esistente);
  • preconsolidamento, con successiva pulitura, stuccature e consolidamento dove necessario ed infine trattamento protettivo delle restanti colonne;
  • ancoraggi con microspilli o con perni in acciaio nelle colonne che presentano lesioni più importanti sia a livello superficiale, che all’interno del fusto;
  • approfondita diagnostica attraverso indagini strumentali, che permettano una valutazione più precisa dello stato di deperimento delle colonne stesse in fase di esecuzione dei lavori;

 

Chiostro B:

  • preconsolidamento, con successiva pulitura, stuccature e consolidamento dove necessario ed infine trattamento protettivo di ogni colonna;
  • ancoraggi con microspilli o con perni in acciaio nelle colonne che presentano lesioni più importanti sia a livello superficiale, che all’interno del fusto;
  • approfondita diagnostica attraverso indagini strumentali, che permettano una valutazione più precisa dello stato di deperimento delle colonne stesse in fase di esecuzione dei lavori;