Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L’Archivio Storico occupa parte dell’edificio della Ca’ Granda (1456-1805), che oggi ospita anche l’Università Statale. Il progetto del Richini risale al 1637. È costituito da un monumentale vestibolo d’ingresso, due sale Capitolari, vani disposti su vari livelli e un piano interrato adibito a deposito. Gli ambienti furono concepiti per accogliere le riunioni del Capitolo, che amministrava l’Ospedale. Un salone principale (Capitolo d’Estate) ha vòlta affrescata nel 1638 dal Volpino e una scaffalatura a tre ordini di ballatoi. Una sala di dimensioni più contenute (Capitoletto o Capitolo d’Inverno) ha scaffalature in noce e ballatoio settecenteschi. A lato dell’Archivio sorge la Chiesa della SS. Annunziata, sede della parrocchia ospedaliera, il cui titolare è l’Arcivescovo di Milano; la pala d’altare fu realizzata dal Guercino. La sottostante cripta, sepolcreto dell’ospedale e mausoleo dei caduti nelle Cinque Giornate di Milano, è stata restaurata e resa accessibile al pubblico nel 2013.
La struttura custodisce una varietà ricca e complessa di beni, e rappresenta una realtà di assoluto rilievo nel panorama italiano, non solo per la storia ospedaliera e l’evoluzione dell’assistenza, ma per la conoscenza della società, della cultura, dell’arte e del territorio degli ultimi 1000 anni.
- Raccolte d’arte (2.846 opere, sec. XV-XXI; tra gli artisti Segantini, Hayez, Sironi).
- Archivio storico e di deposito (3.000 metri lineari di documenti dal secolo XI al XXI, tra cui 16.000 pergamene anche miniate, 700 mappe e 2.000 disegni tecnici).
- Biblioteca storica di medicina (3.000 metri lineari per 100.000 volumi, sec. XV-XX).
- Fototeca (29.000 fotografie dal 1865).
- Raccolte storiche sanitarie (2.800 strumenti e preparati, sec. XVII-XX).
Sostenere l’Archivio dell’Ospedale Maggiore significa dargli la possibilità di essere finalmente aperto al pubblico e accessibile a tutti, per far conoscere il più possibile le incredibili storie che racchiude e che ha protetto per tutti questi secoli.
Informazioni sullo stato della conservazione
Negli ultimi 70 anni, l’edificio che ospita questo ingente patrimonio storico e documentale non è stato oggetto di alcun intervento di manutenzione straordinaria.
Sono chiaramente visibili i segni di un complessivo e accelerato degrado. Vistosi fenomeni di dissesto e alterazione coinvolgono le strutture edilizie, le finiture e i serramenti.
Le strutture murarie, le scaffalature e, in generale, l’intero complesso mostrano condizioni critiche. I dipinti presentano distacchi dell’intonaco e della pittura, estese efflorescenze saline e una situazione di degrado generalizzato.
L’impiantistica è obsolescente. Nelle sale del Capitolo manca il riscaldamento. Non è possibile l’accesso ai disabili.
La presenza di un alto tasso di inquinamento pregiudica la conservazione del patrimonio cartaceo, degli allestimenti lignei e dell’apparato decorativo, questi ultimi già visibilmente coinvolti nel processo di deterioramento.
Si impone quindi oggi un esteso intervento per garantire la conservazione del bene ed evitarne la completa perdita.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Lo stato di sofferenza del complesso comporta un’apertura irregolare e inadeguata al valore del bene. Attualmente l’archivio è accessibile solo agli studiosi su appuntamento, secondo disponibilità, e al pubblico in rare occasioni straordinarie. La chiesa è sede parrocchiale ed è regolarmente officiata. La cripta è stata riaperta alle visite nel 2013.
Il patrimonio culturale è descritto al sito http://www.policlinico.mi.it/beni_culturali/ con accesso a cataloghi e inventari; è anche disponibile un’audioguida gratuita per smartphone scaricando l’APP “giroclinico”.