Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
I tre edifici di Piazza del Quadrato sono decorati da gruppi di statue (1932), opera dell’artista vicentino Egisto Caldana (Vicenza, 1887-1961), caratterizzate dal novecentismo del modellato dei corpi: la Famiglia rurale nelle due versioni poste sulla sommità dei due corpi residenziali e commerciali che si fronteggiano simmetricamente, le due allegorie della Fecondità con cornucopie, poste simmetricamente in facciata della sede dell’ente, la cui positura declina il novecentismo dell’artista verso l’accoglimento di stilemi dèco, e una sorta di triglifi collocati sul cornicione dell’edificio principale. Il significato di quelle allegorie viene poi ribadito dai quattro residui grandi Cache pot ricolmi di frutta collocati a livello stradale (fino agli anni Cinquanta decoravano in gran numero i giardini cittadini), a sottolineare come la bonifica abbia ridato alla terra la sua produttiva destinazione agricola. L’artista - da una formazione eclettica vicina ai messaggi del Liberty internazionale, testimoniati dalla sua copiosa produzione bronzea dei Monumenti ai caduti della Grande Guerra, localizzati soprattutto nel Veneto, la cui retorica e teatralità risulta attenuata da un patetismo di tradizione verista ottocentesca - approda ai modi Novecento delle numerose opere latinensi. Dal 1932 tali opere d’arte, sculture in pasta cementizia ‘armata’, ornano alcuni edifici pubblici della città (la Scuola elementare ‘Oddino Montiani’, in piazza Dante Alighieri, la sede dell’O.N.M.I. di piazza Angelo Celli e la Casa del Combattente di Piazza San Marco), accogliendo nella potenza plastica dell’impianto alcune movenze tardo dèco riscontrabili anche nelle teste che decorano il cortile e la parete esterna sul viale della Scuola elementare ‘Oddino Montiani’ di Piazza Dante Alighieri. Dell’artista si ricorda l’accennata e cospicua produzione di Monumenti ai Caduti, realizzati nel Veneto (Arsiero, Arzignano, Canove, Cavazzale, Dueville, Isola Vicentina, Sant’Angelo di Piove di Sacco, Sarcedo, per ricordare i più noti) che, con le sculture funerarie ospitate nel Cimitero Monumentale di Vicenza e le opere d’arte sacra, commissionate da varie Chiese del vicentino, supera ampiamente il centinaio di interventi pubblici, per la gran parte bronzei.
Informazioni sullo stato della conservazione
La pasta cementizia, materiale in cui è stato realizzato il complesso scultoreo che risulta ammalorato da batteri di varia natura, presenta notevoli mancanze dovute sia agli eventi bellici, sia agli sbalzi di temperatura a cui la scultura è sottoposta, sbalzi che hanno provocato il distacco di notevoli parti di materiale, 'favorito' dalle armature in ferro. Il complesso necessita di trattamenti chimici, di eliminazione delle stuccature di precedenti restauri e di minime integrazioni delle parti mancanti, oltre a interventi sull'armatura in ferro che è stata messa in luce dopo i recenti distacchi di materiale.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Sempre visibile, pubblica piazza.