Attività principali dell'istituzione
L'Archivio di Stato di Modena deve la sua particolare fisionomia alla singolare longevità e continuità della dinastia d’Este poi d’Austria-Este, attiva dalla fine del XIII secolo al 1859.
Cuore fondamentale dell’insieme documentario, che ne determina l’interesse internazionale, è infatti il complesso degli archivi estensi. Gli Este, quando dovettero abbandonare Ferrara e trasferirsi a Modena nel 1598, vi trasferirono altresì, pressoché integri, tutti i loro archivi. Questo patrimonio - che continuò a crescere a Modena praticamente senza alcuna cesura apprezzabile e che, ancora nel secolo XIX, trovò un diretto prolungamento in quello formatosi durante il dominio austro-estense - si presenta come il depositario della storia degli Estensi e del loro principato, quali che ne siano state di tempo in tempo la capitale e la configurazione territoriale. Una configurazione assai mutevole, che trova il suo nucleo centrale e duraturo, dal XIII secolo all’Unità d’Italia, nei marchesati poi ducati di Modena e Reggio, cui si aggregarono fino al 1598 quello di Ferrara e la cosidetta Romagna estense, per poi svilupparsi verso ovest, inglobando i principati di Carpi e Correggio , il ducato della Mirandola, la contea di Novellara e Bagnolo, gran parte della Garfagnana e della Lunigiana, per arrivare nel XIX secolo sino al mar Tirreno con l’acquisizione del ducato di Massa e Carrara.
Trasportato a Modena nel 1598, l'Archivio Segreto Estense, detto adesso anche Archivio Palatino, venne dapprima custodito nel castello in cui gli Estensi trovarono alloggio e fu poi definitivamente conservato presso il Palazzo Ducale edificato da Francesco I nella prima metà del Seicento.
Nel 1862, dal momento che il Palazzo Ducale era stato designato a sede dell'Accademia Militare, si decise di trasferire nel Palazzo di Governo anche l'Archivio Palatino e gli altri archivi conservati in Palazzo Ducale, determinando così di fatto la concentrazione degli archivi governativi a Modena.
Oggi il patrimonio dell'Istituto è costituito da poco più di 200.000 pezzi, di cui 14466 pergamene sciolte e 7398 mappe, per un totale di circa 30 km lineari di documenti suddivisi in 452 fondi, che coprono un arco cronologico che va dall’VIII secolo ai giorni nostri. L'Archivio rende disponibile agli studiosi questo immenso patrimonio, svolgendo attività di conservazione e valorizzazione.