Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L'impianto originario della Chiesa di San Felice è del XIII secolo ma nel corso del tempo l'edificio è stato oggetto di numerosi interventi che ne hanno modificato la conformazione.
L'edificio è costituito da un'aula unica a pianta rettangolare e abside semicircolare. Lungo il lato sud è addossato un corpo aggiunto con accesso dall'esterno. La struttura è in muratura con paramento esterno di mattoni. La copertura dell'aula è a due falde, delimitata in facciata dal frontone curvilineo, mentre quella del corpo aggiunto sul lato sud è a tre falde. La copertura dell'abside è a semicono. La struttura del tetto è lignea con manto di copertura in coppi.
La facciata è barocca mentre la sistemazione dell'aula con volte a vela ribassate, così come la decorazione a strisce orizzontali è ottocentesca.
L'abside è la parte più antica. E' scandita esternamente da tre lesene di mattoni e coronata da un fregio ad archetti pensili laterizi poggianti su dentelli sagomati. All'interno, gli affreschi del catino absidale risalgono al tardo Quattrocento: al centro è raffigurato Cristo sostenuto da cherubini circondato da un arcobaleno, ai lati sono affrescati i simboli zoomorfi degli Evangelisti. Lungo l'imposta del catino si svolge un fregio affrescato con la teoria degli Apostoli che si interrompe ai lati in corrispondenza delle nicchie delle finestre. L'altare è in muratura intonacata; gli stucchi che adornano l'arco trionfale sono cinquecenteschi. All'imposta dell'arco due putti di gesso siedono su delle mensole a voluta.
La decorazione di gusto neoromanico che caratterizza le pareti dell'aula è riconducibile al pittore Giovanni Lamberti, originario di Cinaglio. Sempre al Lamberti sarebbe attribuibile la ridipintura anche di porzione della zona absidale.
Nella parete sud si apre la cappella laterale, sopraelevata di un gradino rispetto all'aula. La cappella è anteriore al 1665, anno in cui fu costruito il vano addossato dall'esterno. La cappella si raccorda all'aula principale tramite un arco a tutto sesto. All'interno della cappella troviamo un altare in stucco settecentesco.
A questa cappella risulta addossato un corpo di fabbrica accessibile dall'esterno destinato a cappella votiva denominata Cappella del Rosario, le cui pareti laterali interne risultano decorate con un finto parato a damasco e un effige della Sindone datata 1665.
Informazioni sullo stato della conservazione
Alla fine degli anni 70 l'edificio è stato oggetto di un pesante restauro che ha interessato la copertura, le murature perimetrali e la sistemazione esterna. I lavori sono stati eseguiti in seguito al crollo del campanile che insisteva sul lato sud, ancora visibile in una foto del 1966.
Attualmente l'edificio verte in discrete condizioni statiche. All'esterno, la muratura presenta lesioni di lieve entità, alcuni laterizi risultano corrosi e alcune porzioni di muratura presentano mancanza di malta nei giunti, soprattutto nella zona basamentale. Sulla parete est del corpo aggiunto è presente un cedimento dell'architrave della finestra in alto a destra. Le due cappelle laterali evidenziano alcuni problemi strutturali quali un lieve cedimento del voltino sovrastante la finestra e problemi di distacco delle murature che risultano slegate rispetto alla muratura dell'aula principale. La struttura lignea del tetto è in buono stato; il manto di copertura necessita di ripassatura con sostituzione dei soli listelli e coppi deteriorati.
L'interno della Chiesa si presenta invece fortemente danneggiato da vecchie infiltrazioni di acqua dal tetto. Gli affreschi interni risultano offuscati dalla presenza di sali e da sbracamenti dovuti alle infiltrazioni. La decorazione ottocentesca dell'aula principale presenta grandi lacune con perdita della pellicola pittorica e diverse macchie scure con alterazioni della tempera. Le lacune sono state in molti punti coperte da stuccature improprie di cemento o calce. La cappella laterale è la parte che ha subito maggiori danni da infiltrazione d'acqua; oltre ad ampie lacune e macchie è interessa da fenomeni di distacco dell'intonaco e degli stucchi.
Tra il 2000 e il 2002 è stato eseguito un intervento di restauro consistente in una campagna di indagini stratigrafiche e diagnostiche sulle pareti decorate degli interni, il restauro conservativo dei dipinti dell'abside e un intervento urgente di consolidamento di alcune porzioni di intonaci.
Il progetto attuale prevede due ambiti di intervento, uno che interessa la struttura muraria e la copertura e uno relativo agli affreschi e le decorazioni interne.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'edificio, un tempo di proprietà della Curia, è oggi di proprietà comunale. Attualmente l'edificio non è utilizzato, non è aperto al pubblico, e risulta visitabile solo su richiesta. L'intenzione è di inserire l'edificio nei vari itinerari e percorsi turistici paesaggistici e storico culturali già avviati sul territorio e gestiti da alcuni tour operator locali (percorsi sulle pievi romaniche, percorsi sull'architettura sacra). Le visite guidate si rivolgono da un lato ad un pubblico scolastico, dall'altro coinvolgono un bacino di utenza più ampio e possono essere completate da vari servizi offerti dai tour operator quali interpretariato, informazione e promozione presso i punti informativi e sui siti internet. Inoltre è intenzione dell'Amministrazione avviare iniziative musicali analoghe a quelle già realizzate da anni sul territorio e gestite da Associazione musicali astigiane, citiamo ad esempio l'iniziativa “Musica nelle Pievi” che si svolge nella vicina Montechiaro d'Asti presso la Chiesa di San Nazario e Celso. La splendida posizione panoramica e la cornice architettonica fanno della Chiesa di San Felice un luogo ideale per la realizzazione di concerti e mostre, come peraltro già avveniva in passato. Queste sono solo alcune delle iniziative in cui l'Amministrazione di Cinaglio crede fermamente e che verrebbero portate aventi a seguito del restauro dell'immobile.