DESCRIZIONE INTERVENTO
Due reperti iconici e due musei si incontrano nella mostra temporanea "FABULAE. Le situle raccontano i Veneti antichi".
Museo Civico di Montebelluna, Museo Nazionale Atestino a Este (PD) della Direzione Regionale Musei del Veneto, insieme alla Soprintendenza ABAP VE-MET hanno dato vita ad un progetto espositivo per la valorizzazione di due eccezionali reperti archeologici rinvenuti in città: due vasi in bronzo a forma di secchio (situle), messi in luce rispettivamente nel 2002 e nel 2012 nella necropoli preromana di Posmon a Montebelluna. Le due situle, riccamente decorate, rientrano tra gli esemplari più rappresentativi e più spettacolari della cultura materiale dei Veneti antichi, il popolo vissuto nell’Italia nord orientale tra il IX secolo a.C. e l’arrivo dei Romani. In dettaglio si tratta di vasi troncoconici in lamina di bronzo decorati a volte da rappresentazioni di animali fantastici o, ancora più di rado, da complesse scene che comprendono molti personaggi umani, impegnati in diverse attività, il cui significato non sempre è semplice da capire. Quel che è certo è che doveva trattarsi di oggetti estremamente preziosi per la loro complessità tecnica e significativi proprio per la loro capacità di “trasmettere immagini”. Gli esemplari più antichi di questa antica forma d’arte, datati alla fine del VII secolo a.C., sono stati rinvenuti ad Este (PD) già alla fine del XIX, ma in anni più recenti (2002 e 2012) sono stati rinvenuti i due esemplari figurati di Montebelluna (TV).
Un progetto espositivo articolato in due momenti
- Marzo 2024: al Museo Nazionale Atestino evento prequel della mostra "FABULAE" con la presentazione del restauro e della ricostruzione sperimentale della situla rinvenuta nel 2012.
- Novembre 2024: al Museo Civico di Montebelluna sarà inaugurata la mostra "FABULAE", in cui le due situle, per la prima volta riunite, saranno lo spunto per una narrazione sui Veneti antichi. Il racconto delle situle è uno strumento potente per avvicinare le persone al patrimonio culturale e un’equipe multidisciplinare, guidata dalle chiavi di lettura fornite dagli archeologi, fornirà innovative soluzioni immersive e multimediali per trasformare in emozioni le numerose informazioni ottenute dallo studio della necropoli. Infatti l’analisi e lo studio dettagliato dei coevi tumuli funerari permettono di far luce su diversi aspetti materiali e sociali della popolazione di Montebelluna preromana: la varietà dei corredi, gli indicatori di status, i rituali, le modalità di aggregazione delle sepolture e le scelte topografiche all’interno dei tumuli rivelano una società già articolata e differenziata, che si autorappresentava attraverso precisi linguaggi funerari e rituali codificati.
Sono previsti anche la redazione del catalogo della mostra e l'organizzazione di un convegno.