Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il Torrazzo di Bagnolo in Piano è l’unica testimonianza sopravvissuta dell’antico castello di origine medievale, del quale costituiva la torre d’angolo di nord-est.
Il Castello figura già documentato fin dal 946 e si sviluppa su una vasta area quadrangolare, comprendendo al suo interno il Torrazzo, la Rocca e le Scuderie, ma a seguito di un incendio nel XII secolo viene quasi completamente distrutto.
È sotto la dinastia dei Gonzaga che nel 1354 il Castello ritrova un nuovo splendore attraverso la sua riedificazione con materiale recuperato da altre rovine.
Alla fine del ‘600 il Torrazzo viene trasformato da torre difensiva in torre campanaria, mediante una sopraelevazione con la costruzione di un alto tamburo ottagonale sul quale si innesta la cupola, anch’essa ottagonale, conclusa da una finta lanterna e il collocamento del grande orologio.
L’opera, per il disegno architettonico ridotto all’essenziale e per il contenuto gioco chiaroscurale del paramento murario, ha caratteristiche più vicine alle reminiscenze cinquecentesche che non alle presenze, seppur sporadiche, del periodo barocco.
Con la guerra di Successione Spagnola il Castello viene nuovamente distrutto. Nel 1702, infatti, le truppe francesi saccheggiano il borgo e distruggono la rocca appiccando un incendio, nel quale viene danneggia anche la torre dell’orologio.
Successivamente nel 1728 termina la dinastia dei Gonzaga e il feudo passa prima nelle mani di Carlo IV e poi al duca Rinaldo d’Este.
Il Torrazzo diventa nuovamente testimone della storia durante la seconda guerra mondiale, quando, il 14 febbraio 1945, vennero fucilati ai suoi piedi dieci membri della resistenza.
Informazioni sullo stato della conservazione
A partire dal 1985 è iniziato un processo di interventi di restauro e consolidamento strutturale, resosi necessari per i danni causati da un fulmine e dagli eventi sismici del 1996 e 2000, che ne scongiurano il crollo. In particolare nel 1985 si interviene principalmente sui paramenti murari esterni, attraverso l’asportazione dell’intonaco nella costruzione medievale del Torrazzo e il ripristino del mattone faccia a vista, decisione suggerita dalla generale consuetudine dell’architettura fortificata medievale reggiana di alzare muri privi di intonaco.
Ad oggi le superfici dei prospetti del complesso monumentale del Torrazzo si presentano molto deteriorate soprattutto per l’azione degli agenti atmosferici e delle acque meteoriche, fenomeno particolarmente accentuato sul tamburo e sulla cupola. La cupola e la lanterna in mattoni inoltre, presentano lesioni e numerosi elementi di degrado che hanno causato un deterioramento e distacco dei laterizi, nonché la presenza di sali, muffe, licheni, macchie e strati di sporcizia.
Sono inoltre affiorate sul fusto della torre con superficie in laterizio, evidenti discromie tra le malte del paramento murario e quelle risalenti all’ultimo intervento di consolidamento.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Gli spazi non sono attualmente fruibili al pubblico.