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Attività principali dell'istituzione

Il MANN è tra i più antichi e importanti Musei al mondo per ricchezza e unicità del suo patrimonio; espone oggetti di valore esemplare in varie sezioni tematiche e conserva centinaia di migliaia di reperti databili dall’età preistorica alla tarda antichità.

La formazione delle collezioni s'intreccia con le vicende della famiglia dei Borbone cui si devono i due nuclei fondanti del Museo: la collezione Farnese e le collezioni vesuviane (mosaici, affreschi, oggetti della vita quotidiana e preziosi), frutto delle prime esplorazioni archeologiche promosse da Carlo III a partire dal 1738 a Ercolano e dal 1748 a Pompei e proseguite da Ferdinando IV.

Inaugurato nel 1816 come Real Museo Borbonico e divenuto Nazionale nel 1860, il Museo ha costituito un punto di riferimento per la tutela archeologica dell'talia Meridionale, acquisendo materiali provenienti da scavi e collezioni private, e a partire dagli anni 2000, ha inserito tra le proprie collezioni anche specifiche sezioni rierite al territorio cittadino.

Il MANN sta investendo su attività scientifiche di riallestimento delle collezioni, sul consolidamento di collaborazioni con i più grandi musei internazionali e sui servizi interni: recupero dei due giardini storici; prossima inaugurazione dei nuovi spazi del laboratorio di restauro ed entro l'estate 2017 la nuova caffetteria.

Il Museo intende aprirsi alla città, in particolare ai quartieri limitrofi tra cui la Sanità, sia attraverso l'organizzazione di eventi sia proponenosi come polo per la formazione, anche attraverso la realizzazione di un laboratorio permanente per i bambini, che ospiterà attività di didattica innovativa nel segno dell'archeologia come riscoperta dei valori identitari e del senso di appartenenza civica. Una particolare attenzione sarà posta nei confonrti del pubblico in età scolare proveniente da contesti di disagio socio-economico e con disabilità.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 6.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto mira a valorizzare i rapporti tra la città e il mare, mettendo in evidenza il ruolo dell'acqua come mezzo di sostentamento, veicolo di commerci, elemento vitale.

L'intervento si concretizza nella realizzazione di una serie di pannelli didattici, posizionati all'interno della Stazione Marittima di Napoli, che riproducono opere del MANN legate all'acqua, dai mosaici pompeiani con pesci, al mosaico tardoantico da Minturno con natura morta con pesci.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 8.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La mostra è uno studio sul paesaggio del Vesuvio dopo gli incendi del 2017, incentrata su più livelli di significato.

La ricerca di Maurizio Esposito parte da un legame profondo con il territorio e si concentra nella trasfigurazione di ciò che resta del disastro ambientale. È così che luoghi di morte, attraverso la luce, i colori, la composizione, tornano ad avere vita.

Al piano personale e intimo dell’artista, si affianca il piano ambientale e sociale, dal momento che gli incendi sono di natura dolosa. La mostra è dunque un motivo di riflessione sulle tematiche ambientali, e sul legame con la natura e con il territorio.

L’allestimento consiste in fotografie di grande formato 100x71 cm stampate su carta museale (Hahnemuhle photo rag con stampa Glicée e pannellate su d-bond, colori garantiti 100 anni e certificato di originalità da parte della casa produttrice).

L’allestimento, grazie alla collaborazione con il Museo e con la curatrice Chiara Pirozzi, mira a far dialogare il progetto artistico con gli spazi offerti e là dove possibile, con le opere presenti.

L'intervento beneficia del residuo dell'intervento "Archeologia da spiaggia. Mostra di Maurizio Finotto", pari a euro 3652,00.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 37.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

In collaborazione con la Nuova Orchestra Scarlatti, l'artista Antonella D'Agostino propone un concerto di omaggio al Maestro Roberto De Simone. Per lo spettacolo, il Maestro Federico Odling intende comporre 15 brani, da eseguire in uno spazio simbolo del Museo Acheologico Nazionale di Napoli per creare un evento che non sia una mera celebrazione del Maestro de Simone, ma soprattutto uno spaccato sulla tradizione musicale partenopea ormai nota a livello internazionale. Il MANN, che da tempo inserisce concerti e spettacoli teatrali nella propria programmazione culturale, promuove un evento culturale che, nelle sale della Collezione Farnese, possa essere un omaggio all'identità della tradizione sonora partenopea. 

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Procedure di Gara

IMPORTO 30.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il Salone della Meridiana, in passato denominato come Gran Salone, si trova al primo piano del Museo, alla fine della rampa centrale dello scalone monumentale. Si tratta di un enorme salone seicentesco, di forma rettangolare (m 54 x 20; h. m 27), illuminato da porte-finestre, provviste di balconi, che si aprono lungo tre pareti: quelle dei lati lunghi si affacciano sui cortili interni, quelle della parete sud, speculare rispetto all'ingresso della sala, in corrispondenza dell'ingresso principale del Museo.

Nel corso dei lavori di ristrutturazione dell'edificio progettati dall'architetto Pompeo Schiantarelli, nel 1790 l'astronomo di corte, Giuseppe Caselli, propose che la nascente istituzione culturale fosse dotata anche di un osservatorio astronomico. La posizione del Museo all'interno del centro cittadino, ad altitudine inadatta all'osservazione dell'eclittica, rese inefficace il progetto di osservatorio, trasferito sulla collina di Capodimonte: la meridiana posta nell'angolo nord-occidentale del Salone ne rappresenta l'unico elemento realizzato.

Il bene monumentale necessita di un intervento di restauro e risanamento conservativo. In alcuni settori della meridiana, infatti, sono stati rilevati uno slittamento delle lastre di marmo, che ha coinvolto anche il listello di ottone che la delimita, e fenomeni di degrado della superficie marmorea. I vetri di protezione degli acquerelli con i segni zodiacali risultano crepati o opacizzati a causa, probabilmente, dell’umidità presente all’interno. Si rilevano inoltre le tracce di altri, precedenti, restauri. Sulle cornici e sulle lettere in ottone sono presenti fenomeni di alterazione cromatica dovuta al passaggio del tempo, che ne ha alterato il colore e la lucentezza. Per quanto riguarda gli acquerelli, si rileva, caso per caso, una condizione di sbiadimento dei colori e/o presenza di macchie, che richiede un preventivo restauro, sia solo anche per pulitura, affinché non si intacchi la patina storica.

Gli interventi ipotizzati per la risoluzione dei problemi di degrado partono dalla volontà di non alterare la patina del tempo e, di conseguenza, l'aspetto tradizionalmente attribuito al manufatto. Per questo motivo si è ipotizzato di effettuare una pulitura dei marmi, al fine di rimuovere i depositi superficiali, cui seguirà lucidatura e protezione finale a base di cera. Per i depositi superficiali sull'ottone si procederà alla pulitura con procedimento meccanico e chimico. Per gli acquerelli, dopo l'analisi diagnostica del supporto, si procederà al restauro della carta tramite disinfezione, consolidamento, pulitura meccanica, fissaggio, reintegro delle superfici pittoriche. Gli ovali dei segni zodiacali saranno protetti con dei vetri antivandalismo. Al termine dell'intervento di restauro, a protezione della meridiana a pavimento è prevista la realizzazione di un sistema di sicurezza, tramite dissuasori, che ne impedisca il calpestamento.


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Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 50.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico è un festival tra i più peculiari e riconoscibili nel panorama italiano. Come già il titolo suggerisce, la rassegna vuole far dialogare l’antichità classica con i temi più importanti e urgenti del nostro tempo, provando anche a creare insoliti accostamenti tra diversi linguaggi (archeologia, filosofia, teatro, cinema, musica, poesia, economia, storia, architettura, romanzo, arte moderna e contemporanea...). Il concetto è in effetti unitario, ma molteplici sono le articolazioni.

La quarta edizione di Fuoriclassico – al Mann dal 30 settembre al 2 ottobre prossimi – sarà dedicata a La natura e l’artificio. Si affronterà il tema partendo dalle sue matrici classiche (le nozioni di physis e di techne e il loro problematico rapporto) ma sulla base di sollecitazioni ben radicate nel presente (basti pensare agli effetti evidenti dei cambiamenti climatici). I protagonisti del festival –ciascuno con differenti angoli visuali – risponderanno ad alcune domande fondamentali: qual è il prezzo che l’uomo paga per la tracotanza (hybris) che ha nei confronti della natura, della quale lui stesso, stoltamente, non si sente parte? Come le nostre ansie, e i nostri (giustificati) sensi di colpa, alimentano l’immaginario collettivo? I classici possono insegnarci qualcosa, indicarci delle strade, per fronteggiare la catastrofe?

Come sempre il festival dialogo col mondo della scuola. L’edizione 2022 ne prevede il coinvolgimento organico. Una sezione sarà dedicata ai più piccoli (con un percorso sul mito classico in relazione al tema del festival).


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Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 82.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

La mostra affronta i temi della sostenibilità ambientale: l'originale percorso di arte contemporanea, che l'artista Maurizio Finotto firma, applica  la metodologia di presentazione dei reperti archeologici alla scoperta della plastica a mare.

L'allestimento, che rispecchia la sensibilità del nostro Museo nel promuovere atteggiamenti rispettosi dell'ambiente, presenterà: a) diorami, in cui verranno riproposti artificialmente gli habitat dei singoli oggetti di plastica dopo la risacca del mare; b) accostamenti con i manufatti archeologici, in particolare etruschi; c) videoinstallazioni; d) parallelismi tra le iscrizioni epigrafiche e quanto rimane scritto sugli oggetti di plastica.

L'allestimento includerà una sezione multimediale, che combinerà taglio didattico e rappresentazione artistica. Previsti approfondimenti sul concetto storico di sostenibilità e sul legame tra il design degli antichi reperti e quello degli oggetti di uso quotidiano nel nostro presente. L'artista riflette anche sul tema dello scarto, che spesso racchiude una storia da non dimenticare e decodificare con pazienza e amore.

DESTINAZIONE EROGAZIONI RESIDUE

L'erogazione residua di euro 2468,40 sarà destinata all'intervento "Vesuvio, 11 luglio 2017, mostra fotografica di Maurizio Esposito"


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Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 71.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento mira a "ridare vita" alle fontane del Museo Archeologico Nazionale di Napoli- MANN. Nel 2016, a seguito del restyling dei giardini, si è consolidato il progetto di recuperare e rimettere in funzione le fontane così che il suono dell'acqua possa accompagnare il percorso dei visitatori.

I lavori si concentreranno sulle fontane dei nostri Giardini, adottando un criterio di intervento che contempli, tra le diverse attività: a) pulitura dei monumenti, dei bacini e delle tubazioni; b) eventuale sostituzione delle tubazioni; c) collegamento di tubazioni ed ugelli per il passaggio dell'acqua; d) impermeabilizzazione delle fessure; e) verniciatura della vasca seminterrata con pittura ad acqua; f) creazione di un sistema di riciclo dell'acqua; g) fissaggio delle componenti archeologiche della fontana le une con le altre.

Interessante sottolineare che le fontane sono state tutte realizzate con componenti provenienti da reperti archeologici dalle città vesuviane; tali componenti sono state riadattate grazie alla commistione con materiali moderni: il restauro e la riattivazione, dunque, presentano un profondo valore storico, simbolico e culturale. 

Presupposto dell'intervento è la valorizzazione dei Giardini storici del Museo, intesi come parte integrante del percorso di visita alle collezioni e "cuore verde" del MANN: le attività rientrano nella poltica culturale dell'Istituto che, con intende, entro il prossimo triennio, sviluppare e promuovere una politica sempre più green. 


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Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 40.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento "Eroe/Heros" è finalizzato alla realizzazione di una scultura a tutto tondo con base in pietra, da inserire nella collezione permanente del Museo Archeologico Nazionale di Napoli- MANN.

Propone e firma il progetto creativo l'artista Christian Leperino, pittore e scultore, da tempo impegnato nella ricerca sul paesaggio urbano e sulla memoria dei luoghi; caratteristica delle opere di Leperino è l'alternanza tra modellato e calco dal vero, indicando tracce di un corpo vivente e di un frammento d'arte del passato.

La proposta di installazione della scultura intende approfondire la complessità del personaggio dell'eroe, partendo dalla disposizione della figura: nel trionfante dispiegarsi della grande ala si intravede il riflesso antico delle Nikai, mentre il braccio sinistro, levato in alto in gesto di liberazione, è stretto da corde di schiavo. Nell'ossimoro, si può cogliere la simbologia del ruolo di capitano, diviso tra l'onere della propria condizione di primus e l'onore della eventuale vittoria.

Nel volto del personaggio, l'artista intende riecheggiare il campione sportivo che, moderno eroe, appare seminascosto dall'elmo con l'espressione inquieta del Perseo vincitore di Cellini.

La scultura potrà divenire simbolo della politica di valorizzazione del MANN, tra antico e contemporaneo: l'opera diverrà  trait d'union tra la grande mostra "Gladiatori" ed il patrimonio della statuaria classica del Museo; per la sua creazione, volutamente, Leperino si ispira alla celebre iconografia dei Tirannicidi.


NOTE Intervento archiviato


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Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 100.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

"Thalassa. Meraviglie sommerse dal Mediterraneo" (5 dicembre 2019/9 marzo 2020) racconta il Mare nostrum attraverso circa 400 reperti provenienti da prestigiose istituzioni italiane e straniere (tra queste: Museo Archeologico di Atene, Parco Archeologico di Ercolano, Parco Archeologico di Paestum, Parco Archeologico dei Campi Flegrei, Museo Archeologico di Reggio Calabria, Museo Salinas di Palermo, Museo Bernabò Brea di Lipari, Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, Polo Museale della Sardegna).

Il progetto espositivo è nato nel più ampio framework di collaborazione con l'Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana delle Regione Siciliana, con lo scopo di valorizzare la disciplina dell'archeologia subacquea, dalle prime scoperte sino alle più recenti conquiste tecnologiche: questa rete di ricerca è stata resa possibile dall'impegno del prof. Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, scomparso tragicamente nella sciagura aerea di marzo 2019.

"Teichos. Servizi e Tecnologie per l'Archeologia", ancora, ha promosso l'esposizione, che è stata realizzata anche in sinergia con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei.

"Thalassa" ha ottenuto il patronicio morale del Ministero dell'Ambiente, della Regione Campania, del Comune di Napoli e dell'Autorità Portuale di Napoli.

La mostra non ha un taglio specialistico, ma rappresenta il mare come risorsa dalle diverse accezioni, ricordandone la valenza ambientale, economica, culturale e simbolica, dall'età prototostorica a quella romana. Differenti le sezioni in cui si articola il percorso di visita: tesori sommersi; nascita dell'archeologia subacquea; navigazione ed esplorazione; mito; vita di bordo; commerci; mare e risorse; mare e otium; acque profonde: l'ultima sfida tecnologica.

In mostra, presente anche un interessante focus sui ritrovamenti archeologici delle navi romane, scoperte durante gli scavi di Piazza Municipio a Napoli.

Peculiarità dell'esposizione è l'allestimento di un ricco apparato multimediale (ologrammi, installazioni e mappe interattive, videomapping stratificato), che accompagnerà il visitatore in un'esperienza immersiva di grande suggestione.

La mostra mira così a diffondere, anche dal punto di vista didattico, la cultura del mare, in termini di sostenibilità, accoglienza ed integrazione.

In tal senso, è stata attivata una rete di comunicazione integrata tra il MANN ed i musei che custodiscono reperti inamoibili ed identitari provenienti dal Mediterraneo: durante il periodo di programmazione di "Thalassa", i simboli della mostra saranno condivisi dagli istituti culturali coinvolti nel progetto.

 


NOTE Intervento archiviato


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Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO Non definito (Sostegno generico)

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Goethe ne parlava come "l'alfa e l'omega di tutte le raccolte dell'antichità" ed era conservata nella stanza decima dell'Herculanense Museum: in uno spazio magico, al cui centro vi era la celebre statua del "Satiro Ebbro", proveniente dalla Villa dei Papiri, la Collezione dei Commestibili rientrava, insieme a quella dei tessuti, nel cosiddetto Gabinetto dei Preziosi.

Molteplici le vicissitudini che hanno coinvolto la collezione, dal cuore del Settecento sino ai girni nostri: trasferiti nell'odierno Museo Archeologico di Napoli nel primo decennio del XIX secolo, i reperti dei Commestibili hanno conosciuto diverse soluzioni di allestimento, sino alla chiusura, per lavori di restauro (1989) della Sala del Plastico di Pompei, ultima sede ad aver ospitato queste particolari testimonianze della vita quotidiana nell'antichità.

Nell'ambito del progetto "Alla scoperta dei tesori del MANN", sarà inaugurata la mostra "Res Rustica. Archeologia, botanica e cibo nel 79 d.C.", in programma sino al 18 febbraio 2019: l'esposizione, realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell'ateneo federiciano, non soltanto sarà un rigoroso racconto di archeobotanica, ma sarà un'occasione per assemblare nuovamente la Collezione dei Commestibili , nell'attesa di un restyling complessivo , insieme ai tessuti, nella proposta espositiva permanente del Museo.    


NOTE Intervento archiviato


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Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 30.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto si è posto l’obiettivo di individuare, attraverso gli strumenti della geometria proiettiva e descrittiva, una metodologia capace di costituire un dialogo tra diversi campi del sapere (restauro, geometria, nuove tecnologie, storia dell’architettura, gnomonica e astronomia), con la finalità principale di creare una mostra, intitolata "Le ore del sole" (in programma dal 21 settembre 2018 a gennaio 2019), valorizzando gli orologi solari custoditi al MANN, alcuni sconosciuti al largo pubblico, altri addirittura assenti nella catalogazioni finora pubblicate dagli studiosi di archeologia e gnomonica. La ricerca è stata incentrata sugli antichi orologi solari di epoca romana,  provenienti dagli scavi di Pompei ed oggi parte del patrimonio museale.

Lo studio degli stessi è stato accompagnato da: 1) un approfondito rilievo attraverso moderne tecnologie di fotogrammetria digitale; 2) un’analisi del funzionamento gnomonico mediante l’uso della modellazione solida; 3) una fase di restauro virtuale con la conseguente realizzazione di stampe 3d degli orologi, con gnomone riposizionato; 3) uno step finale di divulgazione scientifica, che testasse la capacita degli attuali strumenti dell’ITC di comunicare e valorizzare una disciplina antica ed ormai legata indissolubilmente al passato.

Tutti i dati acquisiti durante le fasi di analisi storica, rilievo e ricostruzione digitale sono stati inseriti in uno storytelling destinato ad una rete diffusa di utenti, non necessariamente specializzati, che possano ripensare alla gnomonica come ad un aspetto della vita quotidiana dei popoli antichi. Per arricchire la percezione del visitatore si è proposto un allestimento basato sull’installazione di pannelli con l'applicazione della Realtà Aumentata, grazie alla quale i dati virtuali si sovrappongono e si integrano allo spazio fisico reale. Riprendendo un marker con uno smartphone, il visitatore vedrà sovrapporsi alla scena inquadrata la ricostruzione digitale di ciascun orologio che ne permette una più intuitiva sperimentazione grazie alla tridimensionalità, mediante opportuni movimenti della fotocamera digitale. Il disegno originario resta visibile come traccia sottostante al modello digitale sovrapposto, che fornisce contenuti aggiuntivi grazie alla sua stessa tridimensionalità.

 


NOTE Intervento archiviato


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Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 15.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

MANNforKIDS è un laboratorio innovativo di didattica museale rivolto ai bambini del territorio, italiani e stranieri, e ai giovani e giovanissimi visitatori italiani e internazionali del Museo. Il nuovo laboratorio didattico MANNforKIDS è l'esito di un percorso ventennale d'impegno del Museo per l'educazione dei giovani, compiuto attraverso la realizzazione di progetti d'inclusione interculturale, archeologia sperimentale, tirocinio E progetti specifici con pubblici c.d speciali (es: non vedenti ed ipovedenti, e non udenti). Il nuovo laboratorio s'inserisce nel quadro delle linee guida del Piano Strategico del MANN, che intende arricchire e modernizzare la sua offerta educativa e affermare il ruolo del Museo come punto cardinale della educazione dei giovani del territorio. Attraverso il laboratorio MANNforKIDS s'intende rinsaldare il rapporto tra il Museo e la comunità locale, attraverso il coinvolgimento dei piccoli del territorio, valorizzando storia ed identità della città; offrire alle famiglie, alle scuole ed ai ragazzi un punto di socializzazione e di apprendimento attraverso metodi di ludo-didattica e di educazione interculturale attraverso la sperimentazione degli audiovisivi e dei giochi interattivi; allineare i servizi del Museo agli standard qualitativi dei musei internazionali fornendo ai piccoli e giovani turisti un’offerta culturale che affianchi quelle tradizionali.


NOTE Intervento archiviato