Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
L'opera venne eseguita intorno al 1650 per la chiesa del convento dei Carmelitani in rue Saint Jacques a Parigi. Nel 1792 il Convito fu trasferito al Petit Augustins e destinato l'anno successivo al Museo centrale delle Arti. Stimato 30.000 franchi nel 1810, venne inviato nel 1815 dal governo francese a Venezia in cambio delle Nozze di Cana di Paolo Veronese, che avrebbe dovuto essere restituito insieme alle opere d'arte sottratte da Napoleone e che invece fu trattenuto al Louvre.
L'episodio raffigurato è narrato dall'evangelista Luca (7, 30-50). Un fariseo, Simone, invita Gesù a mangiare da lui. Gesù entra nella sua casa e si mette a tavola. Ed ecco che una donna, una peccatrice di quella città, giunge con un vasetto di olio profumato e comincia a bagnare i suoi piedi di lagrime, asciugandoli coi capelli e cospargendoli di profumo. Gesù, dopo aver tacitato lo scandalizzato stupore dell'ospite con una parabola si rivolge alla donna dicendole "ti sono perdonati i tuoi peccato, la tua fede ti ha salvata: va in pace".
Il pittore, pur attenendosi fedelmente al testo evangelico, denuncia un attenzione descrittiva filologica: i dettagli sono infatti minuziosamente studiati. I convitati sono sdraiati intorno a una tavola quadrata, le loro acconciature sono tipicamente ebraiche.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il dipinto di grandi di dimensioni (cm 385 x 316) è stato foderato nel 1962 durante l’ultimo intervento di restauro. All’osservazione diretta il dipinto non presenta deformazioni evidenti del supporto, rilassamenti o trazioni degenerative, ma è diffusamente interessato da piccoli distacchi della fodera dalla tela originale nei margini, lungo tutto il perimetro.
La causa è molto probabilmente attribuibile alle passate operazioni di smontaggio e rimontaggio del dipinto dal telaio ligneo. Si notano inoltre localizzati distacchi verticali dovuti alle precedenti operazioni di arrotolamento e movimentazione.
La superficie pittorica del dipinto è stata accuratamente osservata mediante lenti d’ingrandimento e sottoposta a due micro-test di pulitura che hanno consentito di accertare la natura della verniciatura, la resistenza dei ritocchi ed il sottostante stato di conservazione del colore originale.
INTERVENTO DI RESTAURO PROPOSTO
Lo stato conservativo dell’opera e i risultati dei test di pulitura eseguiti evidenziano la necessità di un intervento di manutenzione ordinaria dei supporti (micro-aspirazione e disinfezione del tergo, trattamento antitarlo del telaio, verifica del tensionamento) accompagnato da un meticoloso intervento di consolidamento e riadesione delle tele e la realizzazione di nuove fasce perimetrali.
Per quanto riguarda la superficie pittorica si rende necessario un accurato lavoro di restituzione “estetica” da realizzare mediante: l’assottigliamento reiterato e la rimozione delle vernici inbrunite e dei ritocchi alterati, l’esecuzione di micro stuccature, la reintegrazione pittorica. L'intervento di ritocco sarà finalizzato al recupero dell'unità formale dell'immagine e ad una lettura corretta dei piani spaziali originali. Particolare attenzione sarà posta nella scelta metodologica di “costruzione stratigrafica” a più passaggi con lacche, delle reintegrazioni cromatiche nelle aree scure e profonde.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'opera è attualmente conservata nei depositi delle Gallerie dell'Accademia. Sarà esposta al pubblico a seguito dell'intervento di restauro e all'allestimento dei due saloni Selva-Lazzari al piano, con l'inserimento nel percorso ordinario del museo che segue i seguenti orari:
Lunedì 8.15-14
Martedì-domenica 8.15-19