Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Le prime attestazioni documentarie relative al Castello di Roddi risalgono all'anno '929, l'ipotetico primo nucleo con la torre cilindrica risale a metà del XIII secolo. Successivamente i proprietari del Castello sono stati individuati nella famiglie dei consignori di Neive e dei Bossavino a partire da inizio '400. Il frazionamento condominiale viene meno per la prima volta con la vendita dell'edificio a uno dei rami della famiglia Falletti che ne detiene la proprietà per una ventina di anni. Intorno al 1524 il maniero passa sotto la signoria dei Pico della Mirandola a cui rimane fino alla fine del 1500 periodo durante il quale, per via femminile , la signoria di Roddi, attraverso il matrimonio di Eleonora Pico con Ascanio Andreasi, passa ai Tizzoni Desana fino ai decenni centrali del seicento (Costanza Maria sposa un Tizzoni) per arrivare ai Dalla Chiesa di Cinzano, signori di Roddi dal matrimonio di Francesco Filippo con Maria Camilla Tizzoni nel 1676, fino alla vendita nell'anno 1836 a Carlo Alberto di Savoia, pertanto anche il Castello di Roddi è stata una residenza sabauda. Nell'anno 1858 Vittorio Emanuele II cede il Castello al Regio Economato Apostolico che rimane a tale ente fino all'acquisto nell'anno 2001 da parte del Comune di Roddi. Dal punto di vista artistico si segnalano particolari solai lignei mensolati, dipinti con i colori rosso, bianco e nero paragonabili a quelli del Ghetto di Chieri, in parte restaurati, ambienti con intonaci dipinti come lo stemma attribuito alla famiglia Della Chiesa che spicca nel salone di rappresentanza e aree devozionali in cui troviamo affreschi a tema religioso. E' stato, inoltre, concluso il restauro del camino posto al secondo piano fuori terra dell'edificio che ha fatto emergere con chiarezza la sua policromia e le decorazioni intorno alle aperture finestrate. Continuano le indagini stratigrafiche preliminari in cui sono già emersi vari stemmi relativi a differenti casate e forme raffiguranti cavalli. Il Castello è stato acquistato nell'anno 2001 dal Comune Di Roddi per Euro 285.084,20 che ha provveduto nell'anno 2003 ad eseguire lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza dello stesso con una spesa di Euro 116.650,00. I lavori sono proseguiti nel 2005 con un pronto intervento alla pertinenza del maniero spendendo Euro 474.000,00. Nell'anno 2008 si inizia con il primo lotto la fase di restauro e recupero per una somma di 789.000,00 Euro proseguendo nell'anno 2010 al recupero del terzo lotto che permette di rendere funzionale e fruibile la scuola di cucina allestita nella pertinenza del castello con la fornitura dell'attrezzatura necessaria e dell'arredo. Essa è dedicata ai turisti ed all'utilizzo del tartufo nero e tartufo bianco e dei prodotti del territorio.
Informazioni sullo stato della conservazione
Per completare in modo definitivo il recupero ed il restauro del Castello di Roddi e Corte antistante è già disponibile un progetto preliminare approvato dalla sovraintendenza, ma ancora da finanziare: si prevede una spesa complessiva di 3.400.000, 00 Euro. Questo intervento si rende necessario affinchè il maniero possa essere fruibile in tutti i suoi spazi partendo dal blocco cinquecentesco nel quale sono comprese le cucine con il loro raro esempio architettonico di volta a crociera. Il recupero totale avverrà in modo conservativo, tutti gli interventi di restauro previsti si propongono di conservare, proteggere e rendere leggibile l'opera nella sua integrità e nell'eccezionalità del contesto storico - artistico, come sottolineato già nel 1885 dal grande architetto Alfredo d' Andrade, con l'utilizzo di metodologie aggiornate per permettere che il Castello rimanga museo di sè stesso e che le destinazioni d'uso si adattino completamente agli spazi esistenti.Per quanto riguarda le destinazioni d'uso esse saranno totalmente rivolte al Tartufo a partire dalla ricerca alla commercializzazione come già menzionato nelle delibere n. 9 del 2009 del Consiglio comunale di Roddi e nella delibera dell'Unione dei Comuni n. 7 del 2009 dove si attesta che nel 'Castello del Tartufo' saranno concentrate in un'unica sede tutte le attività inerenti ad esso, dalla memoria alla tradizione, dagli aspetti scientifici a quelli promozionali ed enogastronimici . Il Castello di Roddi è situato in una zona tartufigena per eccellenza, ricerche storiche confermano come in Roddi fin dal 1784 fosse pratica in abbondanza la ricerca del Tartufo. Tale circcostanza è confermata in un documento inedito presente nell'archivio di Sato di Torino. Il maniero, inoltre, è prospicente all'Università dei cani da tartufo fondata nel 1880 dalla famiglia Monchiero che la gestisce a tutt'oggi.Sempre in prossimità di esso si trova il Borgo del tartufo allestito con le figure che rappresentano il mondo dei trifulau e la sua tartufaia didattica di proprietà comunale.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il Castello è aperto al pubblico nei mesi di Maggio, Giugno, Settembre, Ottobre, Novembre con il seguente orario: Sabato 15.00 -18.00 , Domenica e festivi 10.30-12.30/ 14.00-18.00. nei mesi di Luglio ed Agosto con il seguente orario: Domenica e festivi 10.30 - 12.30 /14.00 - 18.00. Nel medesimo orario si potrà visitare il Museo Giacomo Morra Re del tartufo che ha permesso alla città di Alba ed al territorio di essere conosciuto in tutto il modo grazie ai suoi contatti con personaggi famosi come John Fitzgerald Kennedy, Nikita Kruscev e Marilyn Monroe , solo per citarne alcuni, ai quali omaggiava i migliori esemplari di tartufo della stagione. Il Borgo del Tartufo e la tartufaia didattica arredata con pannelli informativi inerenti al mondo del tartufo sono sempre visitabili. E' possibile prenotare dimostrazioni di ricerche nella tartufaia didattica.
Nella pertinenza del Castello è inoltre presente la scuola di cucina, già citata, individuata come Centro Nazionale per la cucina di Eccellenza, luogo in cui il team Italia degli chef stellati potrà preparsi al meglio per le selezioni europee del concorso biennale, Bocuse d'Or, evento rivoluzionario nell'ambito gastronomico , equiparato al modello dei grandi eventi sportivi, con la partecipazione di ventiquattro chef da altrettante nazioni che si confrontano in una spettacolare sfida culinaria che si tiene negli anni dispari a Lione e le cui finali si terrano a Torino nel 2018.