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Attività principali dell'istituzione

I Civici Musei sono costituiti dai Musei del Castello, Casa Cavazzini, il Museo Etnografico del Friuli, le Gallerie del Progetto di Palazzo Morpurgo e il Museo friulano di Storia Naturale.

I Musei del Castello, a loro volta, si dividono in: Galleria di Arte Antica, che ospita la pittura friulano-veneta dal Trecento alla metà dell'Ottocento; Galleria dei Disegni e delle Stampe, che comprende anche opere di artisti di rilievo nazionale, come i disegni di Federico Barocci, Giambattista Tiepolo e incisioni di Albrecht Dürer e un'acquaforte di Rembrandt; Museo Friulano della Fotografia; Museo Archeologico, con reperti di fine Ottocento e gli inizi del Novecento; Museo del Risorgimento con riferimenti alla Storia locale.

Casa Cavazzini, il cui edificio è stato ristrutturato da Gae Aulenti, ospita le collezioni di arte moderna e contemporanea

Le Gallerie del Progetto a palazzo Valvason Morpurgo sono sede di esposizioni temporanee a tema.

Il Museo Etnografico del Friuli, presso Palazzo Giacomelli, è allestito secondo un articolato e innovativo percorso museografico.

Il Museo Friulano di Storia Naturale conserva importanti collezioni naturalistiche con oltre un milione di reperti.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Procedure di Gara

IMPORTO 19.873,80 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il presente progetto di restauro si propone la messa in sicurezza e conservazione di una serie di beni artistici di ambito liturgico e devozionale privato datati ai secoli XVII-XVIII e realizzati in botteghe di area veneto-friulana, appartenenti al Lascito Ciceri e al Fondo Perusini. La cospicua collezione Ciceri è frutto di oltre 50 anni di instancabile lavoro di ricerca condotto in diverse località della regione dai due coniugi Luigi e Andreina: quando morirono (lui nel 1981 e lei nel 2000), legarono le loro collezioni alle maggiori istituzioni museali regionali. Perciò a ragione si può affermare che, insieme ai beni della collezione di Gaetano Perusini, il quale molto si adoperò insieme a Lea D’Orlandi per il completamento delle raccolte etnografiche dei Civici Musei di Udine e per l’apertura nel 1963 del pristino Museo Friulano delle Arti e Tradizioni Popolari sito a Palazzo Maniago, essa rappresenta il nucleo fondante del Museo Etnografico cittadino, in cui un posto di assoluta preminenza è occupato dall’interessantissima e, in parte inedita, raccolta di sculture lignee, suppellettili, dipinti e arredi sacri. Si tratta di quattordici opere lignee scolpite e intagliate in parte policrome e/o dorate, di cui tre realizzate in coppia, alcune con decori realizzati in metallo o in tessuto. Tutte le opere rappresentano immagini sacre e suppellettili di uso liturgico di varie epoche (dal secolo XVII al XVIII) e riferibili ad artisti ignoti di area friulana o zone limitrofe, costituendo un interessante e variegato contributo all'arricchimento della storia artistica locale. Nello specifico si tratta di n. 4 sculture di Madonne (di cui una con padiglione), n. 6 reliquiari, di cui quattro costituiti da due coppie, n. 2 angeli cerofori, n. 1 croce con basamento, n. 1 paggio moro. Il loro esatto contesto di provenienza è ignoto, come del resto è ignota l’origine della stragrande maggioranza dei beni della raccolta Ciceri, dacché i due coniugi non fecero mai un censimento della loro collezione. E’ noto tuttavia che le loro ricerche si erano concentrate soprattutto in Carnia e nella fascia pedemontana della destra Tagliamento.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 30.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il castello di Udine è sede dei Civici Musei. Dal 1906 ospita le collezioni prima raccolte a Palazzo Bartolini. Il palazzo in stile rinascimentale fu gravemente danneggiato durante il sisma del 1976. Dopo un lungo restauro, attualmente ospita varie collezioni: Museo Archeologico, Museo del Risorgimento, Galleria d’Arte Antica con il Salone del Parlamento, Museo Friulano della Fotografia, nonché i servizi aperti al pubblico di Biblioteca d’Arte e Fototeca. Vi sono inoltre conservate le collezioni del Gabinetto Disegni e Stampe, Numismatica e Gipsoteca.

Il Salone del Parlamento, cuore del castello e sede significativa per la storia della Patria del Friuli, oltre ad accogliere convegni, conferenze e concerti, periodicamente ospita mostre, a carattere spesso internazionale, organizzate dai Civici Musei per la valorizzazione del proprio patrimonio. Dal 2020 la programmazione di questa sede si è concentrata sull’arte antica, la grafica e la fotografia, offrendo al pubblico la possibilità di riscoprire le seguenti personalità: l’artista rinascimentale a tutto tondo Giovanni da Udine, gli architetti friulani del Novecento Marcello D’Olivo e Raimondo D’Aronco, i Pittori friulani del Settecento fra Venezia e l’Impero e ora il fotografo Gianni Berengo Gardin.

Per quest’ultimo progetto espositivo i Civici Musei hanno collaborato all’allestimento della mostra prodotta da Fondazione MAXXI di Roma e Roberto Koch Editore.

La mostra, ospitata nel Salone del Parlamento e nelle sale attigue della Galleria d’Arte

Antica - riprende il titolo del celebre libro dedicato a Gianni Berengo Gardin e curato da Cesare Colombo “L’occhio come mestiere” in una nuova lettura dell’opera del fotografo attraverso 192 fotografie, per la gran parte vintage, conservate nell’archivio dell’autore e nella collezione del MAXXI.

Le curatrici propongono un viaggio in Italia narrato da Berengo Gardin in quasi settant’anni di carriera, dal secondo dopoguerra a oggi, un patrimonio visivo e documentale che segue un filo legato alla sua ricerca sulla società e l’ambiente.

Il viaggio fotografico parte da Venezia, passa attraverso la nostra regione con le immagini dell’Istituto psichiatrico di Gorizia ed i cantieri navali di Monfalcone e si conclude con il progetto dedicato alle Grandi Navi nel 2013. Si attraversano diverse regioni e città italiane, cogliendone trasformazioni sociali, culturali e paesaggistiche.

Ci si sofferma infine sui loghi di produzione e sintesi della ricerca visiva: lo studio ed il libro visti come spazi per l’elaborazione e la restituzione.

La mostra unirà idealmente il percorso del celebre fotografo in diversi luoghi e città italiane a quello proposto tra le collezioni del Museo, Udine e il Friuli Venezia Giulia.

La scelta della sede espositiva comunica l’alto valore artistico e sociale del progetto e conferma il prestigio dei Musei di Udine nel campo di esposizioni di caratura nazionale e internazionale e dei rapporti intessuti con importanti realtà museali.


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 9.839,10 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Entro il 2019 le Gallerie d’Arte Antica del Castello saranno inaugurate secondo un nuovo percorso espositivo. I lavori di riallestimento hanno preso avvio nell’ottobre 2018 e si concluderanno nell’autunno 2019. I Civici Musei hanno partecipato al ‘Bando Restauro 2019’ bandito dalla Fondazione Friuli presentando un progetto dal titolo "Riallestimento delle Gallerie d’Arte Antica in Castello: opere riscoperte", per la conservazione, il restauro e la restituzione al pubblico di cinque dipinti poco noti, finora conservati nei depositi, significativi per ricostruire la storia della nascita delle civiche collezioni udinesi e le loro modalità di accrescimento:Scuola veneto cretese, San Girolamo penitente, metà XVI sec., tempera su tavola con fondo oro, cm. 33 x 42, inv. 224, Lascito Antonio Joppi 1906;Scuola veneto-cretese, Galaktotropousa, fine XV - inizi XVI sec. tempera su tavola con fondo oro, cm. 20,5 x 17, inv. 581, Lascito Antonio Joppi 1906;Pietro Ricchi, Santa Maria Maddalena dei Pazzi, 1670 circa, olio su tela, cm. 272,5 x 141, inv. 591, Deposito Ospedale S.ta Maria della Misericordia 1934;Scuola veneta, Deposizione del Cristo a lume di candela, fine XVI sec., olio su tela, cm. 51 x 65, inv. 686, Lascito Gina Dorta 1992;Scuola emiliana, Madonna allattante, XVII sec., olio su tela, cm. 114x90, inv. 398, Lascito Paola Dorta 2004.

L'intervento è per il 40% a carico della Fondazione Friuli e il resto è autofinanziato dal Comune di Udine.

I primi due dipinti sono preziose icone di scuola veneto-cretese datate fra la fine del XV e la metà del XVI secolo: raffigurano la “Galaktotropousa” e “San Girolamo penitente nel deserto”. La prima incornicia in una dimensione di atemporalità, generata dal fondo dorato che illumina l’immagine, la Vergine ieratica mentre con il capo leggermente inclinato allatta il Bambino che trattiene nel braccio sinistro. La seconda rappresenta San Gerolamo inginocchiato davanti a un crocifisso con una pietra nella mano destra sul fondo di un paesaggio desertico: al suo fianco sono rappresentati un leone ed il copricapo cardinalizio, suoi tradizionali attributi. Appartengono al lascito disposto nel 1906 da Antonio Joppi (Udine 1821 – 1906), la cui collezione raccoglie opere di piccole dimensioni, di gusto ricercato, preziose per tecniche rare.

La tela di Pietro Ricchi (Lucca 1606 – Udine 1675) “Santa Maria Maddalena dei Pazzi” è di proprietà dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria S.ta Maria della Misericordia di Udine è conservata dal 1934 in deposito presso i Musei, allorché la chiesa che li ospitava, San Francesco dentro le mura, fu sottoposta negli anni 1934/1935 a onerosi e ingenti restauri.

Il dipinto di scuola veneta, raffigurante la Deposizione del Cristo a lume di candela, e quello di scuola emiliana, raffigurante la Madonna allattante, sono stati legati ai Civici Musei da due sorelle, Gina e Paola Dorta, rispettivamente nel 1992 e nel 2004 e non risultano essere mai stati esposti al pubblico.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 33.940,88 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

 

Il Servizio Integrato Musei e Biblioteche del Comune di Udine ha avviato nel 2018 il progetto Ars Picta Ars Sculpta Historia Manuscripta, per la conservazione, restauro, restituzione al pubblico e divulgazione di opere pittoriche e scultoree, nonché di carte e volumi manoscritti significativi per la storia della nostra Regione. Il Comune di Udine ha presentato domanda di finanziamento alla Fondazione Friuli – sede di Udine, che ha accordato un contributo del 20%, la differenza è stata autofinanziata dal Comune con fondi propri. Le opere oggetto di intervento sono:

  1. Pala di S.Lucia, di Domenico Mioni da Tolmezzo, dipinto commissionato dalla Confraternita dei Sartori di Udine per l’altare di S.Lucia nel Duomo di Udine, di proprietà del Capitolo Metropolitano, trasferito nel 1932 presso S.ta Maria in Castello, dal 1939 è nella Galleria d’Arte Antica. La pala è datata 1479 ed è firmata OPUS DOMINICI DE TUMETIO. L’intervento previsto consiste in: realizzazione di una campagna diagnostica, prodromica al successivo programmato restauro, completa di radiografie, riflettografie infrarosse, fluorescenza ultravioletta, luce invisibile, infrarosso a falsi colori, analisi chimico-stratigrafiche.
  2. Nove sculture lignee inedite XV-XVIII sec., e un’icona XV sec., del Lascito Luigi e Andreina Ciceri: Madonna con Bambino, Madonna del Rosario, Madonna in trono con Bambino, due Angeli, S.Giovanni Battista, S.Rocco, Padre Eterno, S.Giuseppe di Arimatea XV sec., icona Imago Pietatis. Il restauro di queste opere completerà l’allestimento della Saletta Ciceri del Museo Etnografico del Friuli, recuperando esemplari di alto livello di elaborazione formale, con la presentazione di un catalogo. Le operazioni di restauro previste sono: pulizia, trattamento antitarlo, fissaggio bordi delle lacune, riadesione sollevamenti pellicola pittorica mediante termocauterio, fissaggio foglia d’oro, pulizia e trattamento parti metalliche ove presenti, stuccatura di abrasioni e lacune, integrazione plastica e pittorica, stesura di vernice finale.
  3. Cinque manoscritti del Fondo Principale secc. XV – XVIII, indisponibili per il cattivo stato in cui versano: Ms 525, quadernetto con I sette salmi penitenziali di Cesare Ditalbi, scrittura in versi veneziani 1665; Ms 694, opera originale sec. XVI di Giovan Battista di Cergneu, Guerra dei Friulani co’ Germani ed altre dal 1507 al 1525, con aggiunte successive; Ms 978, circa 500 lettere di luogotenenti della Patria del Friuli; Ms 1265/3, pergamena con antico Necrologio della chiesa di S. Antonio di Tavagnacco secoli XV-XVI; Ms 1536/II, Registro di protocollo e di entrate ed uscite della Chiesa di S. Maria Maddalena d’Invillino anni 1717-1774, tra i documenti del secolo XVIII, raccolti da Alfredo Lazzarini e riguardanti il Friuli. L’intervento di restauro prevede: arresto degrado, ripristino stato conservativo stabile, riproduzione digitale e messa in rete dei documenti per favorire la consultazione a un più vasto pubblico di specialisti.

 

Sul progetto intervengono sia Fondi del Comune di Udine, sia Fondi assegnati dalla Fondazione Friuli


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 9.772,20 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Le cinque camisiole, tutte conservate nelle collezioni del Museo Etnografico dei Civici Musei di Udine, si presentano in precario stato di conservazione, con presenza di polvere diffusa, depositi di impurità, aloni e gore su tutti i tessuti che sono rigidi e secchi. Numerose lacerazioni sono state bloccate in modo inadeguato con collanti divenuti rigidi e giallastri.

Alle raccolte di Casa Cavazzini - Museo d'Arte Moderna e Contemporanea di Udine (Civici Musei) appartengono i seguenti dipinti che necessitano tutti di un intervento di restauro:

  1. Filippo Petiti (Torino 1845 – Roma 1924), “La valle del Santo”, sec. XIX – XX, dipinto a olio su tela,cm. 200 x 133;
  2. Glauco Cambon (Trieste 1875 – Biella 1930), “Trieste di notte”, 1909, dipinto a olio su tela, cm. 97 x 104;
  3. Mario Sironi (Tempio Pausania 1865 – Milano 1961), “Montagne”, 1930, dipinto a olio su tela incollato su cartone, cm. 41 x 50,5, Collezione Astaldi.  

Il dipinto di Filiberto Petiti si presenta in precario stato di conservazione, con numerose decoesioni della pellicola pittorica dalla tela e un notevole strato di particellato organico e polverume.

Il dipinto di Glauco Cambon si presenta in mediocre stato di conservazione, sulla sua superficie è presente un lieve strato di particellato organico e polverume e alcune decoesioni della pellicola pittorica.

Il dipinto di Mario Sironi presenta una superficie opacizzata da depositi superficiali, alcuni sollevamenti localizzati, in particolare sui bianchi materici.

 


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 8.662,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Restauro opere pittoriche su tavola di Bicci di Lorenzo "Madonna e Santi" e di Bartolomeo Caporali, "S.Antonio" e un "Angelo"


NOTE Intervento archiviato