DESCRIZIONE INTERVENTO
Entro il 2019 le Gallerie d’Arte Antica del Castello saranno inaugurate secondo un nuovo percorso espositivo. I lavori di riallestimento hanno preso avvio nell’ottobre 2018 e si concluderanno nell’autunno 2019. I Civici Musei hanno partecipato al ‘Bando Restauro 2019’ bandito dalla Fondazione Friuli presentando un progetto dal titolo "Riallestimento delle Gallerie d’Arte Antica in Castello: opere riscoperte", per la conservazione, il restauro e la restituzione al pubblico di cinque dipinti poco noti, finora conservati nei depositi, significativi per ricostruire la storia della nascita delle civiche collezioni udinesi e le loro modalità di accrescimento:Scuola veneto cretese, San Girolamo penitente, metà XVI sec., tempera su tavola con fondo oro, cm. 33 x 42, inv. 224, Lascito Antonio Joppi 1906;Scuola veneto-cretese, Galaktotropousa, fine XV - inizi XVI sec. tempera su tavola con fondo oro, cm. 20,5 x 17, inv. 581, Lascito Antonio Joppi 1906;Pietro Ricchi, Santa Maria Maddalena dei Pazzi, 1670 circa, olio su tela, cm. 272,5 x 141, inv. 591, Deposito Ospedale S.ta Maria della Misericordia 1934;Scuola veneta, Deposizione del Cristo a lume di candela, fine XVI sec., olio su tela, cm. 51 x 65, inv. 686, Lascito Gina Dorta 1992;Scuola emiliana, Madonna allattante, XVII sec., olio su tela, cm. 114x90, inv. 398, Lascito Paola Dorta 2004.
L'intervento è per il 40% a carico della Fondazione Friuli e il resto è autofinanziato dal Comune di Udine.
I primi due dipinti sono preziose icone di scuola veneto-cretese datate fra la fine del XV e la metà del XVI secolo: raffigurano la “Galaktotropousa” e “San Girolamo penitente nel deserto”. La prima incornicia in una dimensione di atemporalità, generata dal fondo dorato che illumina l’immagine, la Vergine ieratica mentre con il capo leggermente inclinato allatta il Bambino che trattiene nel braccio sinistro. La seconda rappresenta San Gerolamo inginocchiato davanti a un crocifisso con una pietra nella mano destra sul fondo di un paesaggio desertico: al suo fianco sono rappresentati un leone ed il copricapo cardinalizio, suoi tradizionali attributi. Appartengono al lascito disposto nel 1906 da Antonio Joppi (Udine 1821 – 1906), la cui collezione raccoglie opere di piccole dimensioni, di gusto ricercato, preziose per tecniche rare.
La tela di Pietro Ricchi (Lucca 1606 – Udine 1675) “Santa Maria Maddalena dei Pazzi” è di proprietà dell’ Azienda Ospedaliera Universitaria S.ta Maria della Misericordia di Udine è conservata dal 1934 in deposito presso i Musei, allorché la chiesa che li ospitava, San Francesco dentro le mura, fu sottoposta negli anni 1934/1935 a onerosi e ingenti restauri.
Il dipinto di scuola veneta, raffigurante la Deposizione del Cristo a lume di candela, e quello di scuola emiliana, raffigurante la Madonna allattante, sono stati legati ai Civici Musei da due sorelle, Gina e Paola Dorta, rispettivamente nel 1992 e nel 2004 e non risultano essere mai stati esposti al pubblico.