Attività principali dell'istituzione
La Biblioteca Teresiana di Mantova vanta oltre due secoli di attività, essendo aperta al pubblico quasi ininterrottamente dal 30 marzo 1780 per volere dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Si distingue per il valore quantitativo e qualitativo del proprio fondo antico ed è riconosciuta tra le principali biblioteche italiane di ente locale con funzioni di biblioteca di conservazione e ricerca. Notevoli sono le sezioni delle opere manoscritte (1.375 codici), dei manoscritti e libri a stampa ebraici (161 codici e oltre 1500 edizioni a stampa dal XVI al XIX secolo), degli incunaboli (1.292 volumi), dei carteggi (22) e dei documenti archivistici, delle opere cartografiche manoscritte e a stampa. I codici di provenienza monastica sono prevalentemente miniati e di epoca compresa tra l’XI e il XVI sec. Tra i principali nuclei acquisiti con la soppressione degli ordini religiosi vi è quello proveniente da S. Benedetto in Polirone. Per importanza testuale, paleografica, miniaturistica e documentaria rappresenta il più cospicuo fondo manoscritto. Vi giunse con la soppressione del convento avvenuta nel 1797 e consta di circa 385 codici, dei quali oltre 100 risalgono ai secoli XI-XII. Un altro dato di rilievo è che la collezione più completa conosciuta della “Gazzetta di Mantova”, periodico fondato nel 1664, è custodita in Biblioteca Teresiana.
Dopo un periodo di chiusura al pubblico per restauro e adeguamento funzionale della struttura, la Teresiana fu riaperta al pubblico il 29 marzo 2014 e, al fine di mettere in evidenza una parte del notevole patrimonio documentario custodito, fu organizzata la mostra Le materie dei libri. Le legature storiche della Biblioteca Teresiana. L’occasione fu propizia per l’avvio di una raccolta di fondi destinati a restaurare alcune pregevoli, ma purtroppo ammalorate, legature dei volumi esposti.