Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Con l'edificazione della reggia, fatta erigere da Ubertino nel 1338, la famiglia dei Carraresi afferma il suo potere a Padova.
L'area scelta per la costruzione della reggia, un'autentica " insula" nel cuore della città racchiusa da una cinta muraria lunga 800 m., trova i confini nella zona compresa tra Piazza del Duomo, Piazza dei Signori, Selciato di S.Nicolò, via Dondi dell'Orologio e via Accademia.
La Loggia e le parti retrostanti del palazzo sono l’unica parte rimasta intatta dell’insieme architettonico.
La doppia Loggia e le stanze adiacenti, la cui costruzione terminò nel 1343, costituivano l’abitazione dei Principi; la Loggia formata da eleganti colonne di marmo, delimitava per due lati un vasto spazio, detto Praetto, confinante con la cinta muraria; nell’interno crescevano alberi e rigogliosa verzura; il lato est (di cui si notano solo le prime due colonne inferiori) collegava il palazzo di Ubertino con la Sala degli Uomini Illustri.
Sul lato ovest continuava la loggia "esterna" di Ubertino, precisamente nel luogo dove subito dopo la sua morte (1345), sotto il principato di Iacopo, si sentì l’esigenza di costruire un luogo devozionale, di preghiera e di raccoglimento, oltre che per la famiglia, anche per i numerosi ospiti. La Loggia "esterna" fu allora chiusa e ridotta a Cappella, che il Guariento affrescò con le scene del Vecchio Testamento.
Dalle mura di ponente partiva, su 28 arconi, un vero e proprio viadotto chiamato "Traghetto", alto nove metri da terra, largo tre, merlato da ambedue i lati, che conduceva dal palazzo fino alla porta Tadi, collegandosi con le mura della città e con la Torlonga (oggi la "Specola"): di qui il Principe poteva vigilare e provvedere all’ordine pubblico, o avere sicurezza di scampo. Quest’opera, considerata "fatiscente", fu smantellata e distrutta nel 1777.
Nel 1877, l’architetto Camillo Boito demolì un’ala del palazzo di Ubertino nonostante le animate proteste di storici illustri, fra i quali Andrea Gloria
Informazioni sullo stato della conservazione
L'edificio, parte di proprietà del Comune di Padova e parte dell'Accademia Galileiana, dopo la caduta dei Carraresi e l'annessione di Padova alla Repubblica Veneta è stato utilizzato d'apprima come come sede della Cancelleria. Nel 1779 la Sala superiore, detta "del Guariento" fu donata dalla Repubblica Veneta all'Accademia di Scienze, Lettere e Arti in Padova (ora Accademia Galileiana). Con la caduta della Repubblica gli altri ambienti della Reggia vennero adibiti a vari utilizzi sia pubblici che privati, subendo ampi rimaneggiamenti. Nel 1877 un'intera sezione della struttura fu abbattuta per fare posto alla prima scuola elementare pubblica di Padova.
Nel 1916, con un accordo tra l'Accademia ed il Comune di Padova, l'Accademia ricevette in concessione perpetua gli ambienti rimanenti del primo piano della Reggia, in completo abbandono da 40 anni e parzialmente aperti alle intemperie a seguito della demolizione del 1877, e il Loggiato. L''Accademia ne curò il restauro e la rimessa in funzione, tra l'altro riaprendo le porte che permettevano l'Accesso da quelle sale alla Sala del Gueriento .
Negli anni '60 l'Accademia, grazie all'intervento del Ministero della Pubblica Istruzione e anche tramite una generosa donazione della famiglia Anselmi, acquisì i restanti ambienti della Reggia.
A tutt'oggi l'Accademia cura la manutenzione ordinaria e parte della manutenzione straordinaria delle parti di proprietà comunale della Reggia.
Negli ultimi anni ciò ha comportato il rifacimento di parte del tetto, messa a norma degli ambienti sia per gli impianti che per misure antincendio, interventi di manutenzione dei pavimenti in terrazzo veneziano e lavori agli infissi. Compatibilmente con le disponibilità economiche dell'Accademia ogni anno viene progettato e realizzato un nuovo intervento di restauro.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Le sale della Reggia Carrarese e gli affreschi del Guariento sono visitabili dal martedì alla domenica dalle ore 10:00 alle 12:30 (ultimo ingresso ore 12:00). Si tengono inoltre aperture straordinarie pomeridiane o serali almeno 12 volte l'anno.