Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Nella storia degli Orti Botanici di Roma, che dal XIII al XIX secolo hanno conosciuto diverse collocazioni, la sede di via Milano è senz’altro la meno studiata e conosciuta. Sicuramente ne è causa il breve lasso di tempo intercorso tra l’insediamento nel sito dove vi era l’antico orto del convento di San Lorenzo in Panisperna, avvenuto nel 1873, e il suo trasferimento nel giardino di Palazzo Corsini alla Lungara, subito dopo l’acquisto da parte dello Stato, nel 1883.Tuttavia la storia dell’area verde compresa oggi tra via Panisperna e via Milano è quanto mai ricca e complessa, non si limita al breve periodo della presenza del primo Orto Botanico della Capitale e merita un’indagine approfondita sia per quanto riguarda tutte le fasi di trasformazione precedenti, sia per quelle successive. La storia dell’Orto Botanico di via Milano - via Panisperna non ha avuto solo un ricco passato di stratificazioni, ma è proseguita con la sua trasformazione in Istituto per la botanica, un Istituto di ricerca voluto da uno dei più insigni botanici italiani, Romualdo Pirrotta, che vi ebbe peraltro anche la sua abitazione.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il Giardino attuale è caratterizzato da aiuole ricavate in diversi spazi contigui a ciò che resta delle aree di pertinenza dell’antico Orto Botanico, comprese in un’area di oltre circa un ettaro e racchiuse tra via Milano (nord, est) e via Panisperna (sud, ovest). Dell’impianto originale del Giardino resta ben poco e le aiuole rimanenti sono ritagliate tra gli edifici esistenti e circoscritte da rocailles in tufo, una sistemazione tipica dei giardini romani di fine Ottocento-inizi Novecento. Tra gli edifici presenti solo due sono ascrivibili all’antico impianto del Giardino: l’Istituto di Botanica (palazzina A) e la Torretta medioevale (oggi abitazione del Custode). Gli altri, più recenti, ospitano laboratori scientifici e tecnologici, uffici, aule didattiche della Scuola di Alta Formazione per restauratori e sono integrati da alcuni box e nuove costruzioni adibite a magazzini ospitanti materiali, macchinari e spogliatoi per manutentori occasionali.Nonostante la riduzione dell’area verde, numerose sono le presenze di esemplari arborei di grande interesse e rarità nell’ambiente romano. Tra queste vanno citate le straordinarie Agathis robusta e l’Araucaria bidwillii, entrambe di origini australiana ma perfettamente adattate al clima romano. La prima, si ricorda, è la pianta madre dell’esemplare presente nell’Orto Botanico universitario di via della Lungara, in Villa Corsini. Proprio dall’albero di via Milano fu presa la talea che dette vita alla pianta di via della Lungara e tale episodio suggerisce quanto sia grande il valore del patrimonio vegetale ancora presente. Degni di nota sono gli esemplari di fitolacca (Phytolacca dioica) introdotta in Italia dal principe Odescalchi nei primi del ‘900 e il brachichiton (Brachichiton populneus), le canfore, il grande leccio e numerosi esemplari di palme altissime e bellissime. Non comune è, inoltre, il lauro californiano (Umbellularia californica), pur in precario stato di salute, che resiste in un’aiuola rialzata del giardino.Complessivamente il giardino presenta allo stato attuale una popolazione vegetale prevalentemente costituita da alcune alberature di grande pregio e arbusteria di scarso valore botanico, presente solo in alcune aiuole, soprattutto all’ingresso e nella parte antistante l’edificio principale.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Terminata la riqualificazione dell'area saranno previsti degli orari specifici di apertura.