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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

Il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia ospita la collezione di reperti archeologici provenienti dagli scavi e dai ritrovamenti effettuati nella città romana a partire dal XVIII secolo.

La sua inaugurazione da parte del governo austriaco, con il nome di Imperial-Regio Museo dello Stato, risale al 1882. La sede prescelta fu la villa costruita nei primi decenni dell’800 dalla nobile famiglia Cassis Faraone, da cui prende il nome.

I beni conservati costituiscono uno straordinario repertorio di oggetti che racconta la vita quotidiana dell’antica metropoli romana tra il II sec. a.C.  e il V sec. d.C.,  e chiarisce, attraverso straordinari esempi di artigianato artistico la complessità sociale, politica e religiosa raggiunta dalla comunità aquileiese. Di particolare pregio sono le raccolte di gemme, manufatti in ambra e vetro nonché i pavimenti musivi provenienti da domus ed edifici pubblici indagati nei secoli scorsi.

Informazioni sullo stato della conservazione

L’esposizione ha assunto nel corso dei decenni un’impostazione di tipo antiquario organizzata per classi di materiali (glittica, terracotte, bronzi, vetri, numismatica, oreficeria, oggetti in ambra), cui sono state dedicate le sale del primo e del secondo piano, mentre al piano terra è rimasto esposto il materiale scultoreo in pietra, suddiviso in quattro sezioni.

L’attuale immagine dell’edificio museale è il risultato della stratificazione dei diversi interventi susseguitisi nella seconda metà del secolo scorso, che hanno determinato la compresenza nell’allestimento di diverse modalità e sistemi espositivi. Tale stratificazione interessa sia la struttura dell’edificio che gli allestimenti e rende necessaria, nell’ambito delle previste opere di completamento, una revisione dell'allestimento generale che conferisca all’intero sistema espositivo una maggiore omogeneità.

È stato pertanto avviato nel 2015, nell’ambito dei “grandi progetti per i Beni Culturali” un ampio intervento di riallestimento e ristrutturazione dell’intero complesso museale, al fine di adeguare l’attuale configurazione ai più moderni criteri espositivi e di comunicazione nei confronti del pubblico. Nell'estate del 2018 è stata inaugurata la prima parte del rinnovato percorso espositivo interno alla villa Cassis Faraone, conclusasi con l'inaugurazione, nel maggio 2021, dell'ultima sezione espositiva dedicata al “tesoro” del museo. Nel 2019 sono iniziati i lavori per il restauro complessivo degli spazi esterni del complesso museale. Entro il maggio del 2022 verrà inaugurato un nuovo spazio polifunzionale che collegherà la Villa Cassis Faraone alle gallerie lapidarie esterne e ai depositi. Il progetto prevede l’ampliamento dei magazzini e la loro riapertura al pubblico, grazie all’allestimento di spazi espositivi che potranno ospitare anche mostre temporanee, e alla predisposizione di un’aula didattica.

Le gallerie lapidarie e il giardino del museo saranno a loro volta oggetto di un vasto intervento di restauro architettonico, che riguarderà le strutture, i reperti esposti e l’organizzazione degli spazi verdi.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Aperto dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 19.

Per informazioni dettagliate su servizi didattici, costi d’ingresso e modifiche dell’orario si consiglia di consultare il sito del museo www.museoarcheologicoaquileia.beniculturali.it.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 52.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede la rimozione e il restauro di un ampio e ricercato pavimento antico realizzato in elementi marmorei, attualmente esposto nelle gallerie lapidarie del Museo archeologico nazionale di Aquileia, che si intende trasferire nella galleria permanente dedicata alla “mosaicoteca”, cioè alla collezione di mosaici antichi tra le più ricche e prestigiose dell’Italia romana.

Il pavimento in opus sectile è un reperto particolarmente significativo per la storia del mosaico aquileiese e la sua attuale collocazione ne impedisce una ottimale conservazione, anche in ragione della posizione in un punto delle gallerie che comporta il frequente passaggio di attrezzature pesanti utilizzate per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli spazi.

In occasione dello stacco il mosaico verrà consolidato, restaurato e collocato su un nuovo basamento in aerolam che ne consentirà una più agevole movimentazione.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 200.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L'intervento prevede il restauro e l'esposizione museale del relitto di nave scoperto nel 1972 presso la villa romana della Punta di Monfalcone, posta sul litorale alto adriatico di fronte ad un'antica foce del fiume Timavo.

L'imbarcazione, databile tra il I e il II sec. d.C., era destinata al trasporto di merci su brevi distanze e serviva le esigenze della villa stessa. Lo scafo, costruito con la tecnica a mortasa e tenone e conservato per un lunghezza massima di 11 metri, presenta chiglia, ordinate e paramezzale in legno di noce, mentre il fasciame è costituito da travi in abete.

Il relitto fu trasportato integro, nel 1974, nel Museo archeologico nazionale di Aquileia, con un complesso intervento ingegneristico. Per il restauro dello scafo venne costruita una vasca su misura riempita di acqua dolce in cui il manufatto restò immerso 7 anni per essere successivamente consolidato con prodotti specifici e musealizzato nello stesso spazio di laboratorio in cui erano avvenute le lavorazioni.

Il vano che ospita la sezione navale rimase aperto al pubblico fino al 2009, quando le condizioni di conservazione della nave richiesero un ripensamento sulle modalità di manutenzione ed esposizione al pubblico del manufatto.

Tra 2024 e 2025 il relitto sarà sottoposto ad un attento lavoro di restauro che si sostanzierà nelle seguenti operazioni:

  • rilievo 2 D e 3D di tutte le parti del manufatto per documentare l'attuale stato di conservazione, confrontarlo con i rilievi effettuati in passato e monitorare condizioni future

  • progettazione di un nuovo sistema di supporto da realizzare con materiali e strumenti attuali, costituito da elementi modulari adeguati sia in fase di restauro del manufatto sia per la successiva esposizione al pubblico

  • sollevamento del relitto e sostituzione progressiva degli elementi di sostegno con eliminazione dell'attuale supporto in legno e lame metalliche

  • pulizia della superficie legnosa in tutte le sue parti, con asportazione dei depositi di polveri e sostanze conservative; integrazione di lacune, fessurazioni e fratture e consolidamento

  • esposizione del manufatto all'interno di un ambiente controllato con temperatura e UR stabili, dotato di coibentazione e strumentazione tecnica di rilevamento dei parametri.

Il progetto di ristrutturazione e riallestimento del complesso museale di Aquileia, avviato nel 2016 e tuttora in corso, prevede un importante intervento di adeguamento architettonico, impiantistico e funzionale della sezione espositiva dedicata alla villa della Punta di Monfalcone, al cui interno verrà presentato anche l'elegante mosaico con delfini scavato all'interno dello stesso complesso residenziale. L’allestimento verrà riprogettato secondo aggiornati criteri di accessibilità e comunicazione al pubblico, con un intervento che valorizzerà l’intero contesto di ritrovamento mediante l’utilizzo di supporti multimediali per la fruizione di contenuti aggiuntivi.


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 40.000,00 €

STAZIONE APPALTANTE Polo Museale del Friuli Venezia Giulia

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto è mirato a completare il restauro dei reperti lapidei allestiti nel nuovo percorso espositivo del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Lavori in corso

IMPORTO 30.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede il restauro del monumento funerario dedicato a Quinto Etuvio Capreolo.

Il grande monumento funerario venne ricostruito all’estremità occidentale del giardino del museo durante i lavori di ampliamento delle gallerie lapidarie negli anni 50 e si pone sull’asse visivo di percorrenza del quadriportico occidentale.

L’ara funeraria venne scoperta nel 1901 nella necropoli orientale di Aquileia, in località sant’Egidio. La grande iscrizione, comprensiva del coronamento piramidale e del basamento a gradoni che costituiva la cella sepolcrale, raggiunge la considerevole altezza di 3,31 metri. Sulla faccia frontale è riportata l’iscrizione su 13 righe incorniciata da una ricca fascia a girali, che ricorda il nome del defunto, proveniente dalla città romana di Vienne, vissuto ad Aquileia alla fine del I secolo d.C., di cui viene ricordata la lunga e gloriosa carriera militare. Il monumento è arricchito da due fasce a girali d’acanto che decorano la base dell’ara, di cui uno presenta anche due grifi ai lati di un kantharos. Le facce laterali presentano rilievi figurati con Attis. Sopra l’ara si imposta un coronamento con volute, teste di medusa, delfini e, in cima, una pigna.

Il monumento costituisce un elemento caratteristico e identitario del giardino del Museo archeologico nazionale di Aquileia. L’attuale precario stato di conservazione, causato dalla lunga esposizione alle intemperie e dalla mancanza di regolari interventi conservativi, ne pregiudica la fruizione e impedisce la valorizzazione delle qualità tecniche e stilistiche.

L’intervento di restauro consentirà di restituire al pubblico questa preziosa testimonianza della storia di Aquileia, che costituisce anche un importante strumento didattico per la comprensione dei costumi funerari romani: la ricostruzione infatti ben rappresenta la tipologia di tomba e dado molto diffusa nel territorio aquileiese e nell’intera Gallia Cisalpina.

L’intervento mira a verificare lo stato di conservazione attuale del monumento e a sanare le situazioni di degrado che ne impediscono una completa fruizione e sono pericolose per la sua stessa conservazione.

Il trattamento prevede pertanto la pulizia di tutte le superfici, la mappatura dei punti più rovinati, il ripristino e il consolidamento delle parti danneggiate.

Le attività di documentazione grafica e fotografica dei manufatti agevoleranno in futuro il monitoraggio dello stato di conservazione nonché la loro manutenzione.


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 27.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede il restauro del monumento funerario ricostruito nel corso del Novecento all’interno del giardino del Museo archeologico nazionale di Aquileia.

Nel 2019 sono iniziati i lavori per la ristrutturazione e la riorganizzazione complessiva degli spazi esterni al museo, che comprendono il giardino, le gallerie lapidarie e i depositi. Entro il maggio del 2022 verrà inaugurato un nuovo spazio polifunzionale che collegherà la Villa Cassis Faraone alle gallerie lapidarie esterne e ai magazzini, che saranno ampliati e restituiti al pubblico con un nuovo allestimento. Il programma complessivo dei lavori prevede anche il riordino degli spazi verdidel museoe la riprogettazione del giardino, caratterizzato da piante monumentali messe a dimora già a fine Ottocento e da evidenze archeologiche ivi collocate nel corso del Novecento. 

Il monumento oggetto di questo intervento si trova al centro del giardino e richiede, a distanza di decenni dal suo posizionamento, un attento lavoro di pulitura e consolidamento che possa restituire l’aspetto originario al materiale lapideo e mettere in risalto le caratteristiche tecniche e stilistiche dei reperti scultorei e delle decorazioni architettoniche.

Il mausoleo dei Curi fu scoperto nel 1883 nella necropoli orientale di Aquileia in località Colombara e venne ricostruito nel 1943 all’interno del giardino del museo. Il recinto, il cui lato maggiore misura 5,25 metri, è composto da più lastre in calcare, di cui quattro presentano iscrizioni incise. Sulla balaustra sono inoltre fissate quattro urne cinerarie. Si tratta dell’unica attestazione epigrafica aquileiese in cui è possibile ricostruire le vicende di quattro generazioni della stessa famiglia con dettagli sulla condizione sociale e i rapporti di parentela. Il committente principale dell’opera fu Marco Curio Marcello. Dentro al recinto si erge un’edicola a tre colonne con capitelli ionici, coronata da una cuspide piramidale con capitello e pigna, dentro cui è stata posizionata una statua femminile acefala.

La raccolta è stata realizzata dalla Direzione Regionale Musei Friuli Venezia Giulia a cui il luogo della cultura era assegnato fino all’entrata in vigore del DPCM 57/2024


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 25.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede il restauro conservativo dei reperti in metallo esposti al primo piano del rinnovato percorso espositivo del Museo archeologico nazionale di Aquileia.

La ristrutturazione del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, già avviata nell’autunno del 2016, è uno dei Grandi progetti finanziati dal già Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo nell’ambito del Piano strategico per i beni culturali. L’intervento è mirato ad adeguare il percorso espositivo agli attuali standard museali internazionali e a offrire una nuova chiave di lettura della storica collezione archeologica di Aquileia.

Il primo lotto dell'intervento si è concluso nell'estate del 2018 con la riapertura al pubblico dei primi due piani del percorso espositivo all'interno della villa Cassis Faraone.

Entro l'inizio dell'estate 2021 verrà inaugurata l'ultima sezione espositiva del percorso museale, intitolata “Lusso e ricchezza”, al secondo piano dell'edificio. Contemporaneamente ai lavori di allestimento di quest'ultima sezione, la direzione del Museo ha avviato un progetto di restauro conservativo su gemme, cammei, sculture e piccoli oggetti in metallo e in osso esposti nelle nuove vetrine. Considerati gli apprezzabili risultati ottenuti da quest’ultimo intervento, si intende ora continuare il lavoro procedendo al restauro conservativo di tutti i reperti in metallo esposti nelle sezioni tematiche del primo piano del museo, dedicate alla vita domestica, ai contatti commerciali e culturali e alle attività produttive del territorio aquileiese antico.

Con l'occasione si intende inoltre procedere alla schedatura sistematica di tutti i reperti restaurati, per inserirne fotografie e apparati descrittivi sulla banca dati appena realizzata, che sarà fruibile anche da remoto a tutti i visitatori che vorranno esplorare virtualmente la collezione. Grazie al controllo che il museo può applicare su tale archivio digitale, garantendo diversi livelli di accesso ai dati, anche gli studiosi potranno disporre di un agile strumento di approfondimento e analisi delle informazioni scientifiche.

Attraverso convenzione specifica la fondazione bancaria Fondazione Friuli si è impegnata a versare 10.000,00 euro per la realizzazione dell'intervento.

La raccolta è stata realizzata dalla Direzione Regionale Musei Friuli Venezia Giulia a cui il luogo della cultura era assegnato fino all’entrata in vigore del DPCM 57/2024


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 37.000,00 €

DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto riguarda il restauro conservativo di pavimenti musivi attualmente conservati nelle gallerie lapidarie del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia.

La ristrutturazione del Museo Archeologico Nazionale di Aquileia avviata nell’autunno del 2016 è uno dei Grandi progetti finanziati dal Ministero dei beni e delle attività culturali nell’ambito del Piano strategico per i beni culturali. L’intervento è mirato ad adeguare il percorso espositivo agli attuali standard museali internazionali e a offrire una nuova chiave di lettura della storica collezione archeologica di Aquileia.

Nel corso del 2019 verrà avviato il cantiere per il secondo lotto di intervento del progetto, che prevede il risanamento e adeguamento funzionale delle gallerie lapidarie che circondano il giardino del Museo, dove verranno ricavati nuovi servizi per il pubblico e spazi di accoglienza raccordati al museo da un nuovo fabbricato che fungerà anche da spazio conferenze, costruito specularmente alla nuova biglietteria. Verranno altresì ristrutturati i depositi museali che chiudono il complesso espositivo sul lato meridionale e che saranno riorganizzati in modo da poter fungere anche da spazi per esposizioni temporanee.

Lungo tutte le gallerie e all'interno degli ambienti dei depositi museali si trovano, inseriti nella pavimentazione, mosaici pavimentali di età romana provenienti da diversi contesti aquileiesi. Tale soluzione è stata determinata dalla grande quantità di pavimenti musivi rinvenuti nel corso degli scavi di Aquileia, la cui musealizzazione richiede ampie superfici espositive, ma nel tempo ha rivelato numerose criticità soprattutto in termini di conservazione.

Nell'ambito dei lavori di riqualificazione delle gallerie, riveste quindi una particolare importanza il risanamento conservativo di tali superfici musive, che presentano depositi di polvere e integrazioni in malta e in cemento, nonché macchie di ruggine, esito dei vecchi interventi di restauro. La tessitura dei mosaici risulta spesso poco leggibile, mortificando l’originale eleganza dei manufatti. Il restauro permetterà di pulire le spesse patine depositatesi negli ultimi decenni sulle superfici restituendo così l'originale vivacità ai colori dei tessellati lapidei.

Gli interventi restituiranno l’originale raffinatezza ai reperti, migliorandone la fruibilità e garantendone la conservazione nel tempo.

La spesa preventivata è stata coperta nella sua interezza con un finanziamento dell'Istituto Fondazione Friuli (attraverso convenzione, Bando di Restauro 2019) e con il Cofinanziamento progetti art bonus di cui al DM 4 giugno 2019, Decreto 2148 del 21/11/2019 Direzione generale bilancio.

La raccolta è stata realizzata dalla Direzione Regionale Musei Friuli Venezia Giulia a cui il luogo della cultura era assegnato fino all’entrata in vigore del DPCM 57/2024


NOTE Intervento archiviato


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Fine Lavori

IMPORTO 40.000,00 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

L’intervento prevede il restauro di una serie di reperti fra i più importanti della collezione museale, che saranno oggetto di più idonee forme di valorizzazione, secondo aggiornati criteri museografici, nell’ambito del nuovo progetto di allestimento del museo in corso di realizzazione. Si prevede il restauro delle opere lapidee destinate alle nuove sale dedicate all’edilizia pubblica e ai contesti funerari della città romana di Aquileia, ai fini di ristabilire le idonee condizioni conservative delle superfici marmoree dei cicli scultorei più sontuosi della città. Attraverso la pulitura delle superfici, la rimozione di prodotti estranei stratificati nel tempo e l’integrazione delle lacune moderne causate da interventi successivi al rinvenimento delle opere, l’intervento di restauro consentirà di valorizzare le caratteristiche materiche e le particolarità scultoree delle statue del cosiddetto ciclo giulio-claudio così come di altre statue della collezione.

Nel progetto è stato compreso anche il restuaro conservativo di un pregevole mosaico in paste di vetro, conchiglie e stucchi proveniente da una sontuosa residenza privata del suburbio aquileiese. L'intervento è finalizzato al riallestimento dei lacerti musivi nella sezione del nuovo percorso espositivo dedicata alle domus.

La raccolta fondi è stata chiusa in seguito alla concessione del cofinanziamento da parte del MiBAC, conseguente alla proposta avanzata da questo Polo Museale in conformità a quanto richiesto nella circ. 94 della Direzione Generale Bilancio MiBAC dell'8 ottobre 2018. Tale cofinanziamento, che ammonta a 20000 euro, ha finanziato la parte di spesa dell'intervento non ancora coperta da erogazioni liberali al 5 novembre 2018.

La raccolta è stata realizzata dalla Direzione Regionale Musei Friuli Venezia Giulia a cui il luogo della cultura era assegnato fino all’entrata in vigore del DPCM 57/2024


NOTE Intervento archiviato