Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
CENNI STORICI
L'area "ex Caserma Manfredini", che diventerà sede cremonese del Campus universitario del Politecnico di Milano e di un convitto per studenti, è inclusa in un comparto della città chiamato "degli ex Monasteri" nel quale il Comune di Cremona ha operato una pianificazione urbanistica mirata al recupero architettonico dei contenitori destinandoli all'insediamento di poli universitari. A conferma di ciò il già avvenuto consolidamento del Campus della Università Cattolica del Sacro Cuore presso il complesso "ex monastero di Santa Monica", attiguo a quello nascente del Politecnico.
Il primo nucleo dell'immobile nasce intorno al 1407 con la realizzazione del monastero della S.S. Annunciata, riutilizzando in parte il vecchio palazzo del conte Covo nella via Bissolati.
Il convento, che vide il suo massimo ampliamento intorno al 1575, prevedeva due chiostri ed una chiesa, di cui nei secoli si è persa traccia.
Nel 1798 le monache abbandonarono il convento dell'Annunciata per rifugiarsi in Santa Maria e Santa Monica.
Da quell'anno la Repubblica napoleonica trasformò il convento in caserma per l'alloggio di soldati e cavalli, conservando il nome del convento per oltre un secolo.
Dal 1818 al 1835 si susseguirono ripetuti interventi edilizi delle strutture alle esigenze di ordine militare.
Dal 1878 la caserma ospitò dieci batterie d'artiglieria facenti parte del II Corpo d'Armata speciale e dal 1879 l'amministrazione militare ne diveniva l'effettiva proprietaria. In quegli anni gli austriaci, a seguito della caduta della Repubblica Cisalpina, ingrandirono il quartiere militare e da qui le linee principali della caserma saranno pressochè uguali a quelle attuali. Viene inoltre firmata una convenzione fra Ministero della Guerra e il Comune di Cremona con la quale l'ente locale si impegnava, dopo aver eseguito lavori di ampliamento della caserma stessa, a cederla definitivamente all'Amministrazione Militare.
La caserma Manfredini è rimasta operativa fino alla fine degli anni '90 dopo di che l'area è finita in stato di abbandono.
Il compendio è stato dichiarato di interesse storico-artistico ai sensi dell’articolo 10, comma 1, del Codice dei beni culturali, con decreto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in data 19 luglio 2019.
Informazioni sullo stato della conservazione
Il complesso, di circa 30 mila metri quadrati, è costituito da un nucleo storico e da vari edifici che sono stati realizzati in epoche diverse e in funzione alle moltepli destinazioni d'uso (palazzo nobiliare, convento, caserma militare).
Attualmente è in carente stato di conservazione anche in conseguenza dello stato di abbandono nel quale versa il complesso da molti anni.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
L'Ente gestore comunicherà successivamente date ed orari di apertura.