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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La Sala delle Arti e dei Mestieri è la sala che accoglie i visitatori a Villa d’Este, introducendoli nell’Appartamento del Cardinale Ippolito. Questo ambiente, che si affaccia sulla cappella, è poco conosciuto ma di grande valore storico e artistico. Al momento della confisca di Villa d’Este da parte dello Stato, nel 1921, la sala era priva di decorazioni e frazionata con tramezzi e soppalchi. La sua rinascita si deve a un intervento promosso negli anni Venti del Novecento da due figure chiave del patrimonio italiano: Arduino Colasanti, allora Direttore Generale Antichità e Belle Arti, e Attilio Rossi, conservatore onorario della Villa.

Fu proprio su loro incarico che il pittore Emilio Notte, vincitore del Pensionato artistico nazionale per la decorazione, fu chiamato a trasformare lo spazio, realizzando un affresco che celebrasse le Antiche Corporazioni di Tivoli. Il risultato è una straordinaria composizione che fonde storia, allegoria e identità locale, in perfetta sintonia con il linguaggio delle decorazioni rinascimentali della villa, ma con una voce pienamente moderna.

Nella sala, le undici Arti dello Statuto tiburtino sono rappresentate in una raffinata architettura dipinta in trompe-l’œil, tra riquadri decorativi, simboli estensi e scene storiche. Le figure, per lo più maschili, sono caratterizzate da tratti realistici: secondo le cronache, Notte utilizzò come modelli artigiani, commercianti e contadini locali, restituendo così dignità e centralità al lavoro e alla vita quotidiana del territorio. A queste si aggiunge la figura femminile simbolo di Tivoli, con lo Statuto cittadino e l’emblema delle due torri. Non mancano elementi di carattere più personale: l’artista inserisce il proprio autoritratto accanto a quelli, probabilmente, di Colasanti, Rossi e Pietro Fedele, allora Ministro della Pubblica Istruzione.

Per celebrare il centenario dalla sua realizzazione (1926), la decorazione di Emilio Notte merita oggi un intervento conservativo che ne garantisca la salvaguardia e la piena valorizzazione. L’opera, realizzata con grande maestria tecnica e profondamente radicata nell’identità tiburtina, è un ponte ideale tra Rinascimento e contemporaneità, tra arte colta e tradizione popolare.

Sostenere il restauro della Sala delle Arti e dei Mestieri significa contribuire a riportare alla luce un capitolo fondamentale della storia recente di Villa d’Este e a preservare un patrimonio che racconta, con sensibilità e visione, il volto umano e civile di Tivoli.

Informazioni sullo stato della conservazione

Il fregio dipinto da Emilio Notte, che si estende per circa 64 metri quadrati, mostra i segni dei gravi dissesti pregressi, risalenti con ogni probabilità ai bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale. Nel maggio del 1944 infatti, la villa subì ingenti danni e negli anni successivi si cercò di porvi rimedio con una serie di interventi di restauro, concentrati in particolare sulle decorazioni parietali delle sale del Palazzo. Su una delle lesioni maggiori che attraversano l’affresco, infatti, è presente un vetrino “a farfalla”, datato 1953, inserito all’epoca per monitorare eventuali problematiche strutturali attive. L’integrità di questo fessurimetro ci mostra come il dissesto sia ormai stabilizzato; tuttavia, ad oggi, si rende necessario operare per ristabilire in profondità l’adesione tra gli strati d’intonaco che compongono l’opera, restituendo così solidità al supporto e mettendo in sicurezza le superfici. Il consolidamento riguarderà poi tutto lo spessore del dipinto, dai livelli più profondi fino alla pellicola pittorica. L’intervento conservativo, inoltre, permetterà di operare anche una attenta pulitura, al fine di rimuovere i depositi che in un secolo si sono accumulati sulle superfici dipinte e sui medaglioni a rilievo in stucco. In questo modo sarà possibile eliminare o attenuare anche i deturpanti segni di colature presenti su tutte le pareti e provocati da passate infiltrazioni dal soffitto ligneo, e si metteranno in luce i preziosi segni di lavorazione, come i disegni preparatori “a spolvero” e a incisione, o le sovrapposizioni delle “giornate” dell’affresco, fornendoci importanti dati sulla tecnica utilizzata dal pittore per realizzare l’opera. Infine, le operazioni di presentazione estetica, come le stuccature di mancanze, fratture e fessurazioni, assieme alla reintegrazione pittorica di lacune e abrasioni, permetteranno di ripristinare la corretta lettura di questa interessante opera del Novecento.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Per tutte le informazioni e le visite: https://villae.cultura.gov.it/i-luoghi/villa-deste/

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Raccolta fondi

IMPORTO 80.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

La Sala delle Arti e dei Mestieri, che accoglie i visitatori a Villa d’Este, è poco conosciuto ma di grande valore storico e artistico. Il pittore Emilio Notte, vincitore del Pensionato artistico nazionale per la decorazione, fu chiamato a trasformare lo spazio, realizzando un affresco che celebrasse le Antiche Corporazioni di Tivoli. Il risultato è una straordinaria composizione che fonde storia, allegoria e identità locale, in perfetta sintonia con il linguaggio delle decorazioni rinascimentali della villa, ma con una voce pienamente moderna.