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Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

La città di Sansepolcro è caratterizzata da un circuito murario sostanzialmente integro almeno nella sua  immagine complessivamente percepibile, realizzato in gran parte tra il XIV e il XVI secolo. L’originaria cinta muraria medievale era costituita  da “antimura” e “mura”: le prime esterne alla città e più basse, le seconde interne e più alte. Tra loro vi era un camminamento protetto per le milizie, che correva lungo tutto il perimetro della città e si trovava allo stesso livello delle strade contigue.

Nella seconda metà del XV secolo, dopo il passaggio di Sansepolcro sotto il dominio fiorentino, furono apportate una serie di migliorie per difendere il centro urbano dalle nuove armi da fuoco, consistenti in particolare nell’ampliamento del fossato esterno alle mura, nel terrapienamento dello spazio esistente tra le “mura” e le “antimura”,nella costruzione della scarpa nel manufatto delle “antimura” per irrobustire il paramento murario esterno in modo da sopportare i colpi dei cannoni, nella costruzione di torrioni circolari negli spigoli del quadrilatero. Nel XVI secolo ci fu un nuovo intervento per ristrutturare le fortificazioni tre-quattrocentesche e per progettarne di nuove, in modo da adeguarle alle sempre più evolute tecniche difensive; risalgono a questo periodo la nuova e imponente fortezza ad impianto quadrato su progetto di Giuliano da Sangallo, che andò ad inglobare l’antica rocca trecentesca posta nell’angolo nord-est della cinta muraria e la realizzazione di tre grandi baluardi nei restanti tre angoli (denominati “del Riccio”, di “Santa Lucia” e di “San Nicola”).

L’evoluzione del complesso murario sopradescritto ha determinato la presenza di un’ampia superficie verde in quota che costituisce una straordinaria risorsa in termini storici, ambientali, paesaggistici e sociali, naturalmente vocata all’uso pubblico; in particolare il lato sud delle mura, nel tratto compreso tra il bastione di Santa Lucia e gli orti di Santa Chiara, per le potenzialità di accesso e per la dimensione del terrapieno, offre una porzione più consistente di tale risorsa rispetto a quella presente a nord. Per tale motivo proprio questo tratto è stato scelto come oggetto prioritario di intervento attraverso la promozione di un progetto di valorizzazione del circuito murario rendendo accessibile il terrapieno da utilizzare ad orti urbani e verde pubblico come luogo di ricreazione, aggregazione, scambio sociale e didattica ambientale.

Informazioni sullo stato della conservazione

Per l’attuazione del progetto di accessibilità e utilizzo del terrapieno risulta prioritario il restauro e consolidamento delle antimura: il paramento esterno si trova infatti in condizioni estremamente precarie,  in particolare nella parte sommitale che costituisce il parapetto delimitante il terrapieno.

La realizzazione del parapetto, caratterizzato da colonnini in mattoni inglobati nella muratura in pietra, è sicuramente successiva alle antimura, riferibile all’uso agricolo dei terrapieni, una volta cessato il loro ruolo difensivo.

La struttura muraria in mattoni non risultando ammorsata alla successiva muratura in pietra ha manifestato, in molti casi, lesioni con conseguenti crolli di porzioni dello stesso paramento murario.

Il forte degrado del parapetto, soprattutto nella parte interna verso il terrapieno, è anche dovuto a una scarsa qualità della malta utilizzata nella muratura e alla presenza di piante infestanti e rampicanti che, durante i decenni di abbandono, hanno ulteriormente compromesso il paramento. A tale stato di degrado si è aggiunto il crollo di una porzione dello stesso parapetto, in prossimità della rocca della Porta del Ponte, a causa della caduta su di esso di due piante in occasione dell’evento calamitoso del 5 marzo 2015.

Nel fronte esterno delle “antimura” si rilevano distacchi parziali del materiale lapideo concentrati soprattutto nella parte sommitale, nei tratti in cui  la mantellina cementizia si è degradata o risulta assente; si rileva inoltre il crollo di limitate porzioni del paramento murario di connessione in corrispondenza dell’attacco con la rocca della Porta del Ponte, che un tempo era sostenuto da un arco di scarico, oggi parzialmente distrutto.

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Le aree pubbliche intorno alle mura sono aperte al pubblico e sempre fruibili mentre, attualmente, nessun tratto del terrapieno compreso tra mura e antimura è aperto al pubblico.

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA APERTA


RACCOLTA FONDI

Raccolta aperta

Raccolta aperta

FASE ATTUATIVA

Procedure di Gara

IMPORTO 86.266,36 €

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DESCRIZIONE INTERVENTO

Il restauro della cortina delle “antimura” e del sovrastante parapetto che protegge l’area del terrapieno, nel tratto compreso tra il Bastione di S. Lucia e la rocca della Porta del Ponte, prevede le seguenti opere principali:

- Eliminazione di vegetazione ruderale e infestante dai paramenti murari e dai loro basamenti;

- Eliminazione di piante erbacee, arbustive e rampicanti, oltre a piccole piante ad alto fusto, di tipo ruderale e infestante;

- Cuci-scuci e nuove murature in pietra a faccia vista con relativa stuccatura dei giunti dei paramenti murari.  Per recuperare zone fortemente danneggiate o lesionate si prevede lo smontaggio degli elementi degradati o pericolanti, previa pulizia della sede ed eliminazione dei residui (terrosi, ecc.); il successivo rimontaggio del paramento o le integrazioni delle parti mancanti dovranno riproporre un apparato murario analogo all’originario;

- Ripristino di stuccature dei giunti, mediante accurata scarnitura delle connessure e successiva stuccatura delle stesse con idonea malta di calce idraulica naturale, eseguita con la tecnica di quella originale, previa individuazione del tipo di calce da usare attraverso il prelevamento di apposite campionature;

- Smontaggio e ricostruzione di muratura fortemente lesionata nelle parti interessate dalla caduta di alberi durante l’evento calamitoso del marzo 2015;

- Ripristino della mantellina cementizia e del relativo bauletto con anticatura della superficie, nelle parti dove risulta degradata o mancante. Le superfici saranno trattate con appositi prodotti che le rendano di colore analogo ai tratti esistenti in modo da evitare un impatto cromatico delle parti di nuova realizzazione.

L’importo totale dell’intervento di “restauro delle mura urbane” nel tratto sopradescritto è quantificato nell’ambito del relativo progetto esecutivo, approvato con D.G.C. n. 204 del 23/11/2017, in 86.266, 36 euro.