Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Questo stralcio di opere custodite nel deposito di Cittaducale prosegue quanto già iniziato con le precedenti raccolte fondi che mirano a restituire alle comunità colpite dal sisma opere d’arte, oggetti di culto e di memoria storica simbolo delle identità locali.
Il Tabernacolo architettonico, proveniente dalla Chiesa di San Sebastiano a Scai, appartiene alla categoria dei tabernacoli eucaristici che cominciarono a comparire sulle mense degli altari a seguito delle nuove norme liturgiche del Concilio di Trento, orientate a restituire alla custodia eucaristica una nuova centralità all’interno delle chiese. Verso la fine del Cinquecento, pertanto, si diffuse nel territorio dell’Italia centrale una particolare forma di tabernacoli lignei policromi, vere e proprie architetture in miniatura, da adattare alla struttura dell’altare controriformato e dotati in taluni casi di elementi ornamentali a bassorilievo, iscrizioni, giaculatorie e piccole decorazioni pittoriche. L’esemplare di Scai appartiene a questa tipologia e rappresenta un elemento insolito a livello morfologico in quanto si presenta con una facciata tripartita a doppio timpano, scandita da quattro semicolonne atte a sorreggere la trabeazione. La custodia eucaristica si apre al centro della facciata con uno sportello decorato dall’immagine del Cristo che emerge dal calice con le braccia aperte, sormontato dall’iscrizione HIC DEVM ADORA.
Il dipinto Madonna con il Bambino in gloria, proviene dall’altare della chiesa di San Massimo di Collalto. L’opera riflette la mano di un pittore locale, quasi sicuramente un autodidatta, riconoscibile nella mancanza di un modello specifico e in alcuni errori di composizione. Si tratta comunque di un’opera apprezzabile per il suo valore devozionale destinato al popolo minuto, che guardava più alla sacralità dell’immagine che al suo linguaggio estetico.
La tela Eterno benedicente, prima del sisma del 2016, faceva parte di una mostra permanente allestita nel Museo Civico “Cola Filotesio” che accoglieva le più rilevanti espressioni artistiche, religiose ed etnoantropologiche del territorio di Amatrice. L’opera raffigura la classica immagine iconografica del Padre eterno ritratto con le fattezze senili e la mano benedicente. La posa del soggetto e i dettagli lasciano propendere per un’esecuzione della prima metà del Seicento, anche se non è esclusa una datazione più tarda. Prima di essere musealizzata, l’opera doveva occupare la cimasa di una macchina d’altare di cui tuttavia non sono giunte notizie.
La Madonna con il Bambino appare a sant’Antonio di Padova, della chiesa di San Michele di Bagnolo, raffigura il noto episodio della visione mariana che cominciò a contraddistinguere l’iconografia antoniana a partire dall’età barocca. Il soggetto è derivato quasi sicuramente da una incisione, tratta dai modelli romani tradotti in chiave provinciale dagli artisti locali, che tuttavia, come in questo caso, dimostrano un’abile capacità di interpretazione e di espressione.
Informazioni sullo stato della conservazione
Tabernacolo architettonico |
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Madonna con il Bambino in gloria |
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Eterno benedicente |
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Madonna con il Bambino appare a sant’Antonio di Padova |
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Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Le opere al momento non sono fruibili al pubblico in quanto sono custodite, in attesa di restauro, nel deposito di Cittaducale.