I contenuti pubblicati sono a cura dell’Ente beneficiario delle erogazioni liberali il quale dichiara che i dati trasmessi sono conformi all’ art. 1 – Art Bonus - Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 e s.m.i.
L’Ente dichiara che il bene oggetto di erogazioni liberali è di interesse culturale ai sensi degli artt. 10, 12 e 13 del D.L.gs. 22 gennaio 2004, n.42 e s.m.i. (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto

L’affresco, datato al 1515 e attribuito ad un allievo di Pietro Alemanno, Baldo de' Sarofini, rappresenta Santa Caterina d’Alessandria con le sante martiri Agata e Lucia. Secondo la storiografia ottocentesca, faceva parte della decorazione di un antico monastero femminile dedicato a Santa Caterina inglobato, in seguito, nella costruzione della chiesa di Santa Maria della Misericordia di Accumoli. 

La grande devozione che questa immagine sacra ispirava è testimoniata dalla presenza di numerosissimi graffiti con firme e date anche antiche. 

Il terremoto, che ha interessato nel 2016 le quattro regioni, Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, ha in gran parte distrutto porzioni estese della città di Accumoli e anche la chiesa di Santa Maria della Misericordia. Si è posta quindi la necessità di tutelare questa opera ed i tecnici dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro ISCR - MiC hanno suggerito che l’affresco venisse rimosso attraverso la tecnica dello stacco a massello che conserva sia la superfice affrescata sia il supporto murario. 

Informazioni sullo stato della conservazione

Lo stacco a massello è stato individuato come intervento ottimale in relazione ai rischi connessi al restauro in situ dell'affresco. 

Si è proceduto alla progettazione del sistema di sollevamento e trasporto con successivi adeguamenti e affinamenti di pari passo al procedere delle operazioni in cantiere. Particolare attenzione è stata posta alla successione delle fasi operative procedendo, per tagli alternati, alla messa in opera di parti della struttura in acciaio, al fine di non lasciare in alcun momento l'affresco privo delle necessarie protezioni, anche in considerazione dello sciame sismico ancora in atto. Nello specifico la progettazione della struttura ha riguardato un esoscheletro in acciaio che contenesse l'intero blocco di muratura (circa 11 mq per 12000 kg) ospitante l'affresco consentendone il sollevamento e la movimentazione con una deformabilità del sistema estremamente contenuta al fine di evitare fessurazioni nella superficie pittorica.

Il trasferimento nell’hangar di Rieti è stato effettuato con un trasporto speciale, scortato dalla Polizia su un autocarro con pianale basso per contenere l’altezza totale nei limiti imposti dal codice della strada

Informazioni sulla fruizione e orari di apertura

Il bene non è attualmente visitabile

DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI CON RACCOLTA CHIUSA


RACCOLTA FONDI

Raccolta chiusa

Raccolta chiusa

FASE ATTUATIVA

Procedure di Gara

IMPORTO 229.000,00 €

 slide
DESCRIZIONE INTERVENTO

Il progetto prevede una delicata fase di analisi del manufatto, finalizzata al recupero dell’affresco insieme alla sua struttura di supporto valutando, durante la fase esecutiva, le modalità eventuali di rimozione dalla struttura in acciaio. Si procederà intervenendo sulle superficie dipinte e valutando verosimilmente l’assottigliamento del supporto, eventualmente ricorrendo all’utilizzo di una adeguata controformatura. A distanza di diversi mesi dal suo recupero, è prevedibile che già durante la rimozione della struttura siano necessari interventi di preconsolidamento. Pertanto la rimozione della struttura di contenimento in acciaio, sarà contestuale alla stabilizzazione delle murature e intonaci, nella misura necessaria. Una volta liberato l’affresco dalla struttura in acciaio, si potranno valutare meglio gli interventi necessari, come eventuali stabilizzazioni dell’adesione degli intonaci dipinti, ri-assemblaggio di parti distaccate.

Potrebbe in questa fase rendersi utile la temporanea rimozione di alcuni bendaggi applicati in fase di recupero, seguita dal fissaggio della pellicola pittorica dove degradata; cosi come trattamenti per il ristabilimento della coesione di intonaci disgregati e la realizzazione di stuccature preliminari per bloccare eventuali fratture.

Il progetto di restauro dell’affresco, per l’impossibilità di movimentazione del manufatto, deve essere svolto almeno per le sue prime fasi di rimozione della struttura in acciaio presso l’attuale sede hangar di Rieti che risulta essere uno spazio da liberare con urgenza.

Considerata la complessità dello stato di conservazione e della particolarità delle operazioni di restauro, tutti gli interventi saranno analizzati e valutati durante le diverse fasi di esecuzione. Di seguito si riportano genericamente le fasi di lavoro:

  • analisi dello stato di conservazione dell’opera
  • saggi, mappatura, documentazione grafica e fotografica
  • valutazione delle modalità di rimozione della struttura in acciaio
  • operazioni contestuali di consolidamento degli intonaci
  • rimozione della velinatura e fissaggio della pellicola pittorica
  • stuccature preliminari delle fessurazioni
  • eventuali operazioni necessarie all’assottigliamento del supporto e al riposizionamento su un nuovo supporto (stuccatura dei bordi, bendaggio della pellicola pittorica, ecc.)
  • imballaggio e trasporto alla futura sede individuata
  • relazione finale e inserimento del bene su sistema SIT Carta del Rischio