Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Statua muliebre acefala di marmo conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, proveniente dalle collezioni dell’allora Soprintendenza alle Antichità della Calabria.
La statua, denominata “Musa Polimnia”, proviene dalla città di Vibo Valentia, ha un’altezza di 69 cm, una larghezza di 36 cm e uno spessore di 22 cm (le misure si riferiscono all’ingombro totale dell’opera). L’opera è realizzata in marmo bianco ed è risalente al periodo romano.
La scultura rappresenta una fanciulla appoggiata con il braccio sinistro ad un fusto, che dalla tessitura superficiale sembra ricordare un tronco ligneo, mentre il braccio destro regge il volto. È avvolta in un ampio mantello, caratterizzato da pieghe morbide e leggere, da cui fuoriescono solo il piede e la mano sinistra, che sembra tenere un rotolo di papiro, simbolo dell’arte da lei rappresentata. Polimnia era infatti una delle nove figlie di Zeus e Mnemosine e quindi la musa protettrice della poesia, della pantomima, della retorica e della memoria grazie al potere del ricordare trasmesso dalla madre.
La raffigurazione richiama l’iconografia della “Musa Polimnia” conservata presso la Sala Caldaie della Centrale di Montemartini di Roma (vedi foto)
Informazioni sullo stato della conservazione
L’intera superficie dell’opera è interessata da abrasioni, graffi e microlesioni. Sono presenti, inoltre, alterazioni cromatiche e macchie localizzate: si tratta di macchie di colore rossastro da contatto (probabilmente dovute all’assorbimento di ossidi di ferro) collocate prevalentemente nella parte posteriore della scultura, in corrispondenza del basamento.Numerose sono le incrostazioni coerenti e aderenti al substrato: alcune dalla cromia beige sono localizzate in corrispondenza della spalla destra; altre di colore scuro in corrispondenza dei sottosquadri del panneggio.
La scultura presenta dei degradi di tipo antropico caratterizzati da sostanze soprammesse. In particolare, in prossimità della spalla sinistra sono presenti dei segni di colore nero e rosso, visibili anche nelle foto da archivio della Soprintendenza dell’antichità della Calabria, e una colatura di colore bianco, postuma allo scatto delle foto storiche di archivio. La stessa tipologia di degrado è riscontrabile nella parte posteriore della statua in prossimità delle pieghe del mantello, in questo caso si tratta di colature di colore scuro.
Da un confronto con le fotografie di archivio emerge che il probabile numero di inventario (CAL. 297), presente nella parte frontale del basamento, si sia cancellato fortuitamente o volontariamente.
Si individua, inoltre, la presenza di lacune di lieve entità che interessano i bordi sia del panneggio che del basamento.
Sono presenti mancanze di grave entità in corrispondenza del capo (completamente mancante), della mano sinistra (manca gran parte del dito indice) e del basamento (in corrispondenza del piede sinistro).
L’ispezione visiva ha fatto emergere la necessità di interventi conservativi finalizzati a garantirne la conservazione, accrescerne la conoscenza e migliorare la leggibilità delle superfici.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Il MArRC è aperto al pubblico e visitabile dal martedì alla domenica dalle ore 9.00 alle ore 20.00 (ultimo ingresso 19.30)