Descrizione di carattere storico artistico relativa all’oggetto
Il Museo Nazionale Archeologico ed Etnografico “Giovanni Antonio Sanna” di Sassari rappresenta la più importante istituzione museale della Sardegna settentrionale.
La vasta raccolta museale è costituita da una sezione archeologica, con reperti che vanno dal Paleolitico alla fine del Medioevo e da una sezione etnografica, che comprende tessuti, legni, ceramiche, gioielli, utensili e abiti tradizionali.
Il complesso del Museo è costituito da edifici realizzati in periodi diversi, costruiti man mano che le esigenze di esposizione e conservazione dei reperti richiedevano nuovi e più capienti spazi.
L’edificio principale, dalla facciata di stile neoclassico, fu realizzato tra il 1926 e il 1932, su un terreno donato da Zely Sanna Castoldi, figlia dell’industriale e politico Giovanni Antonio Sanna, a cui il museo è intitolato; nuovi corpi di fabbrica furono realizzati nei decenni successivi.
Fra questi emerge per importanza ed estensione il cosiddetto Padiglione Clemente, realizzato nel 1950 per volontà del Cav. Gavino Clemente, noto ebanista sassarese che nel 1947 donò al museo la sua ricca collezione etnografica, a condizione che fosse esposta in un apposito padiglione a lui intitolato. L’edificio fu trasformato tra gli anni ’80 e ’90 del XX secolo e, attualmente, si presenta come una galleria su due livelli (piano terra 208 mq; primo piano 178 mq), utilizzata prevalentemente per esposizioni temporanee.
La collezione etnografica del Museo Sanna è la più antica del genere nell’isola e una delle più ricche della Sardegna; nel corso dei decenni ha vissuto lunghi periodi di inattività, anche a causa di problemi di conservazione dei delicatissimi materiali. In tempi recenti (2011) è stata parzialmente riallestita nelle sale precedentemente occupate dalla Collezione d’Arte (oggi ospitata presso la Pinacoteca Nazionale).
Informazioni sullo stato della conservazione
La Direzione Regionale musei Sardegna, nell’ambito dei lavori di risistemazione del padiglione Clemente per il nuovo allestimento e della definizione del nuovo percorso espositivo ha previsto una serie di interventi il cui specifico obiettivo è quello di intervenire sul degrado dell’apparato murario, e migliorare la sicurezza dell’ambiente. Nello specifico, i principali interventi saranno dedicati a:
- impianto di condizionamento;
- impianto elettrico;
- impianto illuminotecnico;
- impianto antintrusione;
- pavimentazioni e contropareti;
- adeguamento rampa disabili;
- risistemazione servizi igienici
Gli interventi previsti sono destinati quindi al risanamento conservativo dell’edificio per ospitare la ricca collezione etnografica del Museo, che nel tempo si è arricchita di tessuti, gioielli, mobili e oggetti d’uso comune, restituendola alla sua collocazione originaria, ovveroil Padiglione Clemente.
Con il nuovo allestimento si vuole valorizzare tali beni attraverso un percorso visivo e narrativo che susciti emozione nel visitatore e lasci spazio ad un dialogo tra passato e presente, locale e globale, tradizione e innovazione; non dunque folklorismo ma rielaborazione del passato in chiave contemporanea.
Il riallestimento del Padiglione Clemente sarà in linea con gli obiettivi prioritari della Direzione Generale Musei del MIBACT, in un’ottica di miglioramento constante del racconto museale e di utilizzo delle nuove tecnologie digitali a favore della comprensione del patrimonio culturale.
A tal fine è in fase di sottoscrizione un accordo con lo stilista Antonio Marras, che curerà la fase creativa della progettazione nella più ampia cornice del piano di valorizzazione che questo Ufficio intende perseguire.
Informazioni sulla fruizione e orari di apertura
Attualmente chiuso al pubblico